Adesso è ufficiale. Come rivelato otto giorni fa da Il Romanista, sarà la Cushman & Wakefield LLP, un colosso nel settore della consulenza immobiliare globale, a selezionare la zona migliore per lo stadio dell’As Roma. La società le ha conferito, si legge nel comunicato diffuso nel pomeriggio, “il mandato di advisor esclusivo per l’individuazione di un’area, sul territorio comunale di Roma, dove insediare il nuovo stadio della società sportiva”. Come aveva anticipato il nostro giornale, la Cushman & Wakefield LLP è già al lavoro: “L’advisor ha già attivato il processo di selezione delle opportunità presenti sul territorio cui seguirà una attenta analisi tecnica, che permetterà di arrivare ad una scelta definitiva entro giugno 2012″. “L’accordo tra l’azienda e l’As Roma – spiega al sito newsromatv.it l’ufficio stampa della Cushman & Wakefield – è stato firmato sul finire della settimana scorsa grazie all’interazione tra il nostro amministratore delegato e i dirigenti di vertice della società”. Sulla scelta delle aree, dicono dalla Cushman & Wakefield, “il lavoro è ancora in fase embrionale e nei prossimi giorni si farà una cernita delle segnalazioni ricevute e dei risultati delle nostre indagini in modo da addivenire a una compilazione di una prima lista di siti entro 15 giorni”. La Cushman & Wakefield prospetterà una serie di ipotesi, la decisione finale spetterà poi (ovviamente) all’As Roma. Questo processo così apparentemente complicato consentirà invece di poter adottare la soluzione oggettivamente migliore. Migliore per tutti.
Per l’As Roma, per i tifosi, ma in assoluto per la città di Roma. In prima fila pare esserci sempre Tor di Valle. Le altre aree di cui si discute sono Massimina, Tor Vergata e Casal Monastero. Ma perché la società ha scelto proprio la Cushman & Wakefield. Non certo perché dall’aprile 2007 l’azienda è in pancia alla Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli, la holding che controlla anche la Juventus. Semplicemente, la Cushman & Wakefield è forse il numero uno al mondo nel ramo della intermediazione immobiliare. Sono il top. Punto. Poi ci sono i rapporti personali. Quelli degli americani con gli Agnelli? No, quelli degli americani con gli americani. In particolare, quelli tra DiBenedetto e un signore distinto che ha iniziato a gettare calce in Florida. Arthur Sonnenblick, l’attuale Senior Managing Director, una specie di amministratore delegato, è diventato costruttore là dove Mr Tom risiede quando non abita a Boston. Una casualità, questa. Un tassello in più del mosaico, in realtà. Perché Sonnenblick e DiBenedetto sono veramente amici. Sono entrambi membri del Cda della Alexander’s Inc.
Altro tassello: hanno studiato entrambi alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania. Il presidente dell’As Roma ha conseguito là un master in Business Administration. Lontano dalle pressioni dei palazzi romani, non è fantascienza ipotizzare che DiBenedetto e Sonnenblick si siano concessi delle lunghe chiacchierate. Come è plausibile pensare che a queste conversazioni abbia partecipato Michael Ruane, uno dei quattro soci a stelle e strisce che ha fatto fortuna (parecchia fortuna: c’è chi sostiene che sia più ricco anche di Pallotta) nel settore del real estate. Leggi, immobili e dintorni. “Ognuno metterà a servizio dell’As Roma le conoscenze acquisite nel proprio campo”, sottolinearono tempo fa DiBenedetto e Pallotta. Così è stato, così è. C’è anche il nome del progettista. È l’architetto Dan Meis, che qualche tempo fa è stato in visita a Trigoria. A Londra, mesi fa, ha guidato Mr Tom nel tour dell’Emirates Stadium. Sarà lui a seguire i lavori dello stadio dell’As Roma. Curioso, comunque. Sull’incarico alla Cushman & Wakefield e sulla scelta di Mais c’è lo zampino di DiBenedetto. Ma come, non si era defilato?
Il Roamnista – Daniele Galli