Dzeko non basta, la Roma al palo

Il Messaggero (U.Trani) – È buio totale, dopo il gol di Dzeko e tre pali. La Roma, penalizzata da Irrati e da Orsato, si spegne dopo un’ora e permette la rimonta all’Inter: 3 a 1, maturato nella seconda metà della ripresa. Spalletti, fischiatissimo dai tifosi giallorossi, colpisce alla prima visita da ex. Icardi segna la seconda doppietta consecutiva (è capocannoniere insieme con Dybala con 4 reti), Vecino arrotonda nel finale. Di Francesco, 4 ko nelle 4 sfide con il collega, si rende conto, proprio nella notte del debutto all’Olimpico, di quanto la rosa in un big match faccia la differenza. Incompleta quella giallorossa, di qualità quella nerazzurra.

DOPPIO SBAGLIOIrrati sbaglia la prestazione almeno quanto alcuni interpreti giallorossi. È decisivo quando non caccia Borja Valero nel primo tempo per la gomitata a Nainggolan e quando nella ripresa non è convincente con Orsato, il Var della serata, sul fallo di Skriniar su Perotti in area di rigore. Entrambe le gaffe sull’1 a 0. L’arbitro ha dunque condizionato la sfida. Sentitissima dai 50 mila dell’Olimpico. E anche dai due tecnici. Ognuno è andato per la propria strada. Così Di Francesco, nonostante l’emergenza, prosegue con il 4-3-3 e Spalletti insiste con il 4-2-3-1. La Roma, però, è sicuramente più prudente dell’Inter e si sistema, in fase di non possesso palla, con il 4-1-4-1. Il crollo ci sarà solo nella ripresa, dopo quasi 70 minuti abbastanza convincenti. Per la disponibilità e la concentrazione. De Rossi fa il guardiano davanti alla difesa, Defrel e Perotti si abbassano sui lati e affiancano Nainggolan e Strootman. A destra, da terzino, c’è il mancino Jesus al posto di Peres, e in mezzo, accanto a Manolas, Fazio sta sul centro sinistra, unica novità nella formazione iniziale che per il resto è la stessa di Bergamo. Ma la linea arretrata dei nerazzurri è chiaramente più alta: D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Nagatomo salgono fino a centrocampo, con Gagliardini, unico innesto dopo la vittoria di domenica con la Fiorentina, e Vecino a palleggiare con Borja Valero, preferito da trequartista a Brozovic, stavolta è in panchina, e prezioso per dialogare con Icardi e con gli esterni Candreva e Perisic. L’iniziativa è dell’Inter che, però, non riesce ad avere continuità nel pressing. La Roma, con Nainggolan spostato a destra per proteggere l’adattato Jesus, approfitta del lavoro ad intermittenza di centrocampisti e attaccanti nerazzurri. E, a differenza di quanto visto contro l’Atalanta, riesce a verticalizzare con più disinvoltura.

TIRO AL BERSAGLIO – Funziona la catena di sinistra con Strootman e Perotti che assistono Dzeko e ricevono la collaborazione di Kolorov che si presenta da dietro. Anche a destra Nainggolan e Defrel crescono. Sono proprio loro a lavorare il pallone che cambia il match: Defrel scarica per Nainggolan che pennella per lo stop e il destro di Dzeko che festeggia il primo gol in questo torneo. Prima e dopo il vantaggio, i pali colpiti da Kolarov e Nainggolan che arricchiscono la prestazione dei giallorossi nella prima parte. Alisson, graziato all’inizio da Candreva che liscia davanti, fa solo una parata, respingendo il destro di Icardi.

BLACK OUT IMPROVVISOSpalletti, dopo l’intervallo, cambia a centrocampo e va a dama. Fuori Gagliardini e dentro Joao Mario. Borja Valero, torna accanto a Vecino. Spazio anche a Dalbert, esce Nagatomo: è lì che l’Inter si prende il match. Di Francesco interviene a metà ripresa: El Shaarawy per Defrel che ha dato tutto. Perotti calcia da fuori: terzo palo giallorosso della serata. Alla prima distrazione della linea difensiva, Icardi non perdona: Manolas sale fuori tempo e il centravanti si gira per il pari, segnando per la prima volta in carriera all’Olimpico. Dalbert salva sul pallonetto di El Shaarawy e Icardi concede il bis, con un’esecuzione in fotocopia, anticipando Fazio sul cross di Perisic che ormai scherza con Juan Jesus. Nainggolan spreca, destro in curva, la palla del pari. Entrano Under per De Rossi e per il 4-2-3-1, a seguire Cancelo per Candreva. Vecino firma il tris, ancora su affondo di Perisic. La Sud canta, ma la Roma, è ormai ko. Per rialzarla servono almeno due-tre rinforzi: un terzino, un centrale difensivo e il sostituto di Salah. E il mercato chiude giovedì

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