Di Francesco: “Alisson è stato determinante. Bene per 60 minuti, dopo grande sofferenza” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita di Champions League pareggiata 0-0 contro l’Atletico Madrid. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Nel secondo tempo c’è stata una svolta tattica. Volevo sapere se la soluzione a tre può essere utilizzata anche dall’inizio o era dettata solo dalla sofferenza finale?
Era dettata principalmente dalla sofferenza, ma in base alle partite e ai calciatori che ho potrebbe essere anche riproposta. questo si lega al fatto che nel primo tempo la squadra ha lavorato benissimo sotto tutti i punti di vista, anche in fase di palleggio. nel secondo invece siamo un po’ calati e non eravamo più lucidi, e questo è da valutare. sono però contento perché la squadra ha retto soffrendo parecchio. è stata una partita di grande sofferenza. l’unico modo di arginarli era quello di aprire un po’ le fasce, avendo più copertura sulle zone esterne dove stavamo avendo un po’ di problemi. questo ha ridato un po’ di fiducia alla squadra che è rivenuta un po’ fuori, tranne nell’occasione dell’ultimo calcio d’angolo dove abbiamo rischiato perché ci abbiamo messo un po’ a riposizionarci in seguito alla sostituzione di Dzeko. Io faccio l’allenatore, quando vedo qualcosa che non va cerco di rimediare. oggi il risultato è positivo per quella che era la situazione di gioco, che ci ha visti in grande difficoltà nella parte centrale del secondo tempo dove sembrava che da un momento all’altro potevamo prendere gol.

Simeone diceva poco fa che aveva preparato la partita vedendo la gara contro l’Inter in cui c’era stato quel calo nei 20 minuti finali. Questo aspetto che è legato alla condizione fisica potrà migliorare con un lavoro specifico o c’è anche qualcosa a livello mentale che la roma deve migliorare quando accadono questi momenti?
A me verrebbe da sorridere se io preparassi la partita negli ultimi 20 minuti, perché magari prendo 3 gol e poi come li rimedio? dico solo che nel primo tempo è stata una bella partita, dove noi abbiamo fatto bene e dove c’era secondo me anche un calcio di rigore a nostro favore non dato come già capitato in altre occasioni, è normale che poi le partite non le chiudi con determinate squadre. ricordiamo che questa squadra ha fatto due finali di Champions negli ultimi quattro anni mentre noi siamo una squadra in costruzione. Io dico che per i primi 45-50 minuti abbiamo giocato un ottimo calcio e a me la squadra è piaciuta, non buttando mai via la palla e anzi, a volte rischiando con qualche passaggio in orizzontale e questo deve essere il piglio. è chiaro che la condizione fisica è da migliorare ma mi preoccuperei di più se fosse una forma già ottimale, più che calare negli ultimi 20 minuti. Il concetto è solo uno: quando hai il predominio la devi buttare dentro, poi gli ultimi 20 minuti gli avversari possono fare quello che vogliono. però concettualmente se avessimo chiuso la partita con l’Inter forse avrei fatto la stessa mossa che ho fatto oggi per portare a casa il risultato. poi c’è tutto e il contrario di tutto in quello che si fa.

Prendendo in esame sia la nazionale che le partite di Roma e Juventus di stasera, ti sembra che il calcio spagnolo in questo momento sia inavvicinabile?
Io sono per il calcio spagnolo, credo sia da prendere come modello e l’ho dimostrato in questi anni. Spesso ho sentito criticare il tiki-taka. Si vede che hanno qualcosa in più degli altri, ma nasce dal basso, dalla cultura in generale che c’è in spagna, dove ci sono anche le squadre B che portano i giocatori a maturare prima, dove c’è una metodologia di lavoro tecnico nettamente superiore e noi stiamo cercando un po’ di avvicinarci. Per questo ritengo che non sia casuale questo loro predominio. Ovviamente hanno anche potenzialità e delle squadre con dei giocatori adeguati, però come mentalità mi piace molto. Poi se vuoi giocare italiano ti dicono di buttare la palla lunga, se vuoi giocare spagnolo ti dicono fai lo spagnolo: siamo sempre troppo critici. Io voglio cercare di costruire per poi distruggere, ma prima voglio costruire. Per questo io credo che loro siano da prendere come esempio.

 

Quali sono state le tue sensazioni di questo esordio in Champions League?
Ho pensato un po’ meno all’esordio ma ti assicuro che ero emozionatissimo, nel senso che sentivo la partita tantissimo perché sapevo che era importante oggi non tanto vincere quanto non perdere, e io questa cosa non la dico mai e non l’ho detto neanche ai miei ragazzi. Sapevo che era importante non perdere perché in questo momento la squadra può solo che crescere e acquisire certezze con il passare del tempo e affrontando determinate partite. per questo ritengo il risultato di oggi molto positivo. Poi sofferto: ho visto squadre andare in finale di Champions League attaccati sotto la traversa. Potevamo fare qualcosina di più, abbiamo sofferto ma anche questo fa parte del processo di crescita di una squadra. saper soffrire in determinati momenti della gara ci capiterà anche in altre occasioni, e avere questa tenacia di lottare con le unghie e con i denti per portare a casa il risultato è un aspetto positivo a livello di squadra e di collettivo.

Le è mancata la VAR stasera? E Florenzi sarà preso in considerazione per la partita di sabato?
Parto da Florenzi che era già preso in considerazione questa sera. ovviamente per una partita di Champions il fatto che non abbia ancora mai giocato 90 minuti credo fosse un rischio troppo grande metterlo dal primo minuto sapendo invece che bruno Peres ha lavorato molto di più rispetto a lui nonostante venisse da un piccolo infortunio mi dava più garanzie a livello fisico per reggere questa gara. Ho pensato a lui anche durante la partita, magari per inserirlo anche come esterno alto, ma poi ho modificato l’assetto tattico e non è più rientrato nei piani durante la gara. sicuramente sarà preso in considerazione per la partita di sabato in cui credo che possa avere delle chance per giocare dall’inizio. Per quanto riguarda la VAR non ne vorrei parlare. Preferisco com’è andata stasera, te lo assicuro.

DI FRANCESCO A MEDIASET

Si è sentito qualche fischio…
Io non li ho sentito, meno male che sono isolati. Abbiamo affrontato una squadra forte come l’Atletico. Il portiere solitamente para. Oggi un ottimo primo tempo, siamo calati dal punto di vista fisico e nel palleggio. Sono stato costretto a cambiare sistema per ritrovare equilibrio.

Ci sono miglioramenti dal punto di vista dell’identità?
Per 60 minuti sì, dopo grande sofferenza. Quando si cerca di dare una mentalità, come nel primo tempo, rischiando anche un po’ troppo. Non dobbiamo commettere questi errori. Abbiamo qualità tecniche ed è importante non sbagliare durante la partita. Alisson è stato determinante, le grandi squadre hanno anche grandi portieri quindi ce lo teniamo stretto.

Perché non avete i 90 minuti ancora?
Me lo chiedo anche io. In tournée non c’è stata grande quantità. Chi ha retto la partita, come Perotti o Juan Jesus, è stato a Pinzolo fin dall’inizio, ma la crescita può avvenire anche durante l’annata. Con la continuità e con il lavoro. Lo valuteremo e cercheremo di migliorare la condizione fisica che oggi è stata determinante.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Come valuta la prestazione di questa sera?
Abbiamo disputato ottimi 50′, non vado oltre dal punto di vista fisico e tecnico. La squadra ha espresso un buon calcio cercando di fare la partita. Avendo avuto il possesso per tutta la gara, siamo calati molto nel secondo tempo in cui ho modificato l’assetto tattico per ridare ampiezza alla squadra e difendere centralmente. La squadra ha saputo soffrire, in Champions League ho visto squadre difendere risultati attaccati sotto la traversa e i giornalisti hanno detto che erano grandi partite. La squadra ha dimostrato di saper soffrire in una condizione fisica che sta crescendo ma non ottimale, che non ci ha permesso di lavorare come avrei voluto. Stiamo assorbendo questi carichi di lavoro.

Si è vista una squadra capace di soffrire…
Secondo me ha espresso un ottimo calcio contro una squadra forte, abituata a queste partite e con maggiore conoscenza di queste partite importanti. Oggi serviva non perdere, solitamente non lo dico, e siamo riusciti a farlo mantenendo un risultato importante. Le prossime partite la squadra le affronterà con una crescita fisica.

C’era anche un rigore…
Torniamo a dire che determinati episodi cambiano le partite. Con l’Inter si parla dei 20 minuti finali in cui siamo andati sotto ma se fossimo andati avanti 2-3 gol com’era giusto che fosse avremmo parlato in maniera diversa. Questo è il calcio, a volte siamo incudine, speriamo di diventare presto martello.

Cosa è cambiato qualcosa nel secondo tempo?
Ci siamo appiattiti, avevamo poca corsa in avanti. Siamo calati fisicamente e mentalmente e sono stato costretto a cambiare assetto, cosa che avevo pensato di fare durante la gara perché sapevo che la squadra sarebbe potuta andare in sofferenza con questo loro modo di giocare e questa capacità di mettere tanti giocatori tra le linee. Nel finale abbiamo rischiato sul calcio piazzato, perché negli ultimi minuti la squadra si è rifatta sotto anche se con poca condizione.

Sei più preoccupato della fase difensiva o di quella offensiva?
Dobbiamo continuare a lavorare e l’opportunità non è stata tantissima. A volte lascio un po’ alla loro fantasia. Durante la gara quello che mi preoccupa è che abbiamo fatto troppi errori tecnici, troppe palle orizzontali che io non amo. Mi piace il possesso ma in verticale e questi errori abbiamo dato fiducia all’avversario. Nel primo tempo ero un po’ contento di tutto, nel secondo se devo valutare le due cose la peggiore è stata la fase offensiva, non tenevamo palla e questo ha creato disagio. Questo mi ha fatto scegliere di mettermi a cinque.

Quando pensa di vedere i miglioramenti?
Intravedo sempre qualcosa, quando si riesce a fare qualcosa non con continuità ma con degli strappi è già importante. Ci manca la continuità durante la gara e nei 90 minuti, la voglia di osare qualche giocata. Questo un po’ ci manca e mi auguro che arriverà prima possibile ma non devo chiedere a nessuno di aspettare ed aver tempo perché qui so che si vuole vuole tutto e subito. Io continuo a lavorare e mi auguro di riuscire a trasmettere il prima possibile facendo qualche risultato in più perché aiuta a metabolizzare e dare fiducia a quello che stiamo facendo. Non dimentichiamo che questo era un risultato importante perché non bisognava perdere.

 

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