Donadoni: “La Roma sta facendo il suo dovere, ma se la Juventus fa sempre risultato non ce n’è per nessuno ” – VIDEO

Roberto Donadoni, tecnico del Bologna, è stato intervistato durante il post partita di Bologna-Roma 0-3. Queste le sue parole:

DONADONI ALLA RAI

Il Bologna troppo spento…
Il primo tempo abbiamo giocato alla pari. Non abbiamo concretizzato le nostre occasioni. La Roma ha fatto gol su calcio d’angolo con Fazio che è stato bravo. Poi abbiamo sbagliato sul gol di Salah. Nel secondo tempo abbiamo avuto un po’ di sfortuna con il palo. E’ chiaro che dopo ci hanno punti in contropiede con gli spazi che si sono creati. Peccato per il risultato, ma io sono più soddisfatto della partita di oggi rispetto a quella di domenica scorsa anche se poi alla fine abbiamo perso 3-0.

DONADONI A RADIO RAI

Rimpianti per la partita?
Peccato, abbiamo subito nel primo tempo due gol su un tiro della Roma, Fazio si è trovato un gol facile da trasformare,e il secondo un po’ ingenuamente, sull’1-0 invece la gara sarebbe stata ancora aperta. Poi abbiamo ripreso bene abbiamo avuto due occasioni con Dzemaili e Di Francesco per cambiare il risultato ma il 3-0 ha chiuso i giochi e ci siamo sbilanciati.

Serve più cattiveria?
Abbiamo creato diverse occasioni nel 1° tempo, con due palle suggerite bene, i cambi sono stati condizionati da scelte obbligate e questo ha influito contro un avversario forte come la Roma, sono più soddisfatto per la prestazione di oggi che quella di domenica contro la Fiorentina.

Troppe distrazioni per la squadra?
Nessuna distrazione, una palla che rimane lì non è una distrazione, sul contropiede è normale che una squadra in svantaggio presti un po’ il fianco, dobbiamo essere più accorti.

DONADONI IN CONFERENZA STAMPA

Atteggiamento giusto o la Roma ha vinto troppo facilmente?
Abbiamo iniziato la partita con l’atteggiamento giusto, non ci hanno creato particolari problemi. Quel pizzico fortuna che ti aiuta, quando giochi con una squadra forte come la Roma, hai bisogno di essere un po’ aiutato dalla buona sorte. A parti invertite quella deve essere un’occasione propizia per noi e invece Fazio è stato più lesto e quello ti condiziona un po’. Siamo stati ingenui nel farci sorprendere nel secondo gol, ad essere più lenti ad accorciare prima su Dzeko e poi su Salah. L’atteggiamento della squadra nel secondo tempo è stato buono, con l’intensità e la voglia giusta. Abbiamo avuto due grandi occasioni, anche lì è mancato un pizzico di fortuna. Ci sta che sul colpo di testa non riesci ad indirizzarla bene, ma sul palo, quando la palla torna indietro, poteva esserci Mattia o qualcun altro a ribadirla dentro. L’entusiasmo gioca un valore importante, invece è girata male anche negli episodi e le situazioni. Contro avversari che hanno gamba, fisicità e qualità tecniche, se lasci un po’ il fianco e gli concedi la possibilità di ripartire diventa pericoloso e ci hanno fatto il 3-0. Sono più soddisfatto del tre a zero di oggi, dove la squadra ci ha provato, che ha voluto fare, piuttosto che dell’uno a zero di domenica, dove la squadra ci ha provato poco, questo non mi va bene.

Come sta Verdi?
Ha iniziato un po’ dopo il riscaldamento, quando l’ho visto che si toccava la coscia. Non gli ho detto niente, ma l’ho visto un po’ in difficoltà già alla fine del primo tempo, mi ha detto che aveva un po’ di fastidio. Penso sia un problema sull’adduttore, ma non so l’entità. Le valutazioni le faremo domani o dopo.

Di Francesco viene utilizzato spesso nella ripresa…
Sta bene. Obiettivamente nei primi 20,25 minuti Verdi ha fatto molto bene. Le alternative non sono molte: o gioca Verdi, o Krejci o Di Francesco. Lui sta bene, ha l’entusiasmo giusto, la vivacità che mi piace. Sono contento di quello che sta facendo, se continua così si ritaglia la possibilità di giocare dal primo minuto.

Cosa hai chiesto a Petkovic?
Di giocare sotto la punta. Mi piace, ci ha provato. Ha suggerito due o tre palloni, è chiaro che ci sia un po’ di difficoltà psicologica nell’entrare in una partita così. Il suo modo di essere presente, di andare a saltare contro il portiere, l’essere vivace, attivo e propositivo. Poi che si possa fare di più, questo vale per tutti. Questo tipo d’atteggiamento, quando uno ci prova pur sbagliando, mi piace. Se uno sbaglia dieci volte vuol dire che è entrato nel gioco così tante volte pur giocando alcuni scampoli di partita. Se uno invece fa settanta o ottanta minuti e tocca sette palloni non va bene.

La partita dove si è decisa?
Sapevamo che la Roma aveva questa qualità. Spesso, quando la palla arriva filtrante in zona centrale, il giocatore ha la libertà di giocare la palla e subito partono in profondità. L’avevamo preparata su queste situazioni. E’ chiaro che bisogna essere più reattivi e intuire, è solo questo. Se non anticipi quella frazione di secondo e parti alla pari con loro, con la velocità che hanno diventa difficile recuperarli.

Destro insufficiente?
Detto così è schiacciante, ma mi aspetto di più. E’ giusto difendere e proteggere i propri giocatori, io sono il primo a farlo, però è giusto anche aspettarsi di più, soprattutto da lui. Glielo dico spesso e non è per mettere la croce addosso a nessuno. Le partite si possono anche giocare male, va bene che uno giochi 90 minuti e sbagli tanto perché ci prova tanto, quando ci si prova poco le cose non sono corrette. Mi aspetto che sia più nel vivo, nella lotta, che vada più a contrasto a lottarsi i palloni. Oggi, soprattutto contro le grandi squadre, avere palle nitide non è facile, spesso arrivano da calcio d’angolo, dove la palla rimane lì e devi essere pronto a trasformarle. Mi aspetto anche questo, che lui deve cercare di farlo con più intensità, sennò è chiaro che le prestazioni diventano insufficienti.

La Roma può vincere lo scudetto?
Può continuare a vincere, ma se davanti la Juventus fa sempre risultato non ce n’è per nessuno. Sta facendo il suo dovere, il suo ruolino di marcia è ottimo, ma pensare di riuscire a recuperare terreno su passi falsi della Juventus mi pare difficile.

Gli applausi a Totti?
E’ un giocatore riconosciuto da tutti per la sua storia, carriera e per quello che ha fatto da professionista. E’ chiaro che questi applausi dimostrano anche la maturità del pubblico.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti