Con Dzeko e altri 3 si paga Ibrahimovic

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Fantascienza e matematica sono campi da gioco agli antipodi, eppure in qualche modo possono incrociarsi. Ve lo immaginate Zlatan Ibrahimovic alla Roma? «Un fenomeno. Ma può rovinare una società» diceva Sabatini un anno fa, quando questo giornale ipotizzò una contabilizzazione dell’affare con il Psg dopo i sondaggi effettuati dal manager, Mino Raiola. Ebbene, la Roma non ha cambiato opinione: Ibra è fuori portata, tanto più a 35 anni (li compirà a ottobre), perché impegnerebbe la società in un investimento pluriennale che può far saltare i delicati equilibri finanziari allacciati a Trigoria.

EPPURE… – C’è un ma, in questa storia. Chiamiamola suggestione economica, a scanso di equivoci. Non ci sono trattative. E’ un ragionamento che può offrire uno spunto di riflessione. Senza contare Totti, che fa storia a sé, la Roma ha quattro attaccanti in rosa che in teoria non partiranno titolari nella prossima stagione. Intanto Dzeko, che ieri è uscito dopo ventidue minuti nell’amichevole tra Bosnia e Spagna per un problema muscolare e che secondo la stampa turca ha avuto un’offerta interessante dal Galatasaray (ma non sembra volerla considerare). E poi i tre che tornano dalle deludenti esperienze in prestito: Ljajic, liquidato dall’Inter, Iturbe, comparsa nel Bournemouth, e Doumbia, retrocesso in Inghilterra con il Newcastle di Benitez dopo aver giocato appena 29 minuti.

IL CONTO – Euro in più, euro in meno, i quattro professionisti in questione costeranno alla Roma quasi 23 milioni di euro nel prossimo esercizio. Ibrahimovic invece guadagna circa 17 milioni più bonus, sempre considerando il lordo (il netto non è facilmente comparabile visto il differente sistema fiscale tra Italia e Francia). Esasperando il concetto: se il gatto maculato Sabatini riuscisse a sistemare tutti e quattro i giocatori che per Spalletti partirebbero come alternative, ci sarebbero i soldi per immaginare un colpo alla Ibrahimovic. Vogliamo studiare un ipotetico contratto biennale? Ibrahimovic, salvo pretese di stipendi addirittura superiori, costerebbe 34 milioni. La Roma l’anno prossimo risparmierebbe l’ingaggio di Ljajic, che va a scadenza, ma avrebbe comunque a libro paga gli altri tre: il totale sulle due stagioni fa oltre 40 milioni. Sempre di più del solo Ibrahimovic. Inoltre, dal 2017, scadrà il contratto da 10 milioni lordi stipulato con Daniele De Rossi: un altro motivo per pensare in grande.

FAIR PLAY – In conclusione Ibra non giocherà nella Roma (anche se il procuratore è lo stesso di Van der Wiel, ormai vicinissimo…) perché Pallotta, per filosofia, evita di spendere a fondo perduto: preferisce puntare su calciatori che abbiano la possibilità di valorizzarsi o almeno “tenere il prezzo”, come si dice in gergo. In più, avendo il mirino dell’Uefa addosso nell’ottica del fair play finanziario, l’ingresso di Ibrahimovic nel bilancio sarebbe complesso da giustificare. Però sul piano squisitamente contabile non sarebbe impossibile. E se poi gli altri giocatori della Roma bussassero per chiedere aumenti di stipendio, visto l’esempio dell’ultimo arrivato, la società avrebbe facoltà di rispondere: quello è Ibra, godetevelo.

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