Il Romanista – A. De Rossi: “Grande partenza”

Aveva detto che non sarebbe stata (soltanto) una rivincita della finale del Torneo di Viareggio, ma forse Alberto De Rossi non poteva immaginare che la seconda sfida con la Juve nel giro di appena due settimane avrebbe seguito esattamente lo stesso copione, ma a ruoli inverititi. “Abbiamo sofferto un po’, ma perché di fronte avevamo una grandissima squadra, una delle migliori in Italia – ha detto il tecnico a Sportitalia-. Però è stata una partita molto diversa rispetto a quella di Viareggio, perché allora eravamo partiti molto male nei primi venti minuti, mentre questa volta si è vista una grandissima partenza della mia squadra. Ci tenevamo moltissimo, anche perché la gara di Viareggio ci aveva lasciato un po’ di amaro in bocca”.

Gli spettri di una rimonta che avrebbe avuto il sapore di una beffa sono comparsi soltanto nel secondo tempo, che Libertazzi ha riaperto i giochi sfruttando l’unica disattenzione difensiva della partita: “Nel primo tempo avevamo sofferto un po’ gli inserimenti di Beltrame, si vedeva che poteva fare male, per questo avevo chiesto a Verre e Viviani di guardarsi le spalle l’uno con l’altro. Invece questa voglia di andare a fare pressing spesso ci portava fuori zona e poteva essere pericoloso. Nel secondo tempo siamo riusciti a mettere a posto questa cosa, anche se poi abbiamo preso il gol perché abbiamo guardato la palla invece di Libertazzi”.

Intanto la sua Roma è la prima squadra a vincere allo Juventus Stadium: “Una grande soddisfazione, questo è uno splendido stadio ed è anche un’esperienza importante per i ragazzi. Mi piace sottolineare l’approccio a questa gara che hanno saputo avere e il modo in cui si sono mossi in un campo così. La Juve intimidita dal suo stadio? Non lo so, direi piuttosto che la nostra partenza è stata straordinaria. La cosa bella di questa squadra è che anche in partite così difficili si aggrappa sempre al suo gioco”. In compenso Piscitella è pronto per andare a Palermo con la prima squadra: “Non può che farci piacere – conclude De Rossi -. Il nostro lavoro è questo”.

Il Romanista

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