Doni: «Non avevo dubbi su Alisson, cresce partita dopo partita. Ha le qualità e la personalità che servono ai portieri top»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Visto da Orlando, il pallone fa un altro rumore. Scotta meno. Brucia più il sole della Florida. Ma Doni Marangon, il miglior portiere brasiliano della storia della Roma (dal 2005 al 2011 il suo periodo nella Capitale), non smette di osservare i suoi vecchi amici di Trigoria. Alcuni, tipo Totti e De Rossi, sono ancora là. E Alisson, che pure non conosce personalmente, è il suo degno erede. «Beh – racconta – sta facendo bene bene. E’ un piacere e vederlo così. In Brasile orgogliosi di avere un altro grande portiere in Europa».

Che impressione le fa il suo connazionale?
«Sta crescendo partita dopo partita, grazie all’esperienza nel campionato italiano che non è mai facile. Specialmente per noi portieri che veniamo da un’altra scuola».

Cosa cambia nel lavoro?
«L’impostazione, la tecnica. Serve tempo per adattarsi ai nuovi sistemi di allenamento. Ma un portiere brasiliano che viene in Europa, e soprattutto da voi, migliora».

Alisson era già il titolare della nazionale.
«Ma in quest’anno e mezzo ha fatto progressi incredibili. Devo dire che non avevo dubbi in merito. Quando è stato preso dalla Roma, ero sicuro che sarebbe stato un buon affare. Per lui e per la società».

A che livello è arrivato su scala internazionale? Sembra lo vogliano tutti: Real Madrid, Psg, Bayern.
«Non so dove metterlo in un’ipotetica classifica ma di sicuro diventerà uno dei migliori di tutti. Lo aiuterà anche il mondiale russo. Ha le qualità e la personalità che servono ai portieri top».

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