Emerson: “Ho chance per poter restare alla Roma. Darò tutto per giocare la Champions League. Spalletti non mi conosceva ma gli sono piaciuto”

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Emerson Palmieri, terzino della Roma, ha rilasciato un’intervista al canale sportivo Espn. Il calciatore ha toccato diversi temi: il trasferimento dal Palermo ai giallorossi, il futuro, le differenze tra Garcia e Spalletti ma anche un pensiero su Francesco Totti. Queste le sue dichiarazioni:

“Giocare a San Siro e segnare è il sogno di tutti i calciatori. Ci avevo già giocato con il Palermo ma farlo in una partita importante come Milan-Roma è un’altra cosa. Quando sul tiro di Salah il portiere ha respinto corto mi sono visto il pallone davanti e nemmeno ci credevo. Ho calciato e fatto gol ma all’inizio ho esultato in maniera semplice perché credevo che il guardalinee avesse alzato la bandierina per fuorigioco. Poi mi hanno abbracciato tutti. E’ stato un giorno speciale per me per la mia famiglia. Me ne sono reso conto solo dopo un po’ di tempo”. 

Com’è stato il trasferimento dal Palermo alla Roma?
“Stavo giocando bene, poi mi sono fermato due mesi per una lesione muscolare. Nell’ultima giornata di campionato volevo giocare a tutti i costi contro la Roma all’Olimpico, anche se avevo un gomito gonfio. Ci sono riuscito ed è andata bene. La Roma si è interessata a me. E questo mi è venuto in mente anche dopo il gol al Milan. Le cose belle mi capitano sempre all’ultima giornata di campionato. Mai mi sarei immaginato di condividere lo spogliatoio con giocatori come De Rossi, Maicon, Dzeko, Castan. La prima settimana nemmeno credevo ai miei occhi. Soltanto dopo un po’ di allenamenti me ne sono reso conto”.

Con Spalletti hai avuto più chance di giocare a differenza del periodo con Rudi Garcia. Cos’è cambiato?
“Ho avuto sempre un ottimo rapporto con Garcia e non ho mai capito perché non mi abbia dato spazio, ma l’ho sempre rispettato. Quando è arrivato Spalletti ho continuato ad impegnarmi in allenamento. Lui non mi conosceva, mi ha dato una chance e gli sono piaciuto. Mi sembra di aver capito che ho possibilità di restare”.

Il futuro?
Ora la Roma ed il Santos devono parlarsi per decidere il mio futuro. Darò tutto per giocare la Champions League per la prima volta. E’ il mio sogno. Sarei molto felice di poter giocare in campo una competizione che ho visito solo in tv. Stare nella Roma è sicuramente un grande risultato per la mia carriera”.

Un pensiero su Francesco Totti?
“E’ una persona tranquilla, quando ci parli ti fa sentire a tuo agio. Da lontano non ho mai capito cosa rappresentasse per questa città. Roma respira calcio e ancora più Totti. Quando entra in campo cambia tutto, sia la partita che il clima nello stadio. E’ impressionante, solo se lo vivi lo capisci. A 39 anni si allena come tutti e sta molto attento al fisico, se resta in panchina poi quando entra fa ancora la differenza. Contro il Torino ha fatto gol dopo un minuto che era entrato e quando ha segnato subito dopo il secondo nessuno credeva a quello che era successo. E’ stato un giorno speciale. Spero di rimanere alla Roma per giocarci ancora insieme”.

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