eSports FIFA 20, Dagnolf si racconta: “Chi parla di questo mondo non lo conosce, ma c’è il potenziale per fare cose importanti”

Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Daniele “Dagnolf” Tealdi è uno dei pro-player di FIFA più forti nel panorama italiano e mondiale. La sua avventura negli eSports è ancora giovane, ma si è già portato a casa un Major nel 2019: quello di Atlanta. Da lì in poi non è mai sceso dalla cresta dell’onda crescendo sempre di più professionalmente ed umanamente. Ha un canale sulla piattaforma di TwitchDagnolf96” che annovera oltre 40mila follower ed oltre 361mila visualizzazioni totali. Da poco ha aperto un canale anche su YouTubeDagnolf” che sta portando grandi numeri: in poche settimane già 17mila iscritti. Dal 27 settembre 2019 è membro del Team eSports Exeed e si è raccontato alla nostra redazione: dai suoi successi fino al vero e proprio mondo degli eSports, nuovo ai più, ma in grande ascesa. Queste le sue parole:

Come nasce la tua evoluzione da semplice giocatore a pro-player di FIFA?

Diciamo che è stata una cosa che è venuta da sé, ho sempre giocato come la maggior parte dei ragazzi fin da piccolo e ho continuato anche dopo le superiori nel tempo che mi rimaneva tra lavoro al ristorante e università. A fine 2018 dopo la qualifica al Campionato Italiano ho capito che avrei potuto creare qualcosa di più solido. Il passaggio vero e proprio da passione a lavoro è arrivato l’anno scorso dopo la vittoria ad Atlanta e onestamente non mi sarei mai aspettato di trasformare tutto ciò in un lavoro, ma noi “giovani” abbiamo la fortuna di avere una marea di possibilità in più in confronto ai ragazzi di anni fa, bisogna solo vederle.

Che cosa differenzia un semplice giocatore dal pro-player?

La differenza fondamentale è che per noi il gioco si trasforma in professione, di conseguenza non è più un passatempo e giornalmente è necessario migliorarsi e lavorare per farlo. Durante la stagione competitiva è necessario cercare di raggiungere una preparazione a 360 gradi.

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto capire di essere adatto per competere?

Sono sempre stato bravo e sopra la media nei videogiochi, anche quando mi confrontavo localmente con gli amici. Ho seguito l’istinto sapendo di non aver nulla da perdere, se fosse andata male non avrei avuto grossi rimpianti e se finirà ne avrò ancora meno.

C’è stato un crescendo fino ad arrivare alla vetta ad Atlanta nel 2019. Che emozioni hai provato?

Vincere un Major è una cosa che non so né spiegare a parole né scrivere. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare a cimentarmi contro i migliori d’Italia. Quando sono riuscito a farlo nel mondo mi son sentito in pace. Vincere poi in America, che è il posto dei sogni fin da bambino per me, vale doppio. Mai avrei pensato di vivere un’emozione del genere che auguro a tutti in qualunque ambito, ti senti per un attimo davvero “sopra a tutto”.

Ti stai togliendo delle grandi soddisfazioni in streaming su Twitch ed ora anche su YouTube…

Twitch va bene, YouTube è partito alla grande e ancora fatico a spiegarmelo. Ho sempre pensato di essere più streamer che youtuber e lo penso ancora, però avere un riscontro cosi dopo neanche 2 mesi su YouTube, non può che far piacere. Ma sono solo all’inizio, penso di potermi ancora togliere molte soddisfazioni su Twitch e YouTube.

Quali sono ora i tuoi progetti? Anche con il tuo Team eSports Exeed…

Di progetti ne avevo e ne abbiamo molti con Exeed, Purtroppo ora un pò fermi causa COVID-19 che speriamo passi presto. Sicuramente il primo obiettivo è tornare competitivi il prossimo anno dopo che non sono riuscito ad esprimermi al meglio su questo titolo. Per il resto sarà importante continuare a curare la propria immagine, il videogioco è lavoro e allo stesso tempo mezzo per arrivare a mondi più grandi che offrono molte opportunità.

Parlando degli eSports in generale, che cosa va e che cosa non va?

Il settore è in crescita anche in Italia finalmente, ma mancano ancora prima di tutto regolamentazioni per noi, per le società e per le aziende. Per quanto riguarda la consapevolezza della gente di ciò che facciamo e di quanto lavoro c’è dietro ci spero poco, solo con le nuove generazioni si potrà raggiungere in maggior forma a parer mio, anche se come in ogni cosa mai tutti saranno d’accordo. Credo però che ci sia il potenziale per fare cose importanti in 4-5 anni già.

Ti dà fastidio quando magari si parla con superficialità di una realtà, come quella degli eSports, in grande ascesa?

Si perché spesso chi lo fa non conosce, come capita anche in altre situazioni. Per parlare in bene o in male di una cosa bisogna conoscerla e bisogna porsi in maniera oggettiva. Ma non li biasimo, probabilmente fossi dall’altra parte anche io faticherei ad apprezzare questa realtà, ma sicuramente sarei più aperto nel farlo.

Quale consiglio daresti ad un ragazzo che si sta affacciando a questo mondo?

Il consiglio più grande è quello di affacciarsi con passione, veramente pochi sono i ragazzi che riescono a fare di questo un vero e proprio lavoro, ed è quindi importante per me crearsi delle garanzie (con lo studio e la pratica), se poi sarà una cosa che verrà da sé ben venga. Un azzardo troppo grande è quello di pensare di puntare tutto sull’eSport o sullo streaming. Se poi va male ti ritrovi con nulla in mano, per me quindi è più importante dare precedenza a ciò che dà un minimo di garanzie di futuro in più tenendo questa possibilità aperta e dedicandoci un minimo di tempo. L’altra cosa importante, ma questo in tutto, seguire il proprio istinto e la propria testa. Il miglior giudice/consigliere per ognuno di noi siamo noi stessi.

Invece alla EA Sports che cosa consiglieresti per il prossimo FIFA?

Spero in migliorie lato server che sono al momento una carenza troppo grande per un’azienda di questo calibro. Per il resto spero che il gioco torni ad essere più “manuale”, con l’abilità dei player che torna al primo posto sull’influire del risultato finale.

Quali altre passioni hai nella tua vita?

Passioni tante, a me piace tutto ciò che è nuovo e che può darmi più cultura personale. Cinema, musica, calcio, tennis le principali. Penso che se mai finirà l’avventura in questo mondo mi dedicherò proprio ad un Master in cinema e arti dello spettacolo, ma per ora spero di rimanere in questo settore a lungo. Ci sono ovviamente anche tante cose che non mi piacciono (ride, ndr).

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