Di Francesco: “Non possiamo essere arrendevoli davanti a 70mila tifosi. Aspettatevi una squadra combattiva” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (dallo Stadio Olimpico F.Biafora) – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alal vigilia della partita contro il Liverpool. Con lui Radja Nainggolan, queste le loro parole:

A Di Francesco: Differenze tra domani e la gara con il Barcellona?
Affrontiamo una squadra totalmente diversa tatticamente, anche di mentalità. Meno portata al palleggio ma che va in verticale maggiormente. Dal punto di vista tattico cambia moltissimo, dal punto di vista motivazionale niente. Noi abbiamo il desiderio di fare questa rimonta, di mettere in campo tutto quello che abbiamo e cercare di fare qualcosa di grande.

A Nainggolan: Cosa non ha funzionato all’andata? E come arginarli?
Dovete chiederlo al mister. Quello che non è andato all’andata si è visto. Loro hanno fatto la differenza in attacco e hanno giocatori importanti. Non siamo stati concentrati per 90′ e in queste gare ti fanno male nel momento in cui non stai sul pezzo. Dobbiamo restare concentrati per 95 minuti, dare il massimo e cercare di ribaltare il risultato.

A Di Francesco: La forza di questa squadra è stata la difesa in Champions. Si riparte dalla difesa? Formazione scontata?
Per me non è nulla scontato, farò delle valutazioni oggi sulla formazione anche se mancheranno dei giocatori e quindi avrò meno pedine per questa gara, purtroppo. Però sarà una partita importante da approcciare sia in fase difensiva che offensiva. Non possiamo pensare solo di difenderci bene se poi attacchiamo male. Bisogna fare 3 gol e dobbiamo unire le tre cose. Partiamo da una grande attenzione difensiva, dall’attenzione e dalla capacità di dare meno profondità agli avversari. E’ un discorso più giornalistico, poco sensato dal punto di vista tattico e dinamico: se devi fare 3 gol non puoi stare sotto la tua traversa, per questo il rischio di concedere contropiedi agli avversari c’è, e noi dobbiamo metterlo in conto sapendo che dobbiamo fare tre gol.

A Di Francesco: Strootman?
Difficilmente sarà della partita.

A Nainggolan: A vita a Roma?
Adesso viviamo questa partita. È stato un percorso bellissimo fino ad ora, speriamo che continui. Io ci credo. Non è il momento di parlare del futuro, dobbiamo raggiungere degli obiettivi e siamo concentrati su quello. Ma parliamo ora della partita, non del mercato.

A Nainggolan: Come pensate di affrontare il Liverpool?
Sappiamo che sarà complicata, ma era difficile anche con il Barcellona e ce l’abbiamo fatta, quindi dobbiamo credere in ciò che facciamo. Sarà più difficile del Barça perché fisicamente il Liverpool è più forte, e per noi la sola cosa che possiamo provare è fare 3 gol e concedere il meno possibile a loro.

A Di Francesco: Immagino avrà visto il doppio confronto in Champions tra Liverpool e City. Anche voi dovrete correre dei rischi…
Sì, ovviamente sì. Li ho presi anche all’andata. Il City aveva fatto benissimo all’inizio, ha rischiato più volte di fare il gol, ma il Liverpool è pericolosissimo, quando concedi qualcosina ti fa male. Noi dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile per credere nella rimonta. Voglio chiarire qui una cosa a livello generale, perché sento sempre dire “ci credo, non ci credo…”: noi giocheremo, lo dico sia per gi italiani che per gli inglesi, una semifinale di Champions League davanti a 70 mila persone, pensate saremo arrendevoli? No. Vi dovete aspettare una squadra combattiva, io voglio vedere una squadra che in campo dà tutto ciò che ha. Poi la partita può finire in qualsiasi modo, non mi interessa. Ciò che voglio vedere è l’entusiasmo ed il desiderio di andare oltre l’ostacolo, ed è quello che faremo domani.

A Di Francesco: Sarà assente il secondo di Klopp. Sarà un beneficio per voi?
Per pareggiarla anche io ho cacciato il mio vice (ride, ndr). Sono cose interne, non mi riguarda. Non posso pensare a preparare una partita in base al fatto che non ci sarà il vice di Klopp. In campo ci sarà una squadra forte, determinata, una società che ha investito tantissimo per fare bene in campionato ed in Champions. Davanti abbiamo una squadra che ha una storia in Europa, e non farà la differenza la mancanza di un componente dello staff. Sono problematiche interne, non nostre.

A Di Francesco: Come si batte il Liverpool? Qual è la partita ideale? Tutti hanno osservato l’accortezza tattica che avete mostrato contro il Barcellona…
Io farei come al computer, un copia e incolla della prestazione, non tecnica ma nella testa dei calciatori, e poi fisica. Perché per competere contro il Liverpool bisogna alzare la qualità della prestazione atletica della gara, è fondamentale. Poi viene tutto il resto, nell’atteggiamento, nell’approccio, nella capacità di fare gol il prima possibile per entusiasmare e trascinare ancora di più il nostro pubblico.

A Di Francesco: I tifosi della Roma sono fantastici, ma spesso ci sono problemi. A Liverpool hanno quasi ucciso un tifoso avvrsario, e diverse volte tifosi inglesi sono stati attaccati qui a Roma. Qual è il messaggio per i suoi tifosi?
“Cattivi” ci sono in tutte le tifoserie, e credo sia una minima parte che ha fatto ciò che non andava fatto. Ho già detto che sono molto vicino a Sean Cox e alla sua famiglia e sono contro ogni forma di violenza, personalmente così come tutto il nostro ambiente. A Roma ci sono tifosi per bene, veri e appassionati, e una piccola parte dei tifosi – che anche in Inghilterra credo ci siano, come in tutto il mondo – non può rovinare uno sport così bello e una partita così bella come può essere quella di domani. Faccio un appello: domani venire allo stadio dovrà essere una gioia e un divertimento, al di là del risultato.

A Di Francesco: Come sta vivendo dal punto di vista emotivo e psicologico questa vigilia? Lei è solo rispetto al gruppo, lei non va in campo. Primo anno e semifinale di Championa, come la vive?
Menomale, ci siamo accorti che abbiamo fatto una grande cosa. Mi fa piacere, ma io non mi accontento mai. Dobbiamo ambire e fare del nostro meglio per andare a Kiev, che è la nostra ambizione. Non succederà, ma la nostra forza è quella di crederci fino in fondo. Come la sto vivendo? Preparo la partita trattandola come tutte le altre. Ma dal punto di vista mentale io sono insieme al gruppo, perché ciò che l’allenatore dal punto di vista mentale trasmette è entrare nella testa dei calciatori: devo dire che tante cose le ho trasmesse e sono contento ma manca ancora qualcosina per dare quel qualcosa in più. Da oggi cercherò di caricarli ancore di più e renderli consapevoli che possiamo veramente fare qualcosa di grande.

A Di Francesco: Con il Barcellona ha sorpreso tutto varando un modulo mai visto. Ci possiamo aspettare sorprese tattiche domani? Magari su Salah…
Non possiamo cambiare tutto il blocco squadra per un giocatore, anche se ha determinato tanto nella partita d’andata, o cercare di orientare la squadra tutta dalla parte di Salah. Ci sono dei meccanismi su cui lavorare molto meglio. Ho sentito parlare di difesa a tre e non a cinque quando si difende: come parlare di 4-3-3 e quando vi conviene diventa un 4-5-1. Io dico che l’attenzione di sapere che lui ha una qualità incredibile nell’andare in verticale e bisogna essere più bravi a leggere certe situazioni. Non possiamo mettere tre giocatori su Salah. Qeesto non esiste: noi dobbiamo avere la forza, cercando di dare importanza agli avversari ma pensare noi di fare qualcosa di grande per fare tre gol.

A Nainggolan: Tornando da Barcellona avevi detto che non c’era stata tutta questa differenza. Con il Liverpool che sensazione hai avuto?
Loro sono stati più continui e noi no. Ci sono stati tratti della partita in cui abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ma purtroppo non siamo riusciti a farlo per 90 minuti interi. A Barcellona siamo stati più continui e il risultato è stato bugiardo. Adesso siamo riusciti a fare 2 gol alla fine che ci danno speranza di andare avanti, ma non possiamo rifare gli stessi errori dell’andata e tutti quanti siamo consapevoli di cosa è successo lì e di cosa non possiamo sbagliare qui.

A Di Francesco: All’andata Klopp gli ha fatto i complimenti perché si è giocato la partita. Al primo anno di questo nuovo percorso iniziato ci possono stare queste serata a costo di non snaturare l’identità?
Forse ci devono stare in un percorso. Ricordiamoci che siamo in semifinale di Champions, e penso che nel percorso di chi fa la Champions per il primo anno è un bel traguardo, ma è un traguardo che non mi sposta per niente da quella che è la mia idea e il mio pensiero di calcio, e cerco di mantenere la stessa indentità. Ciò che ci è mancata è l’attenzione costante durante la gara. Ma non pensate che i ragazzi abbiano preparate male la partita, perché è inevitabile che i ragazzi abbiano preparato bene la partita, è una semifinale. Ma nell’incoscio, quando si è in partita si può andare un po’ nel pallone, e perdere un po’ quello che si era preparato. Non tutte le ciambelle escono con il buco. Dopo i primi 25 minuti, per tutta la parte centrale della gara, siamo stati in balia per il Liverpool, e questo ci serva da insegnamento per la gara di ritorno sperando di rimediare il black out avuto a Liverpool.

A Nainggolan: Più assist e meno gol dello scorso anno. E poi 25 partite in Champions e nessun gol. Come mai?
Io non vivo per il gol. Fa piacere quando arriva, ma me interessa il risultato finale. Se ho aumentato gli assist ho fatto contento qualcun altro che ha fatto gol, ma per il risultato questo conta e non conta. Rispetto all’anno scorso è tutto diverso, è cambiata la filosofia di gioco, ma io sono contento dove gioco, dove sono stato messo e do sempre tutto. Magari in Champions mi sbloccherò domani, il prima possibile. Poi non è l’ultimo anno, vediamo.

A Nainggolan: Sei l’unico che all’andata è riuscito a mantenere il controllo mentre alcuni tuoi compagni sono andati un po’ in confusione. Cos’è che può succedere?
Non so, la semifinale, l’emozione, tante cose… non lo so. Eravamo partiti bene, abiamo cercato di giocare,poi prendi 2 gol appena prima dell’intervallo, quindi forse questo. Io non lo so, non entro nella testa di tutti i giocatori. Poi magari un giocatore è più forte mentalmente di un altro, ma dopo questa partita tutti siamo più consapevoli degli errori commessi, delle situazioni di gioco sbagliate, come le attenzioni su calci piazzati che abbiamo riguardato. Dobbiamo migliorare tante cose e fare meglio per 95 minuti.

A Di Francesco: Klopp è famoso per il gegenpressing, cosa che vi ha messo in difficoltà. Forse è mancata un po’ di qualità: come si può ovviare a questo problema? Come si chiede più qualità?
E’ inevitabile se vuoi giocare per fare gol o per sviluppare una manovra, come è successo a Liverpool: alla fine attaccavi con un terzino ma avevi sempre tre difensori, se giochi a quattro attacchi con un terzino e al massimo ne hai tre. La capacità è essere migliori in preventiva, capire quando c’è una situazione di pericolo o quando perdiamo palla. Ma se lo facciamo così spesso come a Liverpool andremo in difficoltà: la capacità è quella di sbagliare il meno possibile, perché è inevitabile che errori ci siano quando c’è molta aggressività da una parte e dall’altra, ma dobbiamo sfruttare i loro errori e sbagliare molto meno noi, questo è fondamentale. Ma quando fai una partita non ti puoi allungare di 100 mentri e lasciare 10 di là e 10 di là. Lo si è visto anche in altre gare che quando sei troppo basso non hai tanti vantagi. Bisogna mantenere la filosofia sbagliando molto meno.

A Di Francesco: L’effetto Olimpico è decisivo in Champions?
Si, concediamo pochissimo agli avversari all’Olimpico. Abbiamo sofferto di più con l’Atletico Madrid, poi abbiamo sofferto sempre meno e siamo stati sempre cinici quando dovevamo far male. Mi auguro che questo sia il seguito in questo cammino. Ripetersi non è mai facile, ma con questo pubblico, con questa mentalità e con questa passione che c’è ora attorno alla squadra, la voglia che c’è di fare un altro miracolo ci può dare quel qualcosa in più che magari ci è mancato, lo ribadisco, all’andata.

A Nainggolan: In Italia tutti si sono emozionati per la vostra impresa con il Barcellona: tifosi delle altre squadre e anche messaggi da parte degli altri club. Vi fa piacere e vi dà responsabilità questa cosa? Sembrava giocasse la Nazionale…
Non penso dipenda dal fatto che siamo una squadra italiana o sia il tifo italiano. Quando una squadra fa un risultato del genere tutto il mondo guarda il risultato con occhi diversi, perché chi se lo aspettava che si potesse fare 3 a 0 contro il Barcellona? Fare il tifo per una squadra italiana è un cosa normale, perché la sportività ci deve stare. Fa piacere, c’è la responsabilita. Ma è una cosa difficile, ma se succedesse un’altra volta arriveranno tutti i complimenti. Ma se non ci si riuscisse vorrà dire che avremmo fatto un percorso bello ugualmente.

A Di Francesco: Al sorteggio penso che la finale del 1984 e il ritorno di Salah sono stati i primi pensieri. Sono stati anche motivi per motivare la squadra?
E’ passato troppo tempo da quella finale per questi ragazzi e per far capire ai giocatori quello che è stato. E’ più nel cuore dei tifosi romanisti, ed io che sono stato qui un po’ prima posso anche sapere cosa vuol dire e lo spirito di rivalsa un po’ per tutti. Parliamo però di un altro calcio, un’altra epoca, di tante cose totalmente differenti. Oggi i giocatori non si possono legare al 1984 per preparare questa gara. Le motivazioni sono altre, sono intrinseche: perché è una semifinale di Champions e per l’importanza della partita. Noi dobbiamo credere e far crescere il grande senso di appartenenza per chi lavora nella Roma, ma questo esula dal 1984.

A Di Francesco: In questa partita in cui bisogna segnare tanto, come arriva Dzeko a questa partita? Sente il peso, la responsabilità o la gratificazione? Gli ha detto qualcosa?
I giocatori devono sentirsi responsabili e gratificati di sentirsi responsabili. E’ come me che sono venuto ad allenare la Roma, sono gratificato e devo sentirmi responsabile. Il calciatore ha un ruolo determinante in mezzo al campo. Ancora di più Dzeko, che è uno dei più rappresentativi di questa squadra. Spero faccia il Salah dell’andata e che possa determinare questa nostra grande rimonta al ritorno, perché uno con le sue qualità deve farlo. Quindi lo dico proprio pubblicamente: lo rendo io responsabile di questo, perché è giusto che un giocatore con le sue qualità si prenda determinate responsabilità. Così come se le deve prendere Radja, che ha detto che domani segnerà almeno un gol (ride, ndr).

A Nainggolan: L’aver raggiunto questi risultati è la conferma che rimarrà a Roma ancora nei prossimi anni?
Io sono rimasto qui non perché sapevo che sarei arrivato in semifinale di Champions, ma perché credo che vincere qui sarebbe indimenticabile. Sono fatto così, preferisco prendere la strada che non è la più semplice. Sto cerando di farlo anche se non è facile, ma ci saranno anche altri anni. Dove io sto bene non ho voglia di lasciare subito. Sono fatto io così.

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