Dzeko medita la vendetta

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Il Messaggero (A.Angeloni) – Il Bologna si scanserà? Domanda lecita, attuale, vista la recentissima esplosione della vicenda Buffon che, nel cuore dello spogliatoio, avrebbe urlato ai suoi di svegliarsi perché «in Italia le squadre si scansano davanti alla Juve, mentre in Champions no». Risposta più che mai scontata da queste parti: di formazioni pronte a concederti il lasciapassare sono sempre state poche, concetto ribadito anche da Spalletti che non ha fatto altro che ricordare un nome ancora caldo: Skorupski. Lo scorso campionato (11 aprile), Roberto Donadoni, che del Bologna è l’allenatore (sottovalutatissimo, aggiungiamo noi), non si è scansato per niente qui all’Olimpico e la corsa della Roma di Spalletti verso il secondo posto s’era bruscamente fermata, per arenarsi quasi definitivamente la domenica successiva con l’Atalanta: 1-1 in casa contro il Bologna, 2-2 a Bergamo e la squadra di Sarri è stata irraggiungibile fino alla fine. Riecco il Bologna, il cui percorso quest’anno fila meno liscio di quello precedente, anche perché ha perso giocatori importanti (Giaccherini e Diawara) e viene all’Olimpico in emergenza. Emergenza, parola familiare anche da queste parti, tanto che Spalletti, aprendo la conferenza stampa di presentazione alla sfida di stasera, ci ha ironizzato sù: «Se comincio con l’elenco degli infortunati, facciamo notte», o qualcosa di simile. La Roma – nonostante questo e nonostante il precedente inquietante del passato campionato – non deve inciampare, perché ad oggi l’obiettivo è maggiore del secondo posto sfuggito nella passata stagione e la buca l’ha presa già nell’ultima trasferta di Empoli. Un altro passo falso, dunque, è da evitare per ovvi motivi. L’infermeria della Roma – come detto – non si svuota anzi, viene rimpinguata da calciatori mezzi e mezzi, vedi Fazio, Ruediger e Paredes, sui quali Lucio deve e vuole fare qualche ragionamento fino all’ultimo.

EDIN SPACCA TUTTO – E’ chiaro che giocatori di qualità a disposizione Spalletti ne ha, ma non si può non affidare a Dzeko gran parte del peso dell’attacco. Edin viene da un buco, pure lui, ad Empoli ma è di gran lunga l’elemento più ispirato della Roma, con dieci reti in undici partite di campionato (più 4 assist), sei segnate all’Olimpico, in totale otto nelle ultime sette gare. Edin, insomma, è nove e falso nove. Un po’ tutto in questo momento. Ha steccato in Toscana ma ha fatto centro due volte contro l’Austria Vienna giovedì scorso. Bologna è la squadra alla quale ad aprile aveva segnato una rete (su rigore) mostrando cenni di ripresa, che poi non è mai stata completata. Il ritorno, l’ha vissuto dalla panchina, la rete del pari è stata segnata da Salah, su assist di Totti, più in voga di lui in quel periodo. Oggi Francesco è assente, ma Edin c’è e lotta insieme a noi per continuare a segnare e sognare. In ripresa pure Nainggolan (Bologna la sua vittima prediletta: le ha segnato tre reti in sei partite) che, con i recuperi di Fazio e Ruediger, e De Rossi a centrocampo, dovrebbe giocare da trequartista. Oppure Radja in mediana e una Roma iper offensiva con quattro attaccanti, con Salah, Perotti, El Shaarawy (4 gol nelle ultime 4 presenze all’Olimpico tra campionato e coppa, per lui anche una doppietta) e, appunto, Dzeko. L’attacco, dunque, è l’unica terra dell’abbondanza (più o meno). Iturbe resta in panchina, in attesa dell’occasione per risorgere. Come lui Gerson. La Roma si presenta all’appuntamento con 4 vittorie e 2 pareggi negli ultimi 20 giorni, senza aver mai lasciato un punto all’Olimpico; il Bologna ha disputato 4 partite, ottenendo 3 pareggi per 1-1 e una sconfitta 0-1 nell’ultima gara contro la Fiorentina. Fuori casa, è ancora a zero vittorie. Negli ultimi 5 scontri diretti disputati all’Olimpico, si registra un solo successo della Roma: 29 settembre 2013, 5-0, con Garcia in panchina; per il resto una sconfitta e 3 pareggi. Spalletti ha battuto Donadoni una sola volta in quattro partite (tre pareggi). E’ imbattuto, dunque.

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