Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Di Francesco sta sul pezzo, è concentratissimo sulla partita contro l’Inter, sa che questa settimana sarà importante anche per il futuro della Roma. Nei giorni scorsi ai giocatori ha parlato chiaro, il mercato lo lascia fuori dallo spogliatoio, perché la squadra deve dare il massimo per ripartire dopo la flessione delle ultime partite. Il tecnico è carico. Teso, ma non preoccupato: «Ho cercato di alzare l’attenzione, ho fatto un richiamo alla professionalità. È uno degli argomenti che ho affrontato coi ragazzi. Il mercato ha sempre fatto parte di questo gioco, questo è un periodo odiato dagli allenatori, il giocatore lo vive in maniera differente. La forza è far capire ai ragazzi di dare solo il meglio. Pretendo che siano concentrati sulla partita, ma li ho visti bene, sono motivati e hanno voglia di andarsi a riprendere quello che abbiamo lasciato per strada».
NON SIAMO DA SCUDETTO – In un mese sono cambiati i giudizi sulla Roma, le cause sono dovute a un calo di rendimento che Di Francesco attribuisce esclusivamente a una questione psicologica: «Non credo che la squadra nell’ultimo periodo abbia mollato, penso invece che inconsciamente non abbia avuto la determinazione di altre partite, come quelle contro il Chelsea. E su questo aspetto mentale abbiamo lavorato perché il problema è psicologico. Per crescere e migliorare ci vuole coraggio, anche nei momenti di difficoltà dobbiamo mettere da parte la paura. Non siamo ancora forti e competitivi al livello di chi ci sta davanti in campionato». Perché Di Francesco lo ribadisce con forza, alzando la voce, cosa che non fa mai: «Non ho mai parlato di scudetto, e non dite il contrario altrimenti mi incavolo. Siamo competitivi per andare in Champions, e questa sarà una settimana molto importante per definire i nostri obiettivi e per dare una risposta a noi stessi su chi siamo veramente».
DZEKO C’È – Stasera sarà un banco di prova importante e dopo tre giorni la sfida con la Samp. Di Francesco non rinuncia a Dzeko, che potrebbe giocare l’ultima partita in giallorosso: «E’ motivatissimo, ci sarà dal primo minuto. Mi auguro che possa essere determinante come lo è stato in tante altre occasioni». Il tecnico abruzzese ha dovuto fare i conti con una situazione che avrebbe evitato: «Questa pausa non mi è piaciuta, ho preparato la partita dopo l’obbligo di dare una settimana di vacanza ai giocatori. I ragazzi si sono presentati bene, ma abbiamo avuto qualche piccolo fuori programma, due infortunati. Pretendo la massima concentrazione da qui alla fine del nostro percorso, compresa la Champions. Abbiamo lavorato molto per riuscire ad attaccare meglio la porta». A proposito di gol che non arriva, Di Francesco ribadisce che Schick deve avere pazienza: «Deve crescere, sento parlare in continuazione di moduli, non ha la testa libera e quindi fa fatica in ogni contesto». L’ambiente è sempre stato un problema per la Roma: «Ci esaltiamo e ci esaltate in maniera esagerata, si vive di eccessi. Venti giorni fa si parlava della squadra e dell’allenatore in un modo, oggi al contrario. L’ambiente può portare a questo, ma non è cosi da quando ci sono io o Monchi. E’ l’ambiente in generale. Se diciamo “tanto Roma è così” non cambieremo mai. C’è bisogno di un gruppo che si muova in maniera differente. Sono convinto che si può fare, più dentro che fuori».