Di Francesco: “Questo deve essere un punto di partenza, abbiamo lavorato dal punto di vista mentale. Serve passione per stare qui” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine della gara in casa del Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Nell’azione del primo gol di Dzeko ci sono stati 18 tocchi. Forse è la migliore azione della sua Roma…
E’ stata un’azione da Napoli, abbiamo incontrato una squadra che spesso fa questo tipo di giocate. La squadra ha avuto la capacità di venire a Napoli contro una squadra non forte, ma fortissima e che ci ha messo in difficoltà durante la partita. Anche noi li abbiamo messi in difficoltà. Ci siamo giocati la partita a viso aperto, nonostante le difficoltà e il momento. Abbiamo mantenuto una continuità negli atteggiamenti durante la gara e la compattezza al di là dell’azione dove penso abbiano toccato la palla tutti e gli undici calciatori della Roma. Tutto questo però finisce lì perché sappiamo che c’è ancora molto da lavorare.

Come stanno De Rossi e Under?
De Rossi ha preso una botta alla caviglia, valuteremo in questi giorni la disponibilità per venerdì. Under è solo un po’ stanco, è uscito perché non era più brillante come in altri momenti della gara.

E’ una Roma da Champions in grado di ribaltare qualsiasi risultato?
Sicuramente sì. Lo abbiamo dimostrato per cinquanta minuti e dobbiamo farlo per novanta, o almeno ottanta. All’ottantesimo sul 4-1 ci siamo afflosciati e abbiamo concesso al Napoli delle occasioni per nostra negligenza, non tanto per loro bravura. Faccio comunque i complimenti al Napoli, ritengo che sia la squadra che gioca il miglior calcio e sia una tra le prime in Europa.

Cosa vuol dire questa vittoria in chiave finale di stagione? C’è qualche rammarico?
Questa vittoria alimenta il rammarico. Abbiamo perso tanti punti, abbiamo commesso degli errori, compreso l’allenatore. Se abbiamo avuto questo atteggiamento lo potevamo avere in tante altre occasioni, ci siamo ritrovati e siamo stati squadra. La responsabilità è stata mia prima, come ora mi prendo le soddisfazioni di questa gara. Dobbiamo ripartite da questa vittoria, non dobbiamo accontentarci e andare avanti.

Qualcuno a Roma ha detto “Nessuno scambierà più la sua signorilità per monnezza”…
Ha detto proprio bene. Magari qualcuno non l’ha capito, a me piace confrontarmi e condividere. Amo dialogare, spesso ci si approfitta di questa disponibilità.

In una classifica delle partite più belle, questo match dove lo colloca?
Non è la migliore, ma è tra le migliori. Le partite con il Chelsea sono state le migliori come interpretazione della gara, ma visto il momento è la migliore dell’ultimo periodo e la più importante anche in vista del prossimo turno di Champions.

E’ più soddisfatto della prestazione o della reazione?
Credo che una grande squadra debba avere grande orgoglio e cattiveria agonistica. Non si deve guardare a quanto successo prima, spesso i miei calciatori si sono preoccupati di quello che poteva succedere prima e non di quello che sarebbe potuto succedere dopo. Si può andare sotto e rimediare, oggi ne è stata la dimostrazione. Quando abbiamo preso gol contro lo Shakhtar ero molto arrabbiato, dopo l’1-1 ci siamo abbassati e non abbiamo ricercato il nostro desiderio di fare gol. Col Napoli però lo abbiamo fatto, avevamo lavorato molto in settimana e sono contento che ci siamo riusciti.

Ha trovato il modo per disinnescare il gioco del Napoli?
No, abbiamo giocato come vorrei che giocassimo sempre e come ci alleniamo di solito. Il Napoli ha un’identità precisa che porta avanti sempre in tutte le situazioni. Quando si vuole andare avanti bisogna sempre avere una forte identità. Quello che siamo e che sto cercando di portare è dare continuità. Non ci siamo riusciti sempre, ma questo deve essere un punto di partenza. A me non piace giocare sulle seconde palle, ma fanno parte del calcio. Cerchiamo di giocare palla a terra e dialogare, ma quando ci sono avversari bravi come il Napoli non è facile. Oggi abbiamo avuto grande continuità e buona iniziativa.

