Dopo Lucio. Montella sale, Emery ideale

Corriere dello Sport (R.Maida) – Dopo le ultime polemiche milanesi, le possibilità di vedere ancora Spalletti alla Roma all’inizio della prossima stagione sono ormai ridotte. Anche se da Trigoria filtra la consueta coltre di mistero sull’argomento («Il prossimo allenatore? Spalletti») il casting dei dirigenti è entrato nella fase operativa. I colloqui interni ed esterni sono quotidiani e prendono in considerazione ogni possibile soluzione, che dipenderà anche dal piazzamento in campionato e di conseguenza dalle risorse che potranno essere investite sul monte stipendi.

DIBATTITO – Parte del management suggerisce l’ingaggio di un tecnico italiano, Montella o Di Francesco in testa, tra l’altro ex romanisti, per un più rapido inserimento nella nuova realtà. Non a caso erano stati preallertati anche Gasperini e Giampaolo. Ma la presenza di Monchi, della corrente baldiniana, lascia credere a opzioni esotiche ancora plausibili. A cominciare da Unai Emery, che ancora non ha certezze sul futuro al Psg e che con Monchi ha creato un sodalizio vincente al Siviglia. Pallotta non gli ha ancora mai parlato ma, se il consulente Baldini gli suggerirà di prenderlo, lo conoscerà volentieri. Emery sarebbe il profilo ideale per una squadra «arrogante» (copyright di Trigoria) e per un progetto ambizioso che valorizzi i giovani come chiede il presidente. Poi Monchi, secondo fonti ben informate in Spagna, ha contattato anche Ernesto Valverde, stimato professionista dell’Athletic Bilbao, che considera la Roma una valida alternativa al Barcellona, dove ancora non hanno ingaggiato il successore di Luis Enrique. Valverde in Spagna ha vinto solo una Supercoppa, proprio a Bilbao nel 2015, ma ha acquisito credibilità soprattutto all’estero, conquistando cinque titoli sulla panchina dell’Olympiacos Pireo. Non si può cancellare dalle ipotesi. Dalla lista invece, dopo Sampaoli che ha comprensibilmente accettato l’offerta da ct argentino, va depennato l’altro spagnolo Marcelino, ex Siviglia ed ex Villarreal: sarà l’allenatore del Valencia.

I ROMANISTI – Se invece dovesse prevalere la soluzione italiana, quasi scontata nel malaugurato caso di sorpasso da parte del Napoli al secondo posto, Montella avrebbe più chance di Di Francesco se non altro per una questione di cursus honorum: Di Francesco ha fatto grandi risultati ma in A ha allenato solo il Sassuolo mentre Montella si è fatto apprezzare già nelle prime settimane alla Roma, così come a Catania e a Firenze prima di vincere una Supercoppa Italiana contro la Juventus da allenatore del Milan. Spalletti peraltro lo ha indicato più volte come l’erede designato, come se conoscesse già il finale della storia, anche se i rapporti tra Montella e la dirigenza della Roma andrebbero ricostruiti dopo l’incredibile rottura dell’estate 2012 quando Baldini fu obbligato a ripiegare su Zeman.

USCITA – E Spalletti dove andrà? Nella sua testa c’è l’Inter, dove ritroverebbe in qualche veste una figura gradita, cioè Walter Sabatini. Che potrebbe sceglierlo dopo essere stato…costretto a contrattualizzarlo alla Roma nel gennaio 2016. Ma niente si può dare per scontato dopo l’esonero di Pioli che ha avviato l’effetto domino. Teoricamente anche Paulo Sousa, che a Pioli potrebbe lasciare il posto alla Fiorentina, è un nome buono per la Roma, avendo la giusta esperienza, un buon carisma e un tipo di calcio che a Baldini e Monchi piace. Ma bisogna avere ancora un po’ di pazienza perché il rompicapo si sciolga. Non solo a Roma, non solo in Italia.

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