La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – A 24 ore dalla sfida ai fenomeni catalani il 3-0 della Roma valeva più o meno cinquanta volte la posta. Un miracolo o poco meno, di cui tutti sono consapevoli a Trigoria. Eppure vincere 3-0 in casa in Champions per la Roma sarebbe sì una rarità, ma non un inedito. E quindi va bene l’aiuto dall’alto che oggi più o meno tutti i romanisti chiederanno, ma va bene pure pensare che in fondo notti magiche all’Olimpico sono già state vissute.
DAL DUNDEE A CONTE – L’ultima in ordine di tempo è quella contro il Chelsea nel girone. Ma la più famosa è quella di 34 anni fa contro il Dundee, quando la Roma riuscì a ribaltare il 2-0 dell’andata con una doppietta di Pruzzo e un rigore di Di Bartolomei. All’Olimpico c’erano 68.060 spettatori, stasera ce ne sarà qualcuno in meno, ma lo stadio sarà comunque «sold out» e la speranza dei romanisti di oggi è che stanotte sia indimenticabile come quella del 1984 per i romanisti di ieri. Era il 25 aprile, e fu festa davvero.
CORSI E RICORSI – Grande festa ci fu anche nel 2002, quando a febbraio la Roma rifilò un secco 3-0 proprio al Barcellona. Il risultato che oggi farebbe impazzire di gioia Di Francesco in panchina, De Rossi in campo e Totti in tribuna si materializzò grazie alle reti di Emerson, Montella e Tommasi. Quella sera entrò anche Cassano, stasera in tribuna, e a cambiare le sorti di una partita noiosa fu l’ingresso proprio di Montella, che trascinò a suon di giocate i compagni in campo e i tifosi sugli spalti. Difficile dire chi oggi nella Roma possa avere quella classe e quella personalità per mettere al tappeto il Barça, che all’epoca schierava gente come Puyol, Xavi, Luis Enrique, Rivaldo e Kluivert, ma nei grandi 3-0 romanisti in Europa c’è sempre stato un filo rosso che non si è mai spezzato. La carica dell’Olimpico: in campionato quest’anno è andata più male che bene, in Europa invece ha rappresentato una marcia in più. A questo si aggrappa la Roma, che in Europa per 8 volte è riuscita a passare il turno da situazioni di svantaggio. La nona, sarebbe bellissima.
