Dzeko, peggior inizio della sua carriera. Keita, per il derby c’è

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La Repubblica (F.Ferrazza – M.Pinci) – Un record Edin Dzeko l’ha già raggiunto: il digiuno più lungo della sua carriera dal 2008 a oggi. Contro l’Inter ha combattuto, cercato la sponda, inseguito avversari e tentato il tiro. E’ mancato il gol, ma purtroppo nei suoi primi mesi romani non è una novità: con quelli di Milano l’astinenza da gol del centravanti bosniaco è arrivata a quota 576 minuti tra campionato e Champions League. Superando di 2 minuti il suo faticoso adattamento alla Premier League, quando per il primo gol aspettò la bellezza di 574 giri di orologio. Più faticoso era stato soltanto il rodaggio tedesco: al primo anno in Bundesliga, rimase all’asciutto 870 minuti consecutivi tra febbraio e aprile, ormai 8 stagioni fa.

La crisi di Dzeko, tra l’altro, non è l’unica a Trigoria. Altro record di cui non andare fieri riguarda la difesa. Sono già 8 gli incontri consecutivi in cui la retroguardia di Garcia subisce almeno un gol, tutte le altre squadre di serie A sono riuscite, dalla terza giornata, a tenere la porta inviolata almeno una volta. Soltanto la Samp può eguagliare, stasera, il record al contrario della difesa della Roma: la responsabilità non può essere allora solo di Szczesny, ripreso dopo la gara con l’Inter dal tecnico, semmai è il segnale di qualcosa che scricchiola negli equilibri difensivi, fiore all’occhiello nei primi 2 anni del francese a Trigoria e oggi tallone d’Achille della squadra.

A proposito di squadra, ieri i dirigenti hanno ripreso Pjanic per l’espulsione rimediata a San Siro — e che gli costerà il derby — invitandolo ad evitare proteste superflue che come in questo caso possono costare ammonizioni pesantissime. Per rimediare a quella del regista bosniaco Garcia ha pronta la mossa a sorpresa: contro la Lazio tornerà Seydou Keita. Il maliano marcia verso il recupero e il tecnico lo vorrebbe schierare dall’inizio contro i biancocelesti. Mercoledì all’Olimpico contro il Leverkusen, invece, per la gara che vale la qualificazione, toccherà nuovamente a Daniele De Rossi: la mossa giusta, forse, per provare a restituire solidità alla retroguardia-groviera.

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