E Di Francesco chiede altri due… acquisti da Roma: Gonalons e Moreno

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – E poi, in fondo alla via, c’è un momento in cui è obbligatorio prendere una via, svoltare, cambiare direzione. Maxime e Hector, in coda al gruppo, non vogliono staccarsi. E il rischio c’è, perché non si va lontani dalla verità nel dire che Gonalons e Moreno, per motivi assai diversi, sono i due acquisti fin qui meno convincenti di Monchi. Passi per gli altri: Schick ancora non s’è visto, Defrel qualche segnale prima di infortunarsi nuovamente l’aveva lanciato, Under ha un alibi grande così per la carta d’identità.

QUI HECTOR – Maxime e Hector no. Prendi il messicano, il primo acquisto in ordine temporale di Monchi, l’ultimo nelle gerarchie difensive di Di Francesco. Due gare da titolare tra Torino e Crotone – peraltro neppure negative, specie la prima -, poi altri tre spezzoni, mai però la sensazione di entrare davvero nel ballottaggio per una maglia tra Manolas, Fazio e Juan Jesus. C’è un motivo, essenzialmente. Si può imparare un altro calcio anche a 29 anni e mezzo, con 28 presenze tra Champions ed Europa League in curriculum. Moreno va a scuola, a Trigoria. Perché fin qui era stato abituato a vivere il suo ruolo in maniera individuale e non a ragionare di reparto, un po’ quello che accadeva fino a non molto tempo fa con Manolas. La svolta è vicina, però. Da Trigoria raccontano di un difensore in grande crescita nell’ultimo periodo, almeno a dar retta agli allenamenti. Di Francesco ora vede il messicano più integrato nei movimenti di squadra, nel modo di pensare il suo ruolo. E, se vale il principio per cui l’allenatore sta cercando di tenere tutti sulla corda, si può immaginare che a breve scatterà anche l’ora di Moreno. Perché «in ogni calciatore c’è un percorso di crescita che va oltre le aspettative e supera i titolari iniziali», per dirla con le parole del tecnico. Ergo: tra Chievo, Cagliari e Torino in Coppa Italia il messicano avrà almeno una chance.

QUI MAXIME – I tempi di Gonalons, invece, sono ancora più stretti. Al francese le occasioni non sono mancate, ma a contarle e a ricordarle per bene non si sa se sono di più quelle colte al volo o quelle lasciate per strada. Domenica a Verona altro giro, altra ruota, in un centrocampo con De Rossi ancora squalificato. Con la Spal Di Francesco lo ha tolto quasi per disperazione, il rosso pareva dietro l’angolo. E, al netto dell’aspetto disciplinare, Gonalons non aveva mostrato granché. Non c’è poi tanto tempo ancora da aspettare per un giocatore che pure aveva iniziato ad allenarsi con Di Francesco fin dai primi giorni di Pinzolo. Il punto è che dietro l’angolo c’è anche un periodo di mercato aperto. Nei giorni scorsi l’agente di Gonalons, Frederic Guerra, ha smentito le indiscrezioni che volevano il centrocampista di rientro in patria: «Sta bene alla Roma, ama il club e il club adora lui». Però non è neppure un mistero che Monchi si stia tenendo informato sulla posizione di Badelj, che nella Fiorentina ha il contratto in scadenza a giugno. Il ruolo è quello. La partita però la comanda ancora Gonalons. Da domenica in poi, per salire sul treno e non scendere più.

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