Dzeko & Kolarov, tre punti dal fascino “english style”

Alzi la mano chi, una volta conosciute le formazioni, non abbia pensato: ma come, Zaniolo, cioè colui che da solo si era mangiato un’intera squadra turca, non gioca? Un interrogativo che, a fine gara, passa in archivio dovendo forzatamente lasciare spazio alle prestazioni di due ex ragazzetti, mai in competizione tra di loro: Kolarov, l’autore della prima rete, ed Edin Dzeko, il capitano dei tre punti. In una Roma che si interroga (e si interrogherà, vedrete) sul dualismo tra i ventenni Zaniolo e Kluivert, sono i due ex City, che 20 anni non li hanno più da un pezzo, a meritare la prima pagina. Il serbo continua a segnare come una punta, il capo bosniaco è una sentenza. Nonostante l’inferiorità numerica, la Roma ha provato fino all’ultimo a portare a casa la vittoria e alla fine è stata premiata con il gol numero 91 del Cigno di Sarajevo, specialista nel regalare grandi emozioni ai tifosi giallorossi. Kolarov, terzo gol in campionato, appare insostituibile e indispensabile in entrambe le fasi di gioco. Sul conto di Dzeko, ormai, si fa fatica a trovare i giusti aggettivi. Il bosniaco, al quarto centro stagionale, nella Roma si sente perfettamente a suo agio, detto in romanesco se la comanda e in campo si muove da padrone. Dall’alto di una classe superiore che gli consente di fare ciò che vuole in fase di rifinitura e/o di finalizzazione. A Bologna ci ha provato, ci ha riprovato e in extremis, con tigna testaccina, ha fatto centro, correndo poi a braccia spalancate verso il settore dello stadio in cui erano sistemati i tantissimi tifosi arrivati dalla Capitale. Lo scrive Il Messaggero.

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