Ecco Hector, il difensore che fa da sé e per tre

Corriere dello Sport (R.Maida) – Era proprio questo che la Roma cercava. I gol del difensore, la regia del difensore, la duttilità del difensore. L’operazione-lampo che ha portato all’acquisto di Hector Moreno, messicano che va per i 30 anni, rispondeva a una triplice necessità della Roma.

IMPATTO – Ieri i tifosi hanno scoperto in diretta televisiva cosa significhi avere un attaccante aggiunto nelle mischie di fine partita. Moreno ha ripreso il risultato per i capelli, i suoi, confermando le doti di realizzatore che aveva sfoggiato nel campionato olandese: nessun collega di reparto della Eredivisie si era spinto a quota 7 reti. E allora non trascuriamo ciò che è accaduto nella Confederations Cup, perché è un indizio. E un supporto potenziale enorme per Di Francesco, che troverà un reparto di difensori centrali capace di confezionare complessivamente solo 2 gol nell’ultima edizione di Serie A, entrambi segnati da Fazio.

IMPOSTAZIONE – Ma Moreno ha anche un piede educato, il sinistro, che gli servirà a risolvere il problema di classe lasciato inalterato dall’arrivo di Vermaelen. Si somigliano i due come caratteristiche tecniche e anche come velocità di base. Peccato che Vermaelen, invece di portare alla Roma la sua qualità, non sia stato capace (per problemi fisici essenzialmente) di offrire un contributo apprezzabile alla causa. Prendendo Moreno, con le dovute proporzioni, Monchi ha consegnato a Di Francesco un regista difensivo mancino che alla Roma mancava dai tempi di Cristian Chivu.

MOVIMENTO – In più, pure con i difetti di un calciatore non perfetto, Moreno può servire anche come terzino sinistro (un po’ come Juan Jesus) nella stagione che comincerà senza il titolare designato del ruolo, Emerson Palmieri, che sta affrontando la faticosa riabilitazione al ginocchio andato in frantumi il 28 maggio. La capacità di giocare in più ruoli è stato un ulteriore elemento per investire sul primo messicano della storia della Roma.

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