Di Francesco: “E’ una vittoria sporca, da grande squadra. Juventus? Si scende in campo per vincere. Dzeko ce l’ha fatta vincere” – VIDEO

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Cagliari-Roma 0-1. Queste le sue parole:

DI FRANCESCO A MEDIASET

La grande fatica fisica e psicologica della semifinale e la pressione del Cagliari hanno complicato la vittoria?
Complimenti al Cagliari per la prestazione, ma sapevo che la mia squadra non era pulita sotto tanti punti di vista, avevo tanti giocatori al limite, anche quelli in panchina come El Shaarawy e Pellegrini. Purtroppo Manolas si è fatto male, aveva un problemino ed abbiamo cercato di recuperarlo. Complimenti a Capradossi, ci parlo con i giovani e dico sempre che con il lavoro l’occasione arriva. E’ stato bravo a sfruttarla in un campo ed in un’occasione non facile, perché la squadra non l’ha aiutato più di tanto, per la condizione non ottimale. Dà merito ad un ragazzo che ha lavorato sempre con grande applicazione.

Manolas e Peres?
Manolas zoppica, credo che si sia fatto qualcosa di più. Aveva una botta e ultimamente diventano troppo facilmente stiramenti. Bruno Peres ha avuto un problemino al primo tempo ed è dovuto uscire nel secondo tempo. I carichi di lavoro, i viaggi e gli orari non aiutano a fine stagione. Siamo stati bravi a portare a casa una vittoria sporca, anche un po’ da grande squadra. Ho visto tante squadre soffrire qui, anche la Juventus stessa. Contro un Cagliari che oggi ha fatto una grande gara dal punto di vista della voglia, della motivazione, della cattiveria e di fare il risultato.

La Roma si può accontentare di un pareggio contro la Juventus?
Fa parte del mio modo di pensare: assolutamente non si gioca per pareggiare. Si scende in campo per vincere la partita. Se poi finisce pari, ci sta. Non facciamo i discorsi italiani, non mi piacciono, io ragiono in maniera totalmente differente. Vi assicuro che, cercando di recuperare più gente possibile, cerchiamo di portare a casa i tre punti con la Juventus.

Dove deve ancora crescere la Roma?
Io parlo sempre di mentalità. La squadra è cresciuta sotto tanti punti di vista: nel cercare di capire e soffrire nei momenti di difficoltà. Oggi la partita l’ha fatta vincere Dzeko, per la mentalità, nei momenti difficoltà ha preso la squadra sulle spalle: si è preso palla e l’ha portata su, è un sal. E’ un salto di qualità. Serve continuità di stare nella partita, a volte siamo superficiali in certe situazioni. Loro erano determinati, ma noi abbiamo regalato troppo in fase difensiva, forse per stanchezza. Stiamo crescendo sotto tanti punti di vista.

Oggi alcune lettura non sono state fatte bene…
E’ normale, ci sta anche la bravura degli altri. Nella palla di Farias il centrale ed il terzino devono scappare con lui e leggere il caricamento. Secondo me sono letture facili. La differenza sta nell’attenzione, dobbiamo migliorare. Per rimanere corti e aggressivi non puoi avere una linea bassa se sei corto, ma quando si scopre la palla la capacità di accompagnare l’inserimento deve essere immediata.

Immagina la Roma senza Alisson?
Non la immagino, ma io faccio l’allenatore, non faccio il mercato. E’ cresciuto tantissimo, lavora con la linea difensiva: non fa solo il portiere, lo fa quasi da libero aggiunto come voglio io. Al di là della qualità tecnica, ha grande personalità ed altro aspetto importante fa tutto per la squadra. E’ fondamentale: voglio tanti giocatori che fanno parte di un’orchestra e lui lo fa nel migliore dei modi.

Chi avrebbe meritato di più lo Scudetto tra Juventus e Napoli?
Non scendo in queste discussione. Se la Juventus è lì davanti significa che ha fatto qualcosa di importante, Nella bellezza e nel modo di giocare il Napoli ha fatto qualcosa si più ed ha un’identità netta nel pensiero di calcio. Ma la Juventus si è spesso dimostrata vincente e spesso nel calcio i vincenti hanno ragione.

