Di Francesco: “Queste partite vanno vinte, sono determinanti per ripartire. Soddisfatto della crescita” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita vinta 3-0 contro l‘Hellas Verona. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Leggo un dato: 30 tiri verso la parta, erano 4 anni che non succedeva. E’ questa la Roma che lei vuole, al netto dell’avversario?
Ogni partita nasconde alcune insidie, per questo è giusto affrontarle con il piglio che abbiamo avuto oggi. Poi se fai 30 tiri in porta ma fai solo 3 gol, c’è sempre un dato da migliorare. Prendiamo questi 3 punti preziosissimi per ripartire e per dare linfa al campionato. Allo stesso tempo, visto che ci manca una partita, ricominciare a vincere era fondamentale. Già da mercoledì ce n’è un’altra, quindi non possiamo fissarci troppo su questa gara.

Quanta roma di questa sera ritroveremo a Benevento? E poi vorrei un suo commento sul nervosismo tra due giocatori a fine partita.
Io non ho visto niente, mi hanno detto che stavamo scherzando tra di loro e magari è scappato un buffetto. Ma è la normalità, quando si vive in un gruppo si gioisce e si litiga come in famiglia, non sempre si va tutti d’accordo e ogni tanto qualche pizzicata ce la diamo ma finché fa crescere va bene. E’ un episodio di poco conto te lo assicuro, poi io non l’ho neanche visto quindi se ti dicessi come sono andate esattamente le cose ti direi una bugia. Riguardo agli elementi che hanno giocato stasera, ci sta che di questi ne rivedremo parecchi a Benevento. Cambierà qualcosa sicuramente visto che abbiamo già parecchie partite alle spalle, ma già oggi il turnover mi ha dato risposte positive quindi perché non portarle avanti se le risposte sono queste.

Per il suo tipo di gioco, quanto sono importanti le caratteristiche di Florenzi e Pellegrini?
Detto che Pellegrini è un giocatore fortemente voluto da me e dalla società, lui è avvantaggiato perché lavora con me già da due anni e ha una maggiore conoscenza di quelle che sono le mie idee di calcio. Lui in questo può solo che darci un aiuto, ma non è venuto qui a fare il rimpiazzo ma per essere una pedina importante. E’ un 96, protagonista in serie a già da due anni e che è un protagonista non solo della Roma ma anche della Nazionale. Riguardo Florenzi sono felicissimo di come sia rientrato, ho scelto il momento e la partita adatta per la sua condizione psicofisica.

Qual è il motivo dei cambi così tardivi?
Credo che uno cambi quando le cose non vadano: ad esempio nella partita contro l’inter fino al 65′ non c’era motivo di cambiare. Oggi volevo dare più minuti a giocatori che non avevano mai giocato 90 minuti e allo stesso tempo avevo dei dubbi su alcuni giocatori tipo Florenzi, non sapevo se avrebbe retto tutta la partita o meno, o Nainggolan, che doveva gestire un piccolo fastidio muscolare rimediato nella partita di martedì contro l’Atletico anche se oggi si è messo a disposizione. Faccio solo questo tipo di valutazioni, però io cambio spesso in base a quello che vedo, poi posso sbagliare o fare bene ma lo faccio sempre in base alle necessità e a quello che è il momento della gara.

Le chiedo un giudizio sul Verona, che sembra che stia pagando davvero lo scotto con la categoria…
Fabio (Pecchia ndr) è un amico perché ci siamo scontrati tante volte da calciatori. La loro è una difficoltà oggettiva ma Fabio sa esattamente come venirne fuori. Gli faccio un grandissimo in bocca al lupo perché prima di essere un gran allenatore è una bravissima persona e questo lo posso dire. Però non mi sento di dire altre cose in questo momento, non mi sembra il momento giusto.

DI FRANCESCO A MEDIASET

Queste sono le partite che devi vincere…
A volte anche quando pareggi non fai il tuo. Queste partite vanno vinte, sono determinanti per ripartire in questo campionato. Potevamo fare qualche gol in più, ce li siamo tenuti per la prossima, anche per dare convinzione agli altri attaccanti come El Shaarawy e Under che hanno lavorato bene per la squadra e lo meritavano.

