Dzeko-Roma, l’odissea sta per finire

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Il Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Interviene anche James Pallotta, presidente giallorosso, che da lontano o da vicino annusa l’aria turbolenta. Turbolenta perché il tempo passa e la Roma non ha ancora riempito i ruoli che lo scorso anno ha scoperto vuoti. «Io non sono affatto preoccupato. Voi ragazzi vi agitate troppo». Chiaro invito ad avere pazienza. Su tutto, compresa la faccenda di Edin Dzeko che si sta prolungando come un viaggio interplanetario. Si prolunga ma non si spezza. Anche se l’Arsenal sta aspettando in agguato e anche se il Wolfsburg, squadra nella quale Dzeko si è creato una fama tra il 2007 e il 2011, invece di tendere imboscate ha semplicemente chiesto il giocatore al Manchester City come contropartita per Kevin De Bruyne.

FRETTA – Stanno giocando. Forse con il fuoco, ma stanno giocando. Dzeko a far sapere che comincia a spazientirsi, la Roma a distribuire nomi alternativi, Lukaku, Lacazette. Persino, sussurrandolo o facendolo sussurrare, Ibrahimovic. Invece ogni giorno parte o arriva una telefonata, una mail, una comunicazione di servizio. Da Roma a Manchester, dal City alla Roma, da entrambe le società al management del centravanti.

Proprio ieri il direttore sportivo Walter Sabatini ha chiamato Dzeko per dirgli: sereno, stiamo lavorando per te. E Dzeko è tornato dai suoi dirigenti e ha ribadito che vuole andarsene, che considera chiusa l’esperienza a Manchester, che ha un accordo con la Roma eccetera. Il senso della cosa è che il City vuole cedere Dzeko, avendo ancora attaccanti in numero esorbitante con stipendi esorbitanti. Ma intende ricavarci il più possibile ed è partito da una base di 28 milioni che non dava l’impressone di abbandonare. E la Roma vuole Dzeko, però a buon prezzo, e con i bonus si spingeva a un totale di 20 milioni.

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