Empoli, provincia di Roma

Corriere dello Sport (R.Maida) Empoli, palestra di vita. O forse: la palestra di Empoli forgia la vita. La Roma se ne è accorta, la Roma ne ha beneficiato. Tre allenatori negli ultimi sette anni hanno giocato proprio lì: l’ultimo, Eusebio Di Francesco, arrivò in Toscana quasi bambino, a 15 anni. Soffriva la distanza da casa, dagli affetti familiari e soprattutto dalla madre Silvana, che avrebbe preferito non lasciasse la piccola società in cui giocava, l’Usus Pescara. A confortarlo pensò il quasi coetaneo Nicola Caccia, «uno dei giocatori dal talento più grande che io abbia mai visto». I due facevano coppia fissa: Di Francesco l’abruzzese, Caccia il napoletano di Castello di Cisterna.

LEGAME – E’ lo stesso paese di Vincenzo Montella, secondo personaggio di questa storia dei romanisti di Empoli, che è però più giovane di qualche anno. Bambino precoce, Vincenzino, anche più degli altri, perché all’accademia della crusca del pallone si presentò a 13 anni. E grazie alla forza d’animo seppe anche superare un problema cardiaco che ne aveva messo a rischio la carriera ancora prima di cominciare. Montella poi avrebbe ritrovato il DiFra a Trigoria, condividendo l’impareggiabile gioia di uno scudetto a Roma. «Vincenzo è uno dei migliori amici che ho nel calcio, ma quando giocavamo insieme mi portava le borse» scherza oggi Di Francesco. I due hanno condiviso lo spogliatoio di Empoli tra giovanili e prima squadra tra il 1987 e il 1991: poi Di Francesco è stato venduto dal neoeletto presidente Corsi alla Lucchese per 1,2 miliardi di lire.

L’ALTRO – Lo sostituì in squadra, guarda un po’, Luciano Spalletti, pure lui centrocampista di sostanza, avviato verso la fine della carriera. Giocò solo due anni a Empoli, cittadina che dista solo pochi chilometri dalla sua Montespertoli, ma si fermò per altre cinque stagioni, prima come allievo allenatore e poi come protagonista della scalata alla Serie A, raggiunta nel 1997. All’esordio, pensate voi il destino, dall’altra parte incrociò la Roma (di Zeman) che poi avrebbe allenato per cinque anni e mezzo in due diversi periodi. Senza stabilire amicizie profonde a parte Aurelio Andreazzoli che in qualche modo in questo discorso c’entra: ha allenato la Roma, sia pure per pochi mesi, e oggi punta la Serie A alla guida dell’Empoli.

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