Di Francesco: «Con me o un altro il Sassuolo va avanti»

Corriere dello Sport (M.Boccucci)Il triangolo Di Francesco-Sassuolo-Roma. Le carte verranno scoperte da un momento all’altro. Ieri il tecnico potrebbe aver tenuto l’ultima conferenza stampa perché questa mattina vedrà il patron Giorgio Squinzi, essendo entrambi relatori a un convengo Mapei Sport, per un confronto decisivo sul futuro personale. «Tra sabato e lunedì – dice Di Francesco verranno prese le decisioni. Non parlo di percentuali, trovate un muro. Voglio fare una chiacchierata aperta, al di là del sottoscritto qui ci sono giocatori che saranno determinanti per continuare a fare bene anche in futuro. La programmazione deve continuare, indipendentemente dal fatto che in panchina ci sia oppure un altro». La Roma aleggia e stuzzicarlo sul tema è inevitabile. Zeman, per esempio, ha detto di vederlo bene a Sassuolo per proseguire il ciclo. Di Francesco raccoglie e rilancia: «E’ giusto che ognuno abbia il suo pensiero. Mi piace ascoltarlo e ogni sua parola va presa in grande considerazione. A volte ci azzecca e altre no, ma la cosa fondamentale è la stima reciproca che c’è». Il Totti-day suscita qualcosa? «Lui deve scegliere di fare quello che si sente, a me non piace parlarne». Il ritorno al presente è netto: «Vogliamo chiudere bene il campionato e io a Torino contro i granata farò sicuramente qualche cambio rispetto a domenica scorsa. La squadra ha una condizione fisica ottima, che andava mantenuta più che allenata. Mi auguro di vedere l’8° risultato utile consecutivo. In questi anni abbiamo avuto sempre una grande crescita nel finale e ne sono contento anche perché di solito si ricordano meglio le ultime partite».

ASPETTI INTIMI – I sentimenti non sono relegati in un angolo: «Sono legato a tante situazioni, a tante persone e anche alla sala stampa, perché magari la serenità che c’è qui non la troverò più. Poi ci sono degli aspetti più intimi che devo valutare». Nel passaggio verso l’annuncio sul futuro personale, ci sono di mezzo l’ultima partita di campionato e anche i ricordi delle tappe più importanti del suo quinquennio: «La prima è il 18 maggio 2013, perché non voglio dimenticare da dove arriviamo. Metto questa data su tutte. Poi viene il raggiungimento dell’Europa che è stato un sogno per tutti».

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