Di Francesco: “Ora dobbiamo cambiare la mentalità nella testa di Trigoria, vogliamo qualcosa in più” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine dell’ultima gara di campionato in casa del Sassuolo ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Come è stata la tua serata? Nel secondo tempo avete mollato un po’?
Parto dal fatto che ho sbagliato panchina. Nella concitazione con tutta l’emozione sono andato dalla parte sinistra e dovevo andare a destra. La squadra ha avuto un ottimo approccio alla gara, poi piano piano è salito il Sassuolo che voleva fare un risultato positivo. Noi ci siamo un pochino allungati durante la gara, anche per mancanza di qualità. È normale però contro una squadra che gioca con due attaccanti alti e con un centrocampista pronto a ripartire che gli permette di fraseggiare di meno e di giocare più in verticale. Questa cosa ti allunga e ti da un senso di spaccatura e noi dovevamo essere più bravi nel prepararla. Vi assicuro che non è stato facile tenerli sul pezzo. Questo è quindi un risultato che vale tanto contro una squadra che per mentalità conosco molto bene e sapevo che avrebbero fatto una partita agguerrita. È stato un vero piacere il calore dei tifosi che è sempre lo stesso, per me è come tornare a casa.

Un bilancio della stagione? Che cosa serve per migliorare?
Credo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions mentre in campionato i siamo un po’ persi nel mese di gennaio. Abbiamo sbagliato qualcosina sotto tanti aspetti ma siamo cresciuti nella mentalità. Dal punto di vista tecnico è inutile dire quello che andremo a fare, è prematuro. Cercheremo di migliorare dove bisogna migliorare, provando a dare continuità a qualche giocatore. Questa è una squadra che non deve essere smantellata ma migliorata. L’anno prossimo il vantaggio è che io conosco meglio i calciatori e loro me, questo deve essere il punto di partenza.

Karsdorp e Luca Pellegrini potevano giocare?
Ci ho pensato, più che altro a Pellegrini perché Karsdorp ha fatto tre allenamenti con la squadra e non mi sembrava il caso di metterlo dentro. Ha riassaporato l’atmosfera della partita, anche per far vedere a voi che è tornato sennò dite sempre che non si è ripreso. Avete visto anche la partita, non era di fine stagione e non era il caso di metterlo dentro. Per Luca Pellegrini ho dovuto fare cambi diversi per affaticamenti vari con anche Perotti che veniva da un infortunio. La scelta è stata dettata solo da questo.

Florenzi ha avuto un problema al ginocchio?
Secondo me Florenzi ha la sindrome da Mapei. Era solo un po’ affaticato.

Hai smentito le voci che non ti ritenevano adatto a guidare una grande…
Sì adesso però dobbiamo confermarci e dare continuità a quello che abbiamo fatto. Conoscete benissimo il mio modo di lavorare nella testa di tutti e ho avuto la serenità e la tranquillità nei momenti difficili di fare delle scelte. Non ho dato molta importanza a quello che mi circondava. Anche qua lo facevo, figuriamoci a Roma che la cosa è enfatizzata. Qualche pregiudizio senza conoscermi mi è dispiaciuto ma alla fine non mi frega niente.

DI FRANCESCO A MEDIASET

La Roma ha numeri che segnano un limite da superare?
Nei gol presi siamo la seconda miglior difesa, dobbiamo migliorare in fase offensiva, a livello di concretezza abbiamo fatto molto meno.

La Champions League?
Vanno trattate tutte le partite allo stesso modo, bisogna rimanere competitivi. Dobbiamo essere bravi a mettere dentro i giocatori giusti e dobbiamo cambiare la mentalità nella testa di Trigoria.

Lazio-Inter?
La Lazio ne è uscita fuori ma ha fatto un bellissimo campionato, forse ha fatto qualcosa di più dell’Inter, ma sono rimasti attaccati ed hanno sfruttato l’ultima occasione come una grande squadra.

Dove dovete crescere?
Nella gestione della partita, nell’andare in verticale e accompagnare meglio determinate azioni. A volte possiamo lasciare scoperta la nostra metà campo, anche se fa parte del gioco. Io dico che dovremmo essere avvantaggiati, i giocatori conoscono la mia mentalità ed io conosco meglio loro dal punto di vista caratteriale e tecnico.

Ha qualche rimpianto del mese di dicembre?
Credo che siano stati tutti fattori importanti, dal mercato ad una sconfitta, ma tutto ci fa crescere, mi piace guardare avanti. Sono cresciuti dal punto di vista mentale, ma dobbiamo crescere e mai accontentarci, questo servirà il prossimo anno.

Alisson?
Non mi è arrivato nulla, per questo so che sta con noi e sono felice di tenerlo. Il mercato può creare tante situazioni durante l’anno ma il mio augurio è che possa rimanere.

L’obiettivo?
Non posso dire che vogliamo fare meno. Il desiderio è di migliorarsi, vogliamo qualcosa in più, è giusto. Il campo darà le risposte, non le chiacchiere, ma dobbiamo lavorare meglio e di più.

DI FRANCESCO A SKY

Ha sbagliato spogliatoio e panchina, ma niente in campo?
No, solo la panchina, mi è venuto d’istinto andare verso la panchina del Sassuolo ma mi sono ripreso subito.

