La Repubblica (M.Pinci) – La nuova stazione dell’altalena emotiva della Roma è Torino. Casa di vecchi amici – Ljajic, Falque, Burdisso, Sadiq, persino Mihajlovic ha un trascorso romanista – ma soprattutto trappola disegnata apposta per i fragili entusiasmi del gruppo Di Francesco. Immaturo contro il Napoli otto giorni fa, poi padrone in casa del Chelsea. Quale versione si presenterà allo stadio Grande Torino forse non lo sa nemmeno l’allenatore: «Parlare di scudetto dopo la gara contro il Chelsea lascia il tempo che trova, ci vuole equilibrio e questa gara a livello mentale è più difficile». Quello che cerca la sua squadra. Fino a oggi è bastato aggrapparsi nei momenti un po’ così a quel ragazzo bosniaco capace di segnare tanti gol quante le gare giocate quest’anno con la Roma: 10. «Dzeko mi ricorda Van Basten», sfugge a Di Francesco. Che riavrà pure Schick (in panchina) ma ha perso Fazio (debutta dal 1’ Moreno). Il “suo” Dzeko Mihajlovic non ce l’avrà: ma il ginocchio di Belotti sta meglio. Il conto alla rovescia è già iniziato.