E il Barça ha perfino commesso più falli

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – È vero, i giocatori del Barcellona sono marziani. È vero anche che stanno attraversando un momento eccezionale, testimoniato dal 4-0 inflitto al Real Madrid, sabato scorso, al Bernabeu. La preparazione fisica dei catalani sembra perfetta per il Mondiale per club (17 dicembre la semifinale, il 20 l’eventuale finale a Yokohama). Però la Roma doveva fare di più, al Nou Camp, soprattutto sotto il profilo dell’aggressività e dell’impegno. È sembrato che i giallorossi fossero scarichi fin dall’inizio, come se avessero esaurito le forze una volta venuti a sapere del pareggio tra Bate Borisov e Bayer Leverkusen, che avevano giocato alle 18.

Ci sono tre dati che certificano questo problema: 1) il Barça ha avuto il possesso palla per il 70,9% del tempo; 2) i blaugrana hanno commesso comunque un fallo più dei romanisti: 13 contro 12; 3) hanno avuto tre ammoniti (tra i quali Messi, che ha fermato Iturbe con un fallo da stopper al limite dell’area) contro il solo Vainqueur tra i giallorossi.  La Roma è andata al patibolo senza protestare. Le parole di Garcia a fine gara sono sembrate confuse. Alla vigilia aveva detto che il bello del calcio è che «non esistono invincibili», dopo il 6-1 ha affermato che «il Barcellona è invincibile».

In quattro partite di Champions su 5 la Roma ha preso gol «a grappolo»: 8’ e 12’ a Borisov; 84’ e 86’ a Leverkusen; 46’ e 51’ in casa contro il Bayer; 15’ e 18’, 56’ e 60’ a Barcellona. Segno di una squadra che non sa reagire.

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