Gazzetta dello Sport – Cercasi Lamela

Cercasi disperatamente Lamela. Quello dei dieci gol nelle prime 18 giornate di campionato, capace di far innamorare una nuova generazione (e non solo) e di far ricredere anche lo stesso Zdenek Zeman, che ad inizio stagione l’aveva bollato così: «Non ci ha capito molto quello che deve fare». Da allora Erik ha cambiato marcia, fino alla meravigliosa doppietta al Milan, forse il momento più bello della sua stagione. Da allora, però, è come se si fosse spenta la luce, improvvisamente. Proprio come quella della Roma (ieri brindisi del Ceo Italo Zanzi a Trigoria con tutti i dipendenti).

Coincidenze Il gennaio nero della Roma (in sei partite due sole vittorie, tra l’altro arrivate in Coppa Italia con Fiorentina e Inter, e poi due pareggi e due sconfitte in campionato) dunque coincide anche con quello abbastanza offuscato di Lamela, che nel 2013 è ancora a caccia della prima rete ufficiale. Delle sei partite, Erik ne ha giocate quattro (a Napoli e a Catania e la doppia con l’Inter, tra campionato e coppa, saltando invece per squalifica le sfide con Fiorentina e Bologna), senza però mai lasciare il segno né convincere. A Napoli e Catania ha giocato malino, nelle due partite con l’Inter non ha brillato, nelle sfida di andata di Coppa ha avuto anche tre occasioni limpide per segnare. Zeman, però, ne è rimasto contento lo stesso, tanto da difenderlo così a fine partita: «È vero che ha avuto tre palle-gol, ma è anche vero che quelle occasioni se le è create da solo e quando un si crea tre occasioni in una partita io non posso che esserne soddisfatto».

Situazione Lamela, dunque, non segna da più di un mese, da quella doppietta al Milan del 22 dicembre. Ma cosa è cambiato da allora ad oggi? Probabilmente niente di veramente decisivo sotto il profilo dei gol, a volte nel calcio ci sono dei momenti in cui ti gira tutto bene ed altri in cui non segni neanche a porta vuota. Quello che un po’ preoccupa, invece, è l’involuzione dal punto di vista delle prestazioni. Il Lamela spumeggiante, capace di fare male in attacco, regalare assist ai compagni, ma anche di aiutare in fase difensiva, sacrificarsi come nessun altro tra gli attaccanti giallorossi.

Importanza Già, perché quello che ha reso veramente Lamela molto più prezioso di ogni altra punta a disposizione di Zeman è proprio quel lavoro di «cucitura» che fa tra i due reparti (centrocampo e attacco), che spesso lo ha visto retrocedere anche più basso dell’intermedio di riferimento. Grazie alla sua struttura fisica, Erik ha doti atletiche che altri non hanno e quindi Zeman gli chiede di correre per due, anche in fase difensiva, considerando che è l’unico che ha la predisposizione a farlo. Da stasera, Zeman vuole rivedere quel Lamela lì. E, magari, anche i suoi gol.
Gazzetta dello Sport – Andrea Pugliese

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