Il Romanista – Cassetti: “Con calma la Roma tornerà grande”

«Mi spiace di non esser riuscito ad aiutare la Roma quest’anno» umile fino in fondo Marco Cassetti. Anche il giorno dopo la sua ultima partita in maglia giallorossa. Il terzino bresciano ieri ha ricevuto il premio USSI Roma e al termine della manifestazione svolta presso il Salone d’Onore del Circolo Canottieri Aniene ha parlato di quello che è stato quest’anno romanista, il suo ultimo nella Capitale. In quello che doveva essere il giorno dell’addio, dei saluti accorati, magari anche delle rivendicazioni personali per un annata totalmente negativa dove Luis Enrique non gli ha mai dato fiducia, Cassetti ha messo da parte la storia personale, dimostrando ancora una volta che al centro dei suoi pensieri c’è sempre la Roma. «Il futuro della Roma sarà roseo e sono sicuro che tornerà a livelli altissimi».

Ma, dopo 6 anni, sarà un futuro senza Cassetti. Una storia iniziata nell’estate del 2006 quando la Roma decise di ingaggiarlo dal Lecce. Il 26 agosto dello stesso anno l’esordio, a San Siro nella Supercoppa persa 4-3 contro l’Inter. Sempre a San Siro contro i nerazzurri arriva anche il primo gol in maglia giallorossa, Casseti sigla la rete del definitivo 1-3 contro l’Inter di Ibra e Adriano, in una delle più belle prove della Roma Spallettiana. Una storia fatta anche di qualche trofeo, la Coppa Italia 2006-2007 e la Supercoppa italiana 2007, e da tanti alti e bassi, con dei picchi altissimi. «Sono contento di aver lasciato qualche buon ricordo tra i tifosi». Sei dicembre 2009, minuto 79 del derby, Cassetti con un piattone destro al volo buca Muslera e regala la vittoria alla Roma. Un ricordo davvero indimenticabile. Un gol che suggellò l’unione tra Cassetti e la curva Sud. Un attaccamento alla maglia, ai colori, alla romanità, nonostante abbia i natali a Brescia, che Cassetti continua a dimostrare.

«È dispiaciuta a tutti la scelta di Luis Enrique di lasciare la Roma solo dopo un anno». Una dimostrazione di lealtà, di spessore umano, di onestà verso un allenatore che quest’anno lo ha fatto giocare solo sette partite in campionato, di cui solo tre dal primo minuto. «Anche Luis è molto dispiaciuto perché non potrà portare a termine l’idea di gioco che aveva in mente. Ha fallito sia la squadra, che non ha ottenuto i risultati, che il tecnico, perché non continuerà con le sue idee e non è riuscito a trasmettere sino in fondo ciò che avrebbe voluto». Cassetti ha sottolineato come tutti quanti a Roma credevano nello spagnolo e nella rivoluzione tattica che incarnava. «Lo spogliatoio seguiva tutte le sue direttive ma quest’anno i risultati sono stati molto altalenanti e questo ha fatto pendere la bilancia su questa sua scelta». Una spiegazione per il fallimento stagionale Cassetti l’ha trovata nelle pressioni che la città ha impresso sull’allenatore: «Roma non è una piazza come tutte le altre».

Non scenderà più in campo all’Olimpico ma continuerà a tifare questi colori, sull’impegno e sulla voglia di riscatto dei suoi compagni Cassetti è pronto a mettere la mano sul fuoco: «Il gruppo è dispiaciuto ma pronto a dare il 100% il prossimo anno. Siamo partiti con grande entusiasmo e con un’idea di gioco completamente nuova in Italia». L’addio del terzino potrebbe coincidere con un gradito ritorno. «Spero che Montella possa tornare in una piazza a lui molto cara e spero faccia il meglio possibile, non sarà facile, ma la Roma con un po’ di calma arriverà a livelli importanti». La stessa calma con cui Cassetti deciderà il suo futuro, da dare ha ancora molto, lontano da Roma, per ora, in attesa di incrociare una strada che potrebbe riportarlo qui, a casa.

Il Romanista – P.A. Coletti

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