Dragovic e gli altri: difesa tutta nuova

PR

Il Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – La primavera scorsa Rudi Garcia veniva circoscritto e neutralizzato nel suo tentativo, niente affatto censurabile, di spiegare come avrebbe voluto la Roma del domani. Luciano Spalletti invece è astuto e padroneggia meglio i lati oscuri dell’italiano. A Roma Radio prima di imbarcarsi per questo primo viaggio della lunga stagione calda romanista ha intrecciato un pensiero semplice e rassicurante: «I tifosi possono stare tranquilli. La Roma ha lavorato bene negli ultimi tre anni. Ci sono dirigenti forti e giocatori fortissimi. Sarà così anche nella prossima stagione». Sa perfettamente che momenti e sedi per fare nomi sono altrove, quindi traccia solo linee generali: «La personalità, il carattere sono piccolezze che fanno la differenza. Talvolta ci siamo abbassati troppo e non deve accadere». Eccezione quasi malvagia alla regola di non far nomi: «A chi mi chiedeva perché Uçan non giocasse ho risposto: perché voglio vincere». Aggiungendo, per non indurre depressione nel giocatore: «Ha grandissime qualità, mi dispiace non averlo utilizzato di più».

RICAMBIO – Poiché è tranquillo Spalletti,è giusto che lo siano tutti. Adesso il direttore sportivo Walter Sabatini è impegnato nei suoi colpi di coda ma lui e i suoi probabili sostituti oltre a spazzare il terreno devono cominciare a pensare anche a che cosa piantarci di nuovo. Per esempio, se Antonio Rüdiger andasse via davvero (o anche se restasse) là dietro bisognerà inserire qualcuno. Quindi non date per scomparso dalla lista dei contatti Medhi Benatia. E’ difficile prenderlo, servono zanne e artigli, però Sabatini parla con il Bayern Monaco, non crediate. Benatia sarebbe il colpo rumoroso, lo scherzo di carnevale che restituisce il sorriso ai tifosi più scettici. La Roma tuttavia sta smazzando anche difensori centrali mancini. Al momento ha solo Leandro Castan dall’incerto destino – ritorno in Brasile assai probabile, possibile anche il prestito a un’italiana – ed Ervin Zukanovic riscattato ma non sicuro della conferma. Aleksandar Dragovic, ambidestro, è un’idea eccellente, tanto che a quanto sembra l’ha avuta anche il Borussia Dortmund. Concorrenza implacabile e costo elevato, da 15 milioni in su. Non è stato ancora sepolta in archivio la scheda di Francesco Acerbi, che anzi viene quotidianamente lodato nel corso delle riunioni operative della Roma. Il canale di comunicazione con il Sassuolo è sempre aperto. Acerbi è alto, segna volentieri (4 gol nel campionato appena chiuso) e ha risposto salutando militarmente ai primi contatti con i giallorossi.

IN SILENZIO – Sabatini ha accentato e orchestrato lodi di Alessandro Florenzi nella sua versione terzino destro. Ma non è direttore sportivo, finché dura nel ruolo, da trascurare personaggi maggiormente specializzati. L’argentino Pablo Zabaleta, del Manchester City, ha il vantaggio di poter essere spostato quasi indifferentemente sulle due fasce. L’olandese Gregory Van der Wiel quello, non trascurabile, di essere svincolato. Lascia il Paris Saint-Germain (lo ha ammesso anche il club), gli piace l’idea di ripartire dall’Italia e lì bisognerà vedere chi arriva prima o chi arriva meglio tra Roma e Inter. Più avanti, stando così le cose, i movimenti sono felpati. Se ci si saluta educatamente con Edin Dzeko l’obiettivo numero uno diventa in automatico l’interista Mauro Icardi. Se Miralem Pjanic alla fine trova gli appassionati che pagano i 38 milioni fissati la Roma può mettersi d’accordo con lo Zenit San Pietroburgo per prendere Axel Witsel.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti