E all’Olimpico è ancora festa

Corriere dello Sport (R. Maida) – Chissà cosa avranno pensato in Inghilterra, dove un network ha acquistato i diritti della Conference League soltanto perché incuriosito da José Mourinho. Evidentemente ci sono serate che meritano di essere vissute anche davanti alla tv, a prescindere dall’importanza dell’evento, per capire che effetto facciano.

Beh, a conti fatti ne è valsa la pena nonostante lo scarso appeal della competizione e i momenti grigi della partita. L’aspetto tecnico era condizionato dalle premesse: la Roma è scesa in campo con addirittura sette giocatori diversi rispetto al campionato e il Cska Sofia, privo di un paio di elementi importanti, ha tenuto botta finché gli era consentito.

Ma è stata una festa popolare, idealmente avviata dal gesto più popolare di tutti: un selfie in mezzo al campo tra Mourinho e l’allenatore dei bulgari, Stoicho Mladenov. I due si conoscono dalla fine degli Anni Ottanta, quando Mladenov giocava nel Vitoria Setubal e Mourinho allenava nelle giovanili del club del cuore. Praticamente per loro è stata una rimpatriata. Ma la serata dell’Olimpico, con 29.876 spettatori a incorniciare l’evento, è stata accesa dalla cantante Noemi, nell’ambito della nuova iniziativa voluta dalla società per valorizzare gli artisti di fede romanista.

Il suo tormentone Makumba, che ovviamente non auspicava stregonerie nei confronti della squadra, è stato gradito dal pubblico, con tanti bambini rapiti dalla favola. E i brividi sono scattati dopo l’annuncio delle formazioni e il canonico boato per Mourinho, quando gli altoparlanti hanno diffuso la commovente Mai Sola Mai di Marco Conidi, che si era esibito anche pochi giorni fa alla cena della squadra conquistando la simpatia dello Special. Poi via all’inno di Venditti ed è stata partita vera, nella quale i romanisti hanno dovuto confrontare i decibel dei mille tifosi bulgari sistemati nei Distinti Nord.

 

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