DI FRANCESCO A SKY

Fatiche di Champions e defezioni, ma il gruppo cosa ha dimostrato?
Di saper soffrire nella difficoltà. Mentalmente e fisicamente non eravamo lucidissimi. Me lo aspettavo, ne parlavo prima della partita con il direttore per come vedevo i ragazzi. Era una partita che mi faceva paura, loro avevano il desiderio di rifarsi e salvarsi. Conosco bene le squadre che affrontano queste gare a fine campionato per doversi salvare, sono un po’ all’ultima spiaggia. Andavano il doppio di noi in certi momenti della partita, noi siamo stati bravi con alcuni giocatori come Dzeko, che oggi è stato un trascinatore nel momento di difficoltà della squadra a tener palla e far salire la squadra. Mi piace il giocatore che al di là dei gol capisce la difficoltà della squadra, si mette a disposizione degli altri, è questo quello che io voglio ed è questo in cui siamo cresciuti nonostante la prestazione non sia stata di qualità.

Il colpo da biliardo di Under e due parate di Alisson…
Under ha la capacità come Vincenza Montella di preparare il tiro senza caricarlo e di far rimanere il portiere quasi fermo. Oggi l’ha rifatto, quasi un colpo da biliardo, è una sua grande qualità. Per quanto riguarda il portiere, al di là delle qualità, perché fa delle parate importanti come fanno i grandi portieri nelle squadre che per vincere e diventare grandi hanno bisogno anche dei portieri, nello stesso tempo è di grande personalità nei confronti del gruppo e di quello che fa. Gioca da portiere per gli altri, è un discorso che mi piace affrontare, non gioca per se stesso per fare la parata bella. E’ un giocatore pratico, parla sempre in maniera positiva coi propri compagni, fa il portiere come piace a me, quando alleno la linea lui partecipa e gioca quasi assieme ai compagni di reparto e nello stesso tempo è di grande motivazione positi

Capradossi che prospettive ha?
Non lo so, ma quando un calciatore si allena con grande, continuità attenzione, motivazione… Dieci giorni fa gli ho parlato dentro il mio ufficio dicendogli “Continua ad allenarti così che prima o poi l’occasione arriva e lui è stato è stato bravissimo a sfruttarla, qualche piccola ingenuità ma ha saputo di giocare mezz’ora prima della gara. Ha fatto un’ottima gara contro due attaccanti fastidiosi, specialmente Pavoletti quando gli mettono la palla sulla testa è un giocatore difficile da marcare.

La Champions vi ha dato consapevolezza e maturità? Mercoledì c’era la possibilità di ribaltarla?
In Champions potevamo rientrare in partita, è la cosa che ho detto ai ragazzi tra primo e secondo tempo. Non ci vuole niente, un rigore dato o un’espulsione, magari c’erano veramente. Basta un episodio che fa girare la partita in un certo modo, quello che mi fa arrabbiare e lo dico ai ragazzi è il tempo che si perdere a protestare fare il gioco degli altri. Se devi recuperare è inutile stare lì a protestare e cadere nelle provocazioni, pensiamo a giocare. Dobbiamo migliorare e ancora crescere in questo al di là del risultato. La squadra deve imparare a stare in campo e che si può sempre riaprire, la dimostrazione c’è stata sul 4-2. Se avessimo avuto anche 3 minuti, loro erano in bambola, mai dire mai.Bisogna crederci un pochino di più. La consapevolezza è arrivata grazie anche agli schiaffi e alle critiche che ci siamo presi: le critiche se prese in maniera giusta, fatte in maniera costruttiva, costruiscono e noi siamo stati bravi a crescere anche attraverso queste critiche. Per me quando si fanno con educazione e rispetto, la critica c’è sempre, pi c’è una risposta e uno può avere un pensiero diverso, però anche quello è un momento di crescita e riflessione.

I nuovi hanno fatto bene, a parte Schick. Come intendi recuperarlo?
Ribadisco una cosa che ho detto spesso, Patrik ha qualità tecniche e fisiche impressionanti-. L’unica cosa è assorbire i momenti di critica in un ambiente non facile, secondo me ci è arrivato un po’ tardi a capire questo. Credo che anche se è più un attaccante, mi dà la possibilità di avere tante alternative, deve essere una risorsa e non un problema e credo lo sia.

Da quanto riparti l’anno prossimo?
Nella crescita si passa anche attraverso gli errori che abbiamo fatto. L’anno prossimo dobbiamo far meglio soprattutto in campionato. Gli obiettivi non li faccio io, ma la società in base al lavoro che si fa.

Alisson rimane?
Da quello che mi dicono si, ma non abbiamo parlato di mercato con la società. Si è parlato anche di me e del contratto. L’obiettivo è andare in Champions, poi si vedrà.

DI FRANCESCO ALLA RAI

Vittoria importante per la prossima Champions League?
Non abbiamo fatto tantissimo per far male al Cagliari. Ero preoccupato dal punto di vista fisico della squadra in generale perché abbiamo avuto poco tempo per recuperare le energie. Una grande squadra vince anche queste partite, ho visto vincere partite del genere anche alla Juventus, perché si soffre anche attraverso gare come questa. Problemi individuali, il ragazzo che ha esordito e l’ha sputo mezz’ora prima, tante situazioni che non ti aiutano in una gara molto contro una squadra che ha lottato con il coltello fra i denti fino a fine gara.