Che livello di risposta è questa rispetto a quello che diceva ieri?
A volte si travisa un po’ quello che si dice. Il sistema di gioco non c’entra niente, se avessi degli atteggiamenti remissivi da parte della mia squadra significherebbe che i giocatori avrebbero abbandonato i miei concetti. Questo però non l’ho mai vissuto. Ho vissuto una squadra che aveva delle sicurezze e che le ha ancora. Dobbiamo superare le difficoltà e quando non ci riusciamo è colpa dell’allenatore. Sono le sfide più difficili che ti danno la voglia di continuare e di migliorare, poi capitano anche periodi negativi e mi auguro di averlo superato definitivamente.

DI FRANCESCO A MEDIASET

C’è stata una grande reazione del gruppo…
Devo dire che la sconfitta più pesante è stata col Milan per l’atteggiamento. Abbiamo lavorato tanto in settimana dal punto di vista mentale, si parlava di una squadra che era stanca, che non aveva idee e che non era compatta. Stasera deve essere un punto di partenza, abbiamo dimostrato contro un grande Napoli. Ci siamo affrontati a viso aperto con grande qualità, abbiamo messo continuità, quella che non c’è stata nell’ultimo periodo.

Dopo questa vittoria siete più consapevoli?
Dobbiamo avere consapevolezza, ma già aver preso il secondo gol per nostra negligenza è comunque un segnale. Abbiamo abbassato l’attenzione, dobbiamo toglierci questa cosa. Oggi abbiamo fatto quattro gol per poterla vincere, non sempre possiamo farne così tanti. Dobbiamo essere più determinati e concreti.

Sei orgoglioso di essere l’allenatore della Roma…
Io sono sempre orgoglioso di esserlo e rappresentare la Roma, anche nelle sconfitte. Serve orgoglio e passione per essere in questa squadra.

Quando la Roma non ha niente da perdere, come nel girone di Champions, fa meglio…
Abbiamo lavorato molto su questo punto di vista. In tante altre gare abbiamo avuto atteggiamenti buoni, ma solo per una parte della gara, non basta. Pensiamo più agli errori che a quello che dobbiamo fare. Quando ci fermiamo su un errore non ci aiutiamo. Vincono le squadre che sbagliano meno. Abbiamo sbagliato meno del Napoli e gli abbiamo fatto quattro gol e non è facile. Dobbiamo lavorare bene dal punto di vista mentale, oggi abbiamo dimostrato che abbiamo forza, mentalità e identità. Mi fa rabbia che ce ne accorgiamo stasera, ma sono felice, non posso dire altro.

Quanto vale Under?
Tatticamente o economicamente? Comunque sia non faccio valutazioni economiche. Ha lavorato con grande impegno e disponibilità. E’ importantissimo quando si ha una mentalità e una identità. Si è messo subito a servizio della squadra e adesso sta raccogliendo i frutti. Ha una capacità impressionante di prepararsi la giocata. E’ letale rispetto ad altri attaccanti.

Dzeko? Una doppietta difficile da aspettarsi…
Mi ha dato una grande risposta, l’ho stimolato tanto. Abbiamo parlato cinquanta minuti prima del Milan. Ha capito che doveva fare di più. È un ragazzo di grande intelligenza. Al di là dei gol, ha lavorato tanto quando il Napoli ci pressava, è la cosa che mi è piaciuta più di Edin. Si è sacrificato per dargli poche palle pulite per rientrare.

Oggi Dzeko ha messo dei palloni importanti…
E’ bravo quando gioca tra le linee. E’ un nove quando gioca vicino alla porta, ma si districa bene e con qualità. Ho visto poche volte attaccanti così strutturati con la sua tecnica. Ibra è un po’ più cattivo in certi momenti della partita, a lui manca a volte. Pensa più a quello che doveva fare che quello che farà. Oggi i ragazzi hanno pensato più alla palla dopo che a quella prima.

DI FRANCESCO A SKY

Ci sono giornate che restituiscono serenità, è la partita più importante da quando è qui?
Questa prestazione darci maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, che non si sono mai persi ma non abbiamo mai mostrato con continuità in partita. Abbiamo mezzi importanti, mi fa anche rabbia vedere una partita del genere dopo quanto fatto in precedenza. Ci siamo un po’ smarriti, mentre oggi ho visto una gara di grande disponibilità e spesso noi abbiamo pensato più a quello che potevamo fare prima che quello che c’era da fare dopo. Credo che questa squadra oggi abbia giocato con compattezza, abbiamo lavorato sotto l’aspetto mentale e ho avuto una risposta importante ma non ci dobbiamo accontentare. La squadra sul 4-1 non mi è piaciuta, sembrava fosse finita la gara. Prendere gol mi dà fastidio per il modo e l’atteggiamento, per il resto non posso che fare i complimenti a questi ragazzi.

Serviva ricompattare l’ambiente, può prendersi questo merito…
Me ne sono presi tanti di demeriti, mi prendo questo merito. Sono l’allenatore di questa squadra, cerco di dare un’impronta e un’identità alla squadra, che oggi si è vista benissimo. Tutti pensavano che avremmo preso 2-3 gol magari anche all’interno dello spogliatoio, sono stato chiaro, gli ho detto che non saremmo andati a fare una passeggiata sul prato. Dovevamo dimostrare non solo a chiacchiere, ho visto gli allenamenti e le arrabbiature che ci sono state in un modo giusto, le risposte che ho avuto sono affermative.

Avete provato sempre a giocare il pallone…
Lo alleniamo a tutta la settimana, la mentalità è quella che voglio io. Se avessi pensato qualcosa di differente avrei chiesto i lanci in avanti, giocare sulle seconde palle e chiudersi dietro. Il Napoli ti porta ad abbassarti con questo palleggio e la grande qualità che ha, non era facile venire a giocare qui e fare una partita del genere. Una squadra che ti viene a prendere alta, uscire con qualità di palleggio dalla nostra metà campo. Abbiamo fatto meglio nel primo che nel secondo tempo, siamo venuti a mancare di lucidità, ma la voglia generale di andare a riprendere la palla è stata preparata bene, con atteggiamenti giusti, che fanno la differenza.

Quanto è difficile convincere un ambiente che la tattica non è geografia? 
Tempo e spazio sono fondamentali nel calcio, il giovedì invece di preparare la fase difensiva contro il Napoli, abbiamo fatto 50 minuti di fase di sviluppo. La mia cultura nasce nel dare consapevolezza ai ragazzi nonostante le difficoltà e che tutti pensavano che saremmo venuti a fare una partita d’attesa, non fa parte del mio modo di essere. Quando si sceglie un allenatore si deve sposare la sua idea, quando questa non piace si deve scegliere altro. Bisogna anche saper soffrire per vincere qui a Napoli.

I problemi li avete all’Olimpico, in casa servono altri movimenti forse…
Condivido pienamente, è quello che dicevo sull’andare a cercare spazio con i tempi giusti. In casa ci capita spesso di avere il possesso, noi e il Napoli siamo le due con più possesso, la differenza è la verticalità, mentre noi continuiamo col troppo palleggio o con l’andare in ampiezza. Lavoreremo in questo senso e ci stiamo già lavorando, andare in verticale bisogna osare qualcosa, andare in orizzontale è più facile.

Dzeko allena il mancino o è talento?
E’ un ragazzo di grande disponibilità, a volte si ferma e si perde quando non gli riesce una giocata ma noi stiamo lavorando. Parlo tanto con Edin, gli stiamo dicendo di non fermarsi alla giocata precedente e di pensare a quella successiva che diventa più importante. Ha qualità tecniche impressionanti, è madre natura, e lui le allena costantemente. E’ predisposizione al sacrificio, a volte non riesce a metterle in campo, ma quando lo fa è un giocatore di grandi mezzi.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Si diceva che la Roma mancava in concretezza, invece stasera è stata spietata…
Abbiamo fatto un gol dove tutti hanno toccato la palla. La concretezza fa parte delle grandi squadre. Noi a volte siamo mancati, ma noi abbiamo lavorato tanto sull’aspetto mentale, che conta più della forma fisica. In questo modo abbiamo trovato questa prestazione.