Un segnale di mentalità?
Sì abbiamo giocato contro una squadra ben organizzata e dovevamo dimostrare che volevamo tre punti fondamentali. Abbiamo avuto un ottimo inizio dal punto di vista della manovra poi siamo un po’ calati in intensità, è cresciuto il Sassuolo ma abbiamo preso un risultato importante. Finire con una vittoria fa sempre bene.

Lazio-Inter?
Non avevo grande interesse in questa gara. Si vedeva e si capiva che era una partita al cardiopalma e così è stata. L’ha spuntata l’Inter ma a anche la Lazio ha fatto un grandissimo campionato.

Un voto alla stagione della Roma?
Senza dare voti, un’ottima stagione. In Champions League abbiamo fatto qualcosa di straordinario ma non ci dobbiamo mai accontentare. Siamo arrivati vicino al sogno di andare a Kiev, abbiamo lasciato tanti punti per strada a gennaio ma poi ci siamo ripresi ottimamente.

Fiducioso per il mercato?
Sì, c’è il desiderio di migliorarsi e fare cose importanti, dobbiamo essere bravi a sbagliare poco. Si può fare qualche errore ma sbagliare il meno possibile, capire dove dobbiamo migliorare. Da questa settimana inizieremo a lavorare con la società per costruire al meglio questa squadra per il prossimo anno.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Arriva una vittoria per il terzo posto, felici per questa mentalità?
Il fatto che bisogna giocare sempre vincere è fondamentale, se fossimo venuti qua per accontentarci ci avrebbero dato più filo da torcere. Loro sono bravi a ripartire con gli attaccanti di qualità e qualcosa abbiamo rischiato, ma la squadra voleva la vittoria nonostante non fosse facile tenere la concentrazione e la cattiveria.

Cosa dovrà cambiare l’anno prossimo all’Olimpico?
Serve continuità, la capacità di difendere meglio. Siamo la seconda difesa del campionato e questo è un aspetto positivo, siamo mancati nel concretizzare le occasioni di gioco avute. Anche non facendo partite buonissime le grandi squadre riescono lo stesso a vincere. Anche quando non siamo nelle migliori condizioni certe partite vanno portate a casa.

A volte è mancata determinazione?
Sono mancate alcune componenti, anche la qualità di scelte fatte. Bisogna alzare l’asticella anche dal punto di vista tecnico, allo stesso tempo però si è creata una giusta mentalità crescente. Siamo partiti bene, poi c’è stata la flessione ma l’ultimo periodo ha dato consapevolezza alla squadra e si deve ripartire da quest’ultima, migliorando dal punto di vista della concretezza. La base è sugli allenamenti.

Adesso riesci a spiegarci cosa è successo durante la flessione?
A volte la foga di voler portare a casa i risultati è un errore, successivamente abbiamo trovato equilibrio. Si sa che ci sono momenti in cui non ci è al top fisicamente e mentalmente, dobbiamo essere più bravi a capire queste cose. Si deve capire che le partite possono essere vinte aggredendo un po’ di meno ma con i tempi giusti, non sempre volendo stare dall’altro lato quando vedi che non sei al massimo fisicamente.

Non è strano aver fatto tutti questi punti in casa rispetto all’Olimpico?
Sì è strano, ma si vede che fuori casa abbiamo trovato più equilibrio nell’andare a fare certi tipi di gare anche in difficoltà. In casa avevamo troppa fretta, e quando si ha si rischia di prendere più gol non riuscendo a rimediare. La frenesia non aiuta, lo siamo stati in alcuni momenti in casa. All’Olimpico molti arrivano chiudendosi… Ci succede anche fuori casa, è relativo. Nella partite in casa c’è stato qualche errore di troppo, o anche individuali. Se non sei concentrato al massimo si rischia qualcosa, specialmente se vogliamo stare alti.

Come si immagina la prossima Roma?
Credo che la fisicità non debba essere persa, serve per competere. Mettere dentro anche giocatori che abbiamo agilità e tecnica sarebbe giusto. La Roma è la squadra che insieme all’Atalanta ha fatto più dribbling, non è vero che ci manchi il desiderio di puntare l’avversario. Va fatto con più qualità, e tutto questo si migliora col lavoro. Ora hanno il vantaggio di conoscermi, quello che propongo può essere un vantaggio anche per loro.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Come si colma il gap con le squadre che vi hanno preceduto in campionato?
C’è da specificare che in Europa siamo la squadra italiana che ha fatto meglio. Dobbiamo migliorare quella che è stata la nostra stagione andando ad analizzare i momenti dove abbiamo sbagliato. Di certo in determinate fasi ci siamo un pochino persi, tra dicembre e gennaio e ora dobbiamo ripartire sapendo che siamo già avanti sia da parte mia nella conoscenza di alcune situazioni sia dei calciatori che conoscono la mia idea di calcio.

Sarebbe pronto ad incatenarsi ai cancelli di Trigoria per evitare la cessione di Alisson?
Ci si incatena per cose più importanti, ma aldilà di tutto Alisson è un giocatore per noi molto importante, il mio desiderio è quello che rimanga ma è giusto anche che nel calcio sia tutto possibile, ma credo che rimarrà con noi.

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