La Gazzetta dello Sport – Il derby non ha età. Giovanissimi o in A una sfida da vincere

Alberto De Rossi Primavera

 Il derby non finisce mai, e domenica alle 11 tocca ai Giovanissimi Nazionali, RomaLazio a Trigoria. La squadra di Roberto Muzzi è prima in classifica e ha ben 13 punti di vantaggio sui rivali, ma all’andata non è riuscita a far sua la partita, 00 al fischio finale. Perché la Roma ha più Nazionali, più punti e probabilmente anche più talenti, ma la Lazio si difende molto bene, proprio come in prima squadra, dove si rischia un sorpasso impensabile fino a pochi mesi fa. La Primavera è la categoria in cui è più difficile stabilire chi comanda: la Roma ha più punti in classifica, la Lazio ha vinto 30 l’ultimo confronto diretto, in casa dell’avversario, e non è certo l’unica volta che il derby si colora di biancoceleste negli ultimi tempi. Per ritrovare l’ultimo tinto di giallorosso bisogna tornare al 19 febbraio 2011: finì 71, risultato che i laziali, ai romanisti, rinfacciano spesso per ovvi motivi legati alla Champions League. Una Roma piena di talenti (Pigliacelli, Sabelli, Antei, Viviani, Florenzi, Politano), una Lazio piena di meteore (l’unico della squadra di quel giorno a giocare oggi dalla B in su è Zampa, a Trapani). Quel derby dell’allora Campo A (l’anno dopo sarebbe stato intitolato ad Agostino Di Bartolomei) si giocò a porte chiuse, perché pochi metri più in là era in corso una dura contestazione a Claudio Ranieri. Il giorno dopo, con la Roma avanti 30 a Genova, rimontata e sconfitta 43, si sarebbe dimesso, e le camionette della Polizia sarebbero tornate a stazionare su Piazzale Dino Viola.

TUTTI ALL’OLIMPICO Nessuno teme una guerriglia per i derby che il 24 aprile e il 1° maggio assegneranno la Coppa Italia Primavera, ma proprio perché Trigoria e Formello rischiano di non contenere le migliaia di tifosi che vorranno esserci, si è deciso di spostare tutto all’Olimpico. Dove stavolta – probabilmente – si deciderà di aprire prima le curve e poi la tribuna Tevere, per ovvi motivi. I ragazzi già sognano di poter alzare la Coppa e correre sotto la loro, di curva: se lo meritano anche perché – a prescindere dalle tappe future delle singole carriere – il derby Primavera a Roma è diventato un evento. E lo sarà ancora di più quest’anno, considerando anche l’andamento delle prime squadre, e che lo scorso anno una (la Lazio) sbatté fuori l’altra (la Roma) nei quarti di finale dei playoff scudetto al termine di una rimonta incredibile, da 20 a 23. Altro elemento non trascurabile: alla Youth League, che tante soddisfazioni sta dando alla Roma (giocherà la Final Four a Nyon dal 10 al 13 aprile, semifinale contro il Chelsea, l’altra è Shakhtar DonetskAnderlecht), ci si qualifica a seconda dei risultati della prima squadra. Tradotto: la Lazio può vincere tutti gli scudetti e le coppe che vuole, ma è Pioli a dover rimediare le chiavi del Paradiso.

GAP ANNULLATO Tra la Roma e la Lazio Giovanissimi (allenatori Muzzi e Siviglia) ci sono 13 punti di vantaggio, ma ce ne sono 13 anche tra la Roma (allenatore Federico Coppitelli, campione d’Italia in carica con i Giovanissimi e promosso alla guida dei ’98) e la Lazio Allievi (allenatore Daniele Franceschini). Eppure, in Primavera le cose cambiano, perché interviene il fattore mercato. A Formello negli ultimi anni sono arrivati i vari Onazi, Keita e Tounkara a rinforzare Bollini (e ora Inzaghi): vedendo dove sono ora, si capisce perché quei distacchi in Primavera vengono ridotti o addirittura annullati. Quest’anno non ha fatto e c c e z i o n e : serviva un difensore, ed è ar r ivato il croato Prce (ieri avversario della nostra Under 19: in panchina c’era anche il r o m a n i s t a Anocic), servivano centrocampisti e sono arrivati il polacco Borecki e il tedesco Verkaj. Hanno trovato già vestiti di biancoceleste i vari Seck – martoriato dagli infortuni – Strakosha, Oikonomidis, Rokavec. Anche Sabatini ha messo mano alla Primavera: tra oggetti misteriosi (Yamnaine, Lucca, Berisha) e acquisti di riparazione riusciti (Vestenicky, a gennaio 2014, e Machin due mesi fa), la Roma ha cercato con il portafoglio di tornare a livelli di eccellenza, sfruttando anche la maturazione in Primavera di giocatori nati dal ’96 in giù che affollano le nazionali giovanili.

TANTO A UNO Se il derby si giocasse contando i convocati azzurri, non ci sarebbe partita: Danilo Cataldi, in Under 21, è il portabandiera della Lazio, ma parliamo già di prima squadra. Per il resto, nelle tante Under in giro per l’Europa in questi giorni non c’è traccia di biancoceleste: l’unico che aveva sperato di andare in Austria con l’Under 19 è Alessandro Murgia, che è tornato a Formello ma ieri si è consