L’andata va ai giallorossi Cori anti Napoli e Pallotta

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La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – È il derby dei baby, ma sembra quasi quello dei grandi. Per i cori discriminatori delle due tifoserie contro Napoli, per gli insulti della Sud a Pallotta e per il gioco che latita a lungo. Alla fine se lo aggiudica la Roma, che torna a battere la Lazio quattro anni dopo l’ultima volta (19 febbraio 2011). A deciderlo un gol di Verde, dopo che il folletto napoletano si era fatto parare dall’ottimo Guerrieri un rigore procuratosi per fallo ingenuo di Germoni (trattenuta netta). È solo il primo tempo, però, perché la Coppa Italia Primavera verrà assegnata venerdì prossimo, sempre all’Olimpico, nella sfida di ritorno.

LA PARTITA La Roma, a conti fatti, fa la partita ed alla fine viene premiata. La differenza dovrebbero farla Verde e Sanabria, ma il primo si innamora troppo di se stesso e il paraguaiano regala spunti interessanti, ma senza incidere. Ed allora i giallorossi trovano forza nella spinta di Sammartino, nelle geometrie di Machin e nella classe di D’Urso. Dall’altra parte, invece, Tounkara al 43’ si divora un gol colossale a porta vuota (due minuti prima era toccato a Pellegrini, su delizia di Sanabria), Oikonomidis cresce alla distanza e Guerrieri sale in cattedra nella ripresa. Al netto degli episodi e di due occasioni d’oro per Pellegrini e Tounkara, per la Roma poteva esserci un altro rigore al 18’ (sospetta trattenuta di Seck ancora su Verde), per la Lazio la gioia del pari in extremis, ma il gol di Prce (buona gara la sua) al 50’ è annullato per fuorigioco, dopo che Marchegiani aveva detto no all’unico spunto di un Palombi opaco. Il derby dei baby finisce così, sperando che il ritorno metta da parte tutti i vizi dei grandi.

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