Di Francesco, ultima fermata ma la Roma sarà a costo zero

Le valigie per Boston sono già chiuse, ma solo stasera il ds Monchi saprà se prima di raggiungere il presidente Pallotta dovrà far posto al contratto di un nuovo allenatore. Per Di Francesco, il Genoa è una sliding door: se dovesse perdere ancora – sarebbe la quarta sconfitta nelle ultime sei uscite – la Roma non gli darebbe una nuova possibilità di dimostrare di avere in pugno la situazione. A Trigoria però sperano in una resurrezione che consenta di prendere altro tempo, per poi fare valutazioni approfondite a fine anno. Non solo perché uscire sconfitti aumenterebbe la distanza dal quarto posto e acuirebbe la rabbia dei tifosi pronti a esplodere in una durissima contestazione già stasera all’Olimpico. Come riporta La Repubblica, per il post Difra, Lopetegui e Sampaoli erano i più convincenti, ma catapultarli in un ambiente in crisi nera, senza esperienza alcuna del calcio italiano sarebbe un azzardo. Gli italiani disponibili non entusiasmano, per usare un eufemismo. Le uniche alternative reali sono quindi gli “italianizzati”: Paulo Sousa, graditissimo al consulente Baldini, e Laurent Blanc, entrambi da ingaggiare per 6 mesi con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions. Ma l’unica rivoluzione possibile da qui a fine stagione per la Roma è a costo “zero”. Per il mercato di gennaio, infatti, Monchi dovrà arrangiarsi a fare affari con budget nullo o quasi. Si cercano soprattutto calciatori in prestito.

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