Dirige Diawara, è una regia da Oscar

L’uomo che non ti aspetti. Qualche settimana fa i titolari a centrocampo erano Veretout, Cristante fino all’infortunio e Mancini, in un ruolo inedito che sembrava cucito su misura per lui. Erano i giorni in cui Amadou Diawara doveva recuperare dal suo di infortunio al ginocchio e nei quali si ipotizzava un interessamento del Marsiglia per lui. Se l’offerta è arrivata nessuno lo sà, sicuro però Petrachi non l’avrebbe presa in considerazione. Il direttore sportivo giallorosso era convinto che il guineano dovesse ancora esprimere le sue potenzialità e il tempo gli ha dato ragione. Ad inizio stagione era per Fonseca un’opzione, come ama dire l’allenatore portoghese, ma col passare del tempo è diventato un punto fermo. A Napoli è stato poco più di una meteora. Con Ancelotti ha giocato pochissimo, nonostante la tendenza del tecnico ora all’Everton di fare spesso turnover. Inseparabile dal compagno di reparto Veretout, forse per via del fatto che entrambi parlano francese, il centrocampista romanista è ben conscio delle sue origini e delle difficoltà che ha dovuto subire a inizio carriera, anche ora che vive nel lusso come tutti gli altri calciatori dei nostri tempi. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.

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