Di Francesco: «Voglio vedere i miei con il sangue agli occhi»

Infortuni, stanchezza o qualsiasi altra cosa non importa. Di Francesco non cede di un millimetro: vuole vedere cattiveria. Le accuse dell’allenatore sono quelle di un maestro di calcio che ha la necessità dimettere in evidenza i limiti della squadra per farla migliorare, una strategia, però, che va maneggiata con cura per non incorrere in un ammutinamento generale: «Io non ho l’anello al naso, cerco di trasmettere gli stessi concetti che avevo quando ero calciatore. È come una famiglia: quando i figli non arrivano a fare subito quello che dici ci incazziamo, ma con il tempo capiscono. Ma il tempo nel nostro mondo è sempre poco. Ho il desiderio di vedere una squadra con il sangue agli occhi e composta da uomini forti. C’è grande delusione tra i tifosi, siamo in debito con loro e dobbiamo ridargli qualcosa». La mancata rete di Under contro i blancos potrebbe avergli tolto delle certezze: «Gli ho dato uno schiaffo affettuoso, ha bisogno di sostegno. Schick? Deve avere più determinazione».

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