Disastro Olanda. Cade in Bulgaria, Mondiale a rischio

La Gazzetta dello Sport (A.Cordolcini) – A Sofia l’arancione si è tinto di rosso, ma per la vergogna. L’Olanda perde nettamente 2-­0 contro la Bulgaria e scivola al quarto posto nel proprio girone, confermando la propria condizione di grande malata del calcio europeo. Un primo tempo sconcertante, una ripresa tutta nervi ma poco gioco. Non una novità nella gestione Blind, che però ieri ha toccato il fondo. L’imputato numero uno del disastro è proprio il c.t. il quale, forse consapevole di non godere della fiducia di nessuno al di fuori del suo datore di lavoro, la Federcalcio olandese, si è sbizzarrito in scelte cervellotiche sia prima che durante la partita, come se l’obiettivo fosse stupire piuttosto che mettere in campo una squadra con un barlume di logica e ordine.

DE VRIJ STOP – Fuori per infortunio i centrali titolari De Vrij e Van Dijk, più la prima riserva Bruma, il c.t. risolve il ballottaggio dei debuttanti De Ligt-Hoedt a favore del primo, piazzato nel cuore della difesa all’età di 17 anni e 225 giorni, il più giovane esordiente in oranje di sempre dagli anni Trenta. Ma De Ligt, sulle cui potenzialità nessuno discute, è un giocatore che fino a settembre militava nella Jong Ajax, e ha raccolto solo una manciata di presenze in prima squadra. Evidente il gap di esperienza tra lui e Hoedt, quest’ultimo applaudito nei giorni scorsi proprio dal tecnico per il suo percorso nella Lazio in quella Serie A che il diretto interessato ha definito «autentica accademia per i difensori». La scelta però è caduta su De Ligt, titolare accanto al già non irreprensibile Martins Indi, e in una ventina di minuti la Bulgaria si trova comodamente avanti di 2 reti.

I GOL – La prima arriva al quinto minuto grazie a un lancio lungo di Slavchev sul quale De Ligt sbaglia clamorosamente il tempo dell’intervento, permettendo a Delev di battere Zoet in uscita disperata. La serata di gloria dell’attaccante bulgaro, solo 3 reti all’attivo quest’anno nel Pogon Szczecin, prosegue un quarto d’ora più tardi quando, su assist dello scatenato Manolev, si gira indisturbato al limite dell’area e piazza la palla nell’angolino basso dove Zoet non può arrivare, con la coppia De Ligt­-Martins Indi spettatrice non pagante. E’ la panchina numero 17 di Blind, e solo in un’occasione l’Olanda ha chiuso con la porta inviolata. La reazione olandese è fiacca, con un tiro debole di Klaassen e un’occasione non sfruttata da Dost. Ci sono 50 posizioni di differenza nel ranking Fifa tra i tulipani (21esimi) e i bulgari (71esimi), ma in campo non si vedono. Nella ripresa entrano Hoedt e Sneijder. L’Olanda preme, ispirata soprattutto dall’ex Inter, ma l’ex Verona Mihaylov non deve compiere interventi rilevanti, anche perché Dost non è in serata. Il cortocircuito di Blind viene confermato dal terzo cambio, con l’ingresso di un’altra punta, Luuk de Jong, e lo spostamento di Sneijder all’ala sinistra. L’Olanda si schiera con un 4­2­4 pieno di giocatori fuori ruolo: Klaassen mediano accanto a Strootman (pessimo), De Jong a pestare i piedi a Dost (i due sono entrambi prime punte fisiche e piuttosto statiche) e Sneijder largo a sinistra, con le ali vere Depay e Lens sedute in panchina. A fine gara, tweet amaro di un giornalista olandese, Michel Abbink: «Coraggio Olanda, il Mondiale 2026 sarà a 48 squadre».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti