Difra: “Pochi 3 gol. E ne abbiamo regalato uno”

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Perfezionista come da manuale del buon allenatore. Eusebio Di Francesco non è una giovane marmotta, ma tecnico che sa bene quanto la cura del dettaglio possa fare tutta la differenza del mondo. Ecco perché c’è più di qualcosa, al netto di un 3-1 comodo comodo, che di questo venerdì pomeriggio non gli va a genio. «Non mi va giù il gol incassato, mi girano le scatole. È un’ingenuità, una rete regalata, ogni partita ne combiniamo almeno una, è un aspetto da migliorare». E il rimprovero va dritto a Manolas, fresco di rinnovo fino al 2022 e autore del secondo fallo da rigore negli ultimi 270’, dopo quello su Immobile: «Si può evitare di toccare l’avversario di spalle che deve inventare un gol… Da una grande fase difensiva nasce una grande fase offensiva. Con la Spal abbiamo tirato in porta 37 volte, 3 gol alla fine sono pochi, possiamo fare meglio per quello che creiamo». Che è comunque tanto, ecco l’aspetto positivo di un venerdì da 3 punti: «Sono convinto che la squadra stia iniziando ad essere consapevole dei propri mezzi – ancora il tecnico –. Mi è piaciuto l’approccio alla gara, con i concetti su cui avevamo lavorato in settimana. Ora va ripetuto martedì col Qarabag: per passare servirà una grande gara». Nella quale ci sarà Schick, ieri partito dalla panchina: «Non è detto non possa giocare martedì, va valutato Perotti (ieri mattina protagonista di un incidente automobilistico mentre si recava a Trigoria, ndr): se non dovesse recuperare l’argentino, potrebbe essere Patrik a partire titolare». In fondo Monchi lo cita sempre come rinforzo di gennaio, mentre Di Francesco recentemente non aveva disdegnato l’idea di un rinforzo offensivo: «Va visto l’adattamento di Schick in un determinato ruolo, la sua convivenza con Dzeko: in base a questo ci si muoverà. Patrik? Si vede che ha i mezzi, gli manca la gamba per essere il giocatore che è. Il modulo? E chi lo cambia…con Schick può diventare un 4-3-3 sporco, ma le dinamiche devono restare le stesse». Magari con qualche ingenuità di meno.

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