Effetto Primavera: scudetti, prof e plusvalenze

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Il Messaggero (M.Ferretti) – Terzo scudetto con la Primavera. E un mare di giovani calciatori aiutati a diventare professionisti. Con rilevanti ripercussioni, tutte positive, sulle casse della società. Solo per questo, Alberto De Rossi meriterebbe un contratto a vita con la Roma. E chissà che James Pallotta, sempre molto sensibile al richiamo di un Ferguson de noantri, non ci stia già pensando. Se mai, visto che i tre scudetti centrati da De Rossi sono stati frutto anche delle scelte e del lavoro a monte di Bruno Conti (9 scudetti tra Primavera, Allievi e Giovanissimi), cioè di colui che ha portato alla Roma gran parte dei ragazzini diventati campioni d’Italia e/o calciatori professionisti, stupisce che il campione d’Italia del 1983 recentemente sia stato spostato ad un altro incarico. Sempre a contatto con i giovani,ma non più con quelli giovanissimi e legati alla florida realtà territoriale. Tipo Daniele De Rossi o Florenzi, per citare due azzurri di Antonio Conte, scoperti a Ostia o a Vitinia. Si è deciso di cambiare uomini e strategia, e occorre aspettare prima di verificare i risultati e dare giudizi. Intanto, vale la pena attendere con un pizzico di fiducia la crescita di alcuni ragazzi che, l’altra sera a Reggio Emilia, si sono cuciti lo scudetto sul petto. Quelli di prospettiva, come si dice in gergo, sono parecchi ma è assolutamente vietato esagerare con l’ottimismo. Perché un conto è essere bravi a diciassette anni e un altro quando non si hanno più vincoli di categoria. Un salto in alto complicatissimo, talvolta impossibile, per giocatore e società. Ma che vale la pena tentare, e non solo per l’opportunità di collezionare plusvalenze.

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