C’è rammarico per come è andato questo campionato?
Sicuramente, ma siamo passati attraverso la crescita di molti giocatori e attraverso molte difficoltà. Ora la mentalità sta cambiando. Contro il Qarabag quando ci siamo qualificati agli ottavi ci siamo un po’ seduti, inevitabilmente sbagliando. Questo ci deve far crescere e migliorare trattando tutte le partite allo stesso modo, mi auguro che anche attraverso questi errori continui il percorso di crescita. Voglio sottolineare che in Champions non è facile arrivare con forza contro queste superpotenze. Se ci avessimo creduto un po’ di più saremmo arrivati anche in finale. La Champions ti toglie inevitabilmente tante energie e provoca anche degli acciacchi e situazioni limite che non ti aiutano, ma abbiamo fatto di necessità virtù portando a casa il risultato.

Quanto ha pesato l’assenza di Manolas?
Ha pesato, ma alla fine è dovuto uscire anche un altro centrale e ci si è messo Kolarov che quest’anno non l’aveva mai fatto. Siamo stati ingenui in alcuni duelli o in alcune letture. Non abbiamo lavorato bene come linea perché abbiamo commesso degli errori individuali. Ci sono anche altre grandi squadre che hanno vinto soffrendo e subendo molto. Questo è un campo difficile e noi non eravamo brillantissimi né di gambe né di testa. E’ un segnale di crescita.

Che cosa manca alla Roma per colmare il gap con la Juventus e il Napoli?
Dovremo analizzarlo insieme alla società al termine del campionato. Prima però va raggiunto il nostro obiettivo, cioè la qualificazione alla Champions League. Poi ci metteremo a tavolino per capire dove realmente dobbiamo andare a migliorare, sicuramente c’è da fare qualcosina per raggiungere la qualità della Juve e del Napoli però in generale ho dei giocatori, come Under che ha fatto gol oggi, che all’inizio della stagione è stato quantomeno criticato, ma poi ha dimostrato che adattandosi può fare la differenza. Quello che mi fa piacere di stasera e vorrei sottolineare è la prestazione di Dzeko , che a volte sembra che giochi solo per il gol ma anche stasera, nel momento di difficoltà della squadra l’ha presa in mano, ha fatto una grande prestazione per la squadra, portando su palla, andandola a difendere e prendendo falli. Questo fa la differenza e porta una squadra ad essere più grande di quella che è.

DI FRANCESCO A ROMA TV

E’ stata una battaglia…
Sapevamo che potevamo lasciare qualcosina, le scorie della Champions si sono viste. Anche il fatto che qualche infortunio sia avvenuto negli allenamenti o nel riscaldamento fa capire questo. Edin ad un certo punto ha preso in mano la squadra, questa è la mentalità che mi piace, si è messo a disposizione.

Ottimo debutto di Capradossi…
Avevamo qualche giocatore non al meglio come El Shaarawy e Pellegrini. Ho preferito portarli dietro perché in caso di necessità li avrei messi dentro. Ho sfruttato la fisicità di Gonalons, è un giocatore che ha la capacità di aggredire, per me è stato un aspetto positivo.

Le squadre che vincono queste partite sono sulla buona strada per diventare grandi. Quando hai messo Capradossi hai fatto notare alla squadra la tua convinzione…
Condivido, a certi giocatori come Capradossi ho detto “Continuati ad allenare così che l’occasione arriva”. La prima cosa che cerco è la disponibilità e lui si è fatto trovare pronto lavorando in un certo modo. Mettere centrale Kolarov senza averlo provato in allenamento non lo ritenevo giusto.

Brutti, sporchi, cattivi, ma vincenti. A questo punto del campionato è la cosa che deve fare la grande squadra?
E’ verissimo, la squadra ha dimostrato grande maturità. Anche quello che ha fatto Dzeko è importantissimo. Deve continuare così.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

“Siamo stati spesso costretti a perdere tanti duelli in mezzo al campo. Siamo stati poco bravi ad aprire il gioco”.

Una Roma matura per la prossima stagione?
Gli obiettivi per alzare l’asticella li fa la società: l’obiettivo primario è raggiungere la Champions. Gli errori ci hanno fatto crescere: la squadra è maturato. A Cagliari ho visto soffrire tante squadra, tra cui Inter e Juve. Queste sono partite che puoi vincere in maniera sporca. Siamo stati bravi e un pizzico fortunati.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti