Discriminazione territoriale, Avv. Contucci: “E’ una fattispecie tutta italiana. Le disposizioni sulla vendita dei biglietti per Roma-Napoli rappresentano una vera discriminazione a danno dei tifosi”

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L’avvocato Lorenzo Contucci, vicepresidente dell’associazione MyRoma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema che tiene banco in questo momento, ossia la “discriminazione territoriale” soffermandosi anche su alcune considerazioni per quanto concerne la decisione di sospendere il turno a porte chiuse comminato al Milan. Queste le parole dell’avvocato giallorosso:

Avvocato, partiamo dalla fine di questa storia: la Corte FIGC sospende il turno a porte chiuse comminato dal giudice Tosel nei confronti del Milan, cosa ne pensa al riguardo? “A mio avviso non si doveva neppure arrivare a questa situazione. La Figc si è affannata nel dare le colpe all’ Uefa che però non prevede alcuna norma al riguardo della discriminazione territoriale. E’ stata la Figc a creare il problema, perchè ha applicato le sanzioni previste dall’Uefa per ipotesi di razzismo ma ad una fattispecie tutta italiana. Circa il discorso Milan è stato giusto tornare indietro. Discriminazione territoriale ed insulto, come afferma anche la Convenzione di New York, sono due cose differenti”

 

L’art 62 NOIF prevede la “discriminazione territoriale”.Cosa ne pensa della sua applicazione? “L’art.62 potrebbe essere applicato per chi ha diramato le norme circa i biglietti per Roma-Napoli che vietano a chi non è residente nella provincia di  Roma di acquistare i biglietti. Questa è la vera discriminazione”

 

Da più parti sono giunti inviti alla Figc di uniformarsi all’Uefa, prima Malagò, Platini. Crede che si giungerà alla modifica di questa norma? “La norma è tutta italiana, non la modificheranno, ma procederanno ad un’interpretazione più morbida”

 

Responsabilità oggettiva e discriminazione, qual’è il cappio più stretto intorno al collo delle società calcistiche? “Entrambi. Le società possono attuare un controllo maggiore per quanto riguarda gli striscioni, ma per quanto concerne i cori non è giusto applicare tale forma di responsabiità (oggettiva) in quando le società non posso frenare la voce dei singoli tifosi”

 

Da questo punto di vista, Roma-Napoli è una partita a rischio? “Per i cori sicuramente si, ma ripeto la vera discriminazione è stata attuata nei confronti dei tifosi vietando l’acquisto dei biglietti”

 

Le associazioni dei tifosi, come My Roma, possono fare qualcosa per affiancare le società in questa battaglia? “In Italia siamo davvero indietro per quanto riguarda queste forme associative rispetto all’Europa, però sono un elemento davvero molto importante”

 

Daniele Scasseddu

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