El Shaarawy, magie per la Roma

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Che stavolta toccasse ancora a lui, Stephan El Shaarawy lo aveva già intuito in settimana. Questione di sfumature o anche solo di sensazioni. Il problema, casomai, sarà un altro e cioè andare a capitalizzare quest’occasione per cercare un finale con i fuochi d’artificio. Del resto, nelle due precedenti stagioni giallorosse il Faraone ha fatto proprio così, accelerando forte nel finale e incassando prima la convocazione azzurra per l’Europeo 2016 e poi la considerazione di Spalletti, che nella volata­ Champions dello scorso campionato lo ha preferito spesso e volentieri a Perotti. «Si giocano due posti in tre: lui, Perotti e Gerson, anche se El Shaarawy è sicuramente quello più certo di giocare, in virtù anche delle sette partite che ci aspettano in venti giorni», ha detto ieri Di Francesco. Ed allora, dopo il gol di Crotone, col quale la Roma ha sbloccato la situazione, il Faraone va a caccia di un’altra gara da ricordare.

IN FIDUCIA – Del resto, il Bologna gli porta fortuna (5 vittorie e un pareggio in sei partite) e contro il Bologna ha fatto spesso e volentieri bene. Basti ricordare proprio la partita dell’andata, quando El Shaarawy segnò il gol decisivo con una piccola gemma al volo: angolo di Lorenzo Pellegrini e interno piede al volo in corsa, con la palla che si è insaccata sul lato opposto. Quello era un momento magico per lui, visto e considerato che appena tre giorni dopo avrebbe segnato la doppietta (sempre all’Olimpico) con cui ha praticamente spazzato via il Chelsea. Gol che gli diedero una notevole carica di fiducia, cosa di cui il Faraone ha bisogno per rendere al meglio. E chissà che allora anche la rete di Crotone non possa fare lo stesso percorso, offrendogli un contributo di energie mentali in grado di fargli finire la stagione un po’ come nelle due precedenti.

I DUBBI – Che poi bisognerà anche andare a vedere con chi El Shaarawy andrà a comporre il tridente d’attacco, visto che Under è rimasto a casa per un problema al retto femorale. Al posto del giovane turco (la speranza è di recuperare sia lui sia Lorenzo Pellegrini per la sfida di Champions, mercoledì a Barcellona) dovrebbe giocare Perotti, il leggero vantaggio su Gerson. Senza dimenticare che sullo sfondo resta la grande sfida a Messi & company. Ma il vero dubbio è un altro e cioè vedere chi sarà il centravanti tra Dzeko e Schick. Se Dzeko stesse bene Di Francesco non avrebbe dubbi. Il problema è che Edin è tornato affaticato dalla doppia amichevole giocata in nazionale contro Bulgaria e Senegal. Ed allora potrebbe partire dal via Schick. O, almeno, fare staffetta. «È impensabile non cambiare nulla con tutte le partite che abbiamo – chiude il tecnico giallorosso – Schick? Quanto fatto in nazionale potrebbe avergli dato una carica speciale». Se lo augura lui. Ma anche lo stesso Patrik.

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