Dzeko e Alisson?
Dzeko ha trovato la serata giusta. A volte si ferma, mentre oggi abbiamo avuto continuità. La parola “fratellanza” mi piace molto, e per essere squadra è fondamentale.

Meno male che Dzeko non è partito…
Io Edin l’ho sempre schierato. Anche quando mi chiedevano di far giocare Schick. Lui ogni tanto si perde, ma ha dei mezzi fantastici, e oggi lo ha dimostrato. Lui si è reso molto disponibile per 90 minuti.

Mercato?
Non ci penso, devo costruire e pensare a passare il turno di Champions. Non guardo indietro, guardo avanti per fare sempre meglio.

Decide sempre lei? Nessuna democrazia…
Assolutamente, decido io. Per far capire i concetti devo spiegare: parlo, ogni tanto urlo, ma non si devono confondere la poca educazione e l’arroganza. Ho sempre deciso tutto io.

Oggi ha creato poco e segnato tanto, un’eccezione…
Abbiamo creato i presupposti, con il Napoli non è facile. Oggi abbiamo ritrovato concretezza, e questo parte dall’atteggiamento di squadra. Devo fare mea culpa per i mesi precedenti, perché la squadra ha dimostrato di valere di più di quanto dica la classifica.

Il gol di Under è stato il momento chiave?
Sì, concordo. Ai ragazzi ho detto di non perdere mai la personalità. Non ci siamo persi d’animo, abbiamo sempre giocato mettendo in difficoltà la difesa del Napoli che è diventata timorosa.

Da Capello sono 13 gli allenatori cambiati. Secondo lei perché c’è sempre poca continuità?
Io mi sono sempre sentito appoggiato, e i calciatori oggi mi hanno risposto. Io sono pulito dentro e metto sempre la faccia. Venni qui anche dopo un 7-0 con il Sassuolo. Poi i risultati possono arrivare o meno, ma io sento la fiducia, e se non ci fosse me la andrei a riprendere.

Nainggolan?
Ha fatto meno rispetto alle sue potenzialità. Oggi era in dubbio perché aveva perso un dente. Si diceva che fosse fisicamente a terra, ma questo dimostra che la mentalità fa più della condizione fisica. Il resto sono chiacchiere.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Sarà contento pure Allegri…
Noi siamo contenti per la Roma, che è la cosa più importante. Abbiamo ritrovato carattere e tanti aspetti mentali che ci sono mancati, mi auguro sia un punto di partenza.

Quanto vale questa vittoria?
Nel finale non ero contentissimo per il gol preso, ma la squadra ha messo in campo quello che abbiamo provato in settimana. Abbiamo lavorato sullo sviluppo del gioco e i ragazzi hanno forzato rischiando qualcosina, il mio pensiero di calcio era difficile da mettere in pratica oggi ma i ragazzi hanno dimostrato grande carattere e personalità nel riportare in campo le cose richieste.

C’è qualche rimpianto?
Sì, ma godiamoci la serata, altrimenti parliamo solo delle cose passate. A Roma spesso si guarda troppo indietro, e capita che i ragazzi fanno questo, capita che pensino a quello che è stato e non a quello che succederà. Questa squadra deve imparare che può sempre accadere qualcosa, e noi abbiamo ancora tanta strada da fare.

Hai toccato qualcosa di particolare nel colloquio con la squadra?
Ne ho fatti sempre tanti colloqui, in questa settimana forse c’è stato quello più determinante, in cui ho ribadito che da loro mi aspetto tanto di più, che hanno le qualità per fare bene insieme. Ci perdiamo con troppa facilità al primo errore, oggi abbiamo reagito alla grandissima al gol loro. Vorrei sempre vedere questa squadra, che nelle difficoltà gioca insieme. Mi auguro che sia la vittoria della consapevolezza ma che non ci faccia perdere il desiderio di lavorare e di migliorare, dobbiamo ancora farlo in tanti aspetti.

Perché si hanno determinati cali?
Non lo so, non dico che sia una costante della Roma ma è successo anche in passato. Dobbiamo migliorare questo aspetto, da quando sono arrivato a Roma dico ai ragazzi che serve capacità di mantenere attenzione. Ho chiesto a loro disponibilità nei sacrifici, ma non oggi. Attraverso questo si raggiungono determinati risultati.

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