Oggi partiti con l’approccio giusto. Se si gioca si migliora anche…
Dal punto di vista atletico giocando con continuità si può solo che migliorare. Oggi ho cambiato cinque calciatori, e tanti non hanno mai giocato dal primo minuto. Se vai in vantaggio di tre gol sei facilitato nella gestione dei minuti successivi, avviene anche nelle altre partite, quello che non è accaduto contro l’Inter o nelle altre occasioni. Io sono soddisfatto della crescita di questa squadra, delle linee di passaggio cercate. Oggi abbiamo creato tanto e lo volevo dalla mia squadra dall’inizio.

Ora guai a fermarvi…
C’è una partita dietro l’altra. La mia testa è già al Benevento, non possiamo pensare ad altro. Cercare la continuità di risultati, visto che abbiamo anche una partita in meno in campionato. Guardare la classifica fa un po’ male perché giustamente mancano dei punti da poter conquistare.

E’ soddisfatto di Dzeko?
Ha giocato per la squadra. Ha fatto due gol ma ne poteva fare due o tre di più per la preseza in area e per le opportunità. Io sono molto sereno, ci siamo chiariti subito, era uno sfogo legato alla sua prestazione, a volte si cerca qualcosa che non c’è. In alcune partite devi soffrire, ma lo capiamo. Il calcio è fatto anche di sofferenza ho visto vincere o fare risultati importanti con grandi squadra anche stando attaccati alla traversa. Con l’Atletico abbiamo fatto un ottimo primo tempo e 20 minuti di sofferenza dove eravamo in balìa dell’avversario, ma per il resto sono soddisfatto della squadra.

Stasera quasi una sinfonia della squadra…
Si, è la crescita anche fisica dei calciatori, anche la partita, per come si era messa. Ho fatto giocare giocatori con caratteristiche differenti. In tante partite ho sacrificato Defrel, che con me ha fatto il primo attaccante. Qualche difficoltà in più nello sviluppare e andare nella profondità la abbiamo avuta. Oggi la squadra ha forzato le linee di passaggio che fanno parte della mia idea di gioco.

Quanto è stato importante il rientro di Florenzi?
Sicuramente sì, ce lo teniamo stretto. Avevo in mente di farlo giocare già a Genova con la Sampdoria, poi non abbiamo giocato. Ho scelto di farlo giocare dall’inizio, con l’Atletico mi sembrava a rischio per la forza dell’avversario. L’ho visto bene in allenamento, in crescita costante e con grande personalità. Ha ritrovato le sicurezze, che per questi due infortuni aveva perso, e per noi sarà un valore aggiunto in tutti i ruoli, non solo per quello ricoperto oggi.

Basta questa vittoria per spegnere l’alone di scetticismo?
Fa parte del nostro lavoro e ci accompagnerà sempre ai primi risultati negativi. Io voglio essere solo positivo. Cerchiamo di creare per il bene di tutti entusiasmo e queste partite ci devono aiutare a portare i tifosi allo stadio ed entusiasmarli, facendo le giocate legate al modo di giocare. Ci deve contraddistinguere la spensieratezza, la voglia di attaccare gli avversari. Con questo modo di fare ci toglieremo grandi soddisfazioni.

Il gol di Nainggolan è una risposta sul campo alle parole di Dzeko?
Il gol di Nainggolan parte dalla capacità di portare più uomini in zona palla e recuperarla velocemente, che ti permette di attaccare con più uomini. Ci stiamo lavorando, lo abbiamo fatto ancora poco. In questa partita si è evidenziato in diverse occasioni e ci ha permesso di essere più aggressivi, a recuperare palla più avanti e ti permette di creare queste linee di passaggio e di fare queste giocate dove Nainggolan è bravo, ma anche Pellegrini ed anche Strootman.

Pellegrini è decisivo nelle due fasi…
E’ un giocatore che ho voluto fortemente qui alla Roma. Era un capitale della Roma e con me, in due anni, ha raggiunto grandi livelli e la Nazionale, crescendo costantemente anno dopo anno. E’ un 96, ha grandi potenzialità, ma deve continuare a lavorare con la grandissima umiltà, che lo ha contraddistinto fino adesso.

Schick è pronto a giocare dall’inizio?
Credo che non sia pronto a partire dall’inizio. Si è allenato troppo poco con noi e con la Sampdoria ha fatto solo 5 allenamenti.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Lamentarsi fa bene…
Sono qui per facilitare i giocatori, non complicargliela. Si è parlato fin troppo di una partita in cui Edin ha sofferto per la grande forza dell’Atletico. Per essere grandi e diventare grandi bisogna soffrire insieme. Lui l’ha capito e oggi si è messo a disposizione della squadra, segnando e creando per i compagni.

Pellegrini è più di una riserva?
Non mi piace parlare di alternative per i giocatori. Uscirà e rientrerà, è un ragazzo che conosco bene è il terzo anno che ci lavoro, conosce quello che voglio. Oggi ha avuto quella capacità di verticalizzare in certe occasioni, è stata una buona prova di Lorenzo, di Florenzi… Oggi ne ho inseriti quattro-cinque nuovi.

La lite tra Bruno Peres-Gerson?
Non ho visto niente, avevo altro a cui pensare, cioè quello che dovevo dirti qua. Si sono presi un po’ in giro, uno ha dato uno schiaffo a un altro per scherzo, sono cose tra calciatori.

Stai lavorando sul lavoro sulle fasce?
Il lavoro delle catene oggi è stato eccellente e la capacità di liberare De Rossi. Spesso dico che si entra da una parte e si esce dall’altra, soprattutto con le squadre che si chiudono, la capacità di creare superiorità numerica sugli esterni è più facile crearla quando si esce da una pressione. Loro hanno cercato di portare più uomini in zona palla e non in modo coordinato, questo ci ha permesso di attaccarli da un’altra parte.

Hai qualche suggerimento per Schick?
In questo momento sta lavorando. Dal punto di vista psicologico lo sto facendo lavorare da prima punta e da esterno come oggi. Lui ha caratteristiche particolari che mi permetteranno di modificare l’assetto di gioco, ha qualità come le ha Defrel, in queste gare l’ho sacrificato però mi ricordo che lui ha fatto con me la prima punta per due anni. Qui si è messo a disposizione della squadra a differenza di Cengiz Under che oggi ha dimostrato di avere qualità importanti nonostante sia giovanissimo. Faccio sempre lavorare i giocatori con grande serenità, mettendoli al servizio della squadra e cercando di sfruttare al meglio le qualità di ognuno, vi assicuro che Schick ne ha veramente tante.

Stai cercando di far venire Schick più dentro al campo con la spinta di Florenzi?
E’ vero, in gara abbiamo provato proprio questo, nello stesso tempo se il terzino non mi dà ampiezza me lo deve dare la mezz’ala, perché in questo caso permette ad un attaccante come Schick di avvicinarsi a Dzeko, così è più contento (ride, ndr), ed essere allo stesso tempo più pericoloso in zona gol.

Siete felici di aver ritrovato Florenzi?
Quello che spicca di Alessandro, allenandolo, è la grandissima personalità e di avere un atteggiamento differente a seconda della zona di campo. Dal basso gioca semplice, quando arriva nei 20-25 metri, osa e rischia e questo lo differenzia dagli altri giocatori.

 

DI FRANCESCO A ROMA TV

Quanto serviva questa vittoria?
Serve per dare convinzione, il fatto che queste linee di passaggio che abbiamo ricercato e le verticalizzazioni sono per me motivo di soddisfazione. Oltre la partita in cui abbiamo creato tanto e potevamo fare di più.

Il gruppo ha risposto come squadra…
Il gruppo viene come modo di fare e come atteggiamenti, come voglia di lavorare assieme. Per giocare un tipo di calcio come questo serve essere una catena unica anche dal punto di vista mentale, ed è questo il lavoro che stiamo facendo.

In questa occasione provi a trovare comunque dei difetti?
A fine primo tempo ho detto alla squadra “Se voi siete contenti io non lo sono”. Mi aspettavo che la chiudessero prima, non ci vuole niente a riaprirle, come successo con l’Inter, dominando per 70 minuti. Per noi è stata una lezione e non dobbiamo ripeterla, dovevamo comunque essere più cinici nell’andarla a chiudere. Sono pretenzioso ma sappiamo che il calcio è così.

I movimenti di Pellegrini?
Lorenzo è un po’ avvantaggiato, lavora con me da 3 anni e sa quello che voglio, cioè la capacità di ballare tra le linee. Sta raggiungendo un’ottima condizione fisica e si allena con la mentalità giusta.

Risposte da Dzeko…
Gliel’ho data io facendolo giocare! Oltre le battute, sa benissimo di aver detto delle parole sbagliate dettate dal fatto che si era sentito isolato. Quando si vede che la squadra soffre si deve dare quel qualcosa in più, attraverso anche le partite di sofferenza come quelle contro l’Atletico Madrid.

Florenzi?
Grande personalità e spensieratezza, allenandolo si vede. Sa scegliere tutte le giocate nelle determinate situazioni, questo è questione di personalità. Ho visto che all’inizio era frenato, ha meritato ora questa chance. Ho ritenuto meno opportuno farlo giocare con l’Atletico ma questa era l’occasione giusta.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Schiaffo alle critiche dopo l’Atletico. Soddisfatto per questa sera, era poco più che un allenamento?
Per voi magari si, ma per chi sta sul campo ci sono sempre molte insidie dietro l’angolo, invece ho visto approcciare la squadra con grande personalità e voglia di far bene, anche con 4 giocatori che non hanno mai giocato dall’inizio e non è mai facile. E’ normale che il risultato sarebbe potuto essere più rotondo ma dico sempre che nel calcio non esistono partite facili. Abbiamo avuto la capcità di affrontarne 3 difficili prima di questa ma nessuno se ne è accorto.

Vede Florenzi come terzino?
Si, altrimenti non lo avrei schierato lì. Sicuramente deve crescere nella fase difensiva, che è quella che può creargli qualche problema in più e accorciare sull’uomo. Ma Alessandro è un valore aggiunto in quel ruolo, perché ha grande capacità di gestione della palla. Se si trova a 80 metri dalla porta la gestisce, se è a 30 metri prova la giocata. E’ normale che valuterò in base ad ogni gara dove sfruttarlo al meglio. Vi assicuro che lui può fare anche l’esterno alto. Me lo tengo bello stretto. Questa sera ha utilizzato prima Under e poi Schick nel ruolo di esterno.

Ma manca un Berardi o un Mahrez?
A volte le caratteristiche dei giocatori non possono definire un sistema di gioco. Ho cercato di mettere i giocatori nelle condizioni di potersi esprimere al meglio e di avvicinarsi di più a Dzeko come magari è un po’ mancato nella partita con l’Ateltico. Ma quella è stata una situazione legata alla sofferenza e alla forza dell’avversario, in cui ci hanno costretto a difenderci, soprattutto nel secondo tempo. Under si è comportato davvero bene da esterno, ha avuto la capacità di venire dentro, di attaccare in profondità, quello che a Defrel magari riusciva meno perché si è messo a disposizione della squadra in un ruolo che non faceva da tanto tempo.

E’ successo che qualcuno ti abbia dato dei consigli tattici?
Io sono un grande ascoltatore, sono attento a tutto quello che si dice e do importanza a tutto. Però c’è anche un modo di comunicare, e ascolto le persone intelligenti che hanno voglia di costruire.

Avverti il negativismo?
Nel facilitare un sistema di gioco e una cosa nuova per i giocatori le partite u po’ più facili potrebbero aiutare e questo non è accaduto. Ma lo sapevamo in partenza, ma fortunatamente c’è tanta gente che mi vuole bene e che mi apprezza specialmente all’interno, all’esterno non lo so. Comunque cerco di andare avanti per la mia strada in maniera intelligente senza essere ottuso.

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