ElSha scala le Piramidi: «Secondo posto, poi…»

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La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – La sua cresta ha portato novità e sorrisi in casa Roma. Ed è tornato il sorriso anche sul suo viso sbarbatello, dopo un paio di stagioni più scure che chiare fra Milan e Monaco ecco che il suo sbarco nella Capitale ha lasciato il segno: cinque partite, 4 gol e un assist. Non poteva iniziare meglio la sua avventura in giallorossa coincisa con l’arrivo di Luciano Spalletti e la svolta tattica e mentale di un gruppo che appariva smarrito. In poco più di un mese El Shaarawy è diventato importante per la Roma.

RAGGIANTE – Nell’intervista rilasciata a Sky, il Faraone è apparso raggiante, anche per il suo primo incontro con il boss James Pallotta: «Il presidente mi ha fatto i complimenti per il mio inizio e per il gol di Empoli, ma lui come il tecnico mi hanno detto di non mollare e di continuare così, perché sia io che la squadra non abbiamo ancora fatto nulla e dobbiamo chiudere bene la stagione».

LA GRANDE RINCORSA – «Noi crediamo anche nel secondo posto, ma pensiamo partita dopo partita. Domani c’è la Fiorentina all’Olimpico e siamo concentrati per prenderci i tre punti e consolidarci da soli al terzo posto, da lì in poi vedremo perché le qualità le abbiamo e non temiamo alcun avversario». Sabato a Empoli ha griffato la prima doppietta giallorossa e il gol realizzato contro Skorupski che ha sbloccato la partita è stato premiato dalla Gazzetta come «perla» della settimana. Un tiro bellissimo di destro a giro che ha incantato gli amanti del calcio, non solo i tifosi giallorossi. Stephan sta trovando conferme e rivincite, anche per convincere Conte a chiamarlo per l’Europeo: «Sì che ci penso alla Nazionale, è un altro obiettivo importante che devo cercare assolutamente di raggiungere, ho sempre avuto la fiducia di Conte, ma so che per arrivare all’Europeo devo continuare a far bene qui». Conte in azzurro, Spalletti in giallorosso: «Due allenatori che amano lavorare, avere un rapporto con i giocatori per cercare di trasmettere loro la mentalità vincente. Due grandissimi».

CASTAN, LAVORI SPECIALI – Intanto all’edizione brasiliana di «Goal.com» è tornato a parlare Leandro Castan, che non gioca dalla partita col Verona perché non ancora pronto (come ha ammesso lui stesso) dopo l’operazione alla testa di 15 mesi fa: «Mi alleno normalmente tutti i giorni e faccio quello che fanno i miei compagni. Non ho alcuna limitazione. Sono rimasto fermo un anno senza fare niente, ma pian piano sto recuperando la velocità e la prontezza. Sono un po’ lento, è vero ma sono totalmente recuperato dall’operazione. Da una settimana ho anche cominciato ad allenarmi a casa con uno specialista italiano che mi fa lavorare con esercizi di postura ed equilibrio». Solo quando tornerà a pieno regime in campo però «mi sentirò soddisfatto. Non vado via da qui perché voglio continuare a giocare in giallorosso e non accetto di giocare ad un livello più basso di quello che sento mio. Andrò altrove solo quando mi diranno che non vogliono più tenermi. Il mio sogno è vincere un titolo con la Roma».

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