Nicchi: “Stop al gioco al massacro sugli arbitri”

Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, ha parlato in un’intervista questa mattina a Radio Uno, in merito alla 25esima giornata di serie A, che ha visto diversi e numerosi casi di problemi tra i giocatori in campo e gli uomini della terna arbitrale. Questa volta Nicchi si esprime a favore dei giudice di gara, troppo spesso oggetto di critiche e polemiche sul lavoro svolto: “Gli arbitri devono restare fuori da questo gioco al massacro che si sta sviluppando nel calcio”. 

Tra sabato e domenica infatti si sono verificate occasioni in cui l’arbitro ha dovuto prendere drastici e netti provvedimenti, dando luogo a polemiche e critiche delle parti meno favorite dalla sua decisione. Eclatanti i casi di Milan-Juventus e Atalanta-Roma. L’Italia risente anche del paragone con il calcio estero: “Questo fine settimana è stato certificato che nessuno intende aiutarci: le tv fanno le telecronache sugli arbitri. Il calcio sta rischiando molto, si vedono cose non gratificanti, ci difenderemo applicando in maniera restrittiva il regolamento. Non è più accettabile quello che si vede, se si protesta c’è l’ammonizione, se si va fuori dalle righe il rosso. E basta. È un giro continuo di attacchi, qui serve un pò d’ordine perchè quando si va fuori dalle righe la procura deve intervenire: in Germania o in Inghilterra quando si attacca un arbitro in tv si rischia la penalizzazione in classifica”. 

Nicchi parla anche dell’inutilità della figura del quarto uomo: “Il quarto uomo non serve più a niente, uno come Rizzoli deve rimanere a tenere calme le panchine e invece poteva dare una mano all’arbitro. Tenere un arbitro a controllare che uno non entra in campo è superfluo: piuttosto deve dare una mano all’arbitro per vedere quello che succede in campo”.

Nicchi conclude con il riferimento alla giornata di sabato e all’episodio con l’arbitro Tagliavento“Gli arbitri sono al loro posto e continuano a lavorare per fare bene già al prossimo turno  sono da me protetti, ma sanno che sono soggetti a queste tensioni. Sabato a Milano abbiamo garantito il massimo con gli arbitri numero 1 e 2 e gli assistenti migliori: è stata una gara in cui il dio del calcio non ci ha dato una mano, Tagliavento ha sbagliato l’approccio, l’atteggiamento, è arrivato alla gara in modo sbagliato, anche per via delle grandi tensioni della settimana”.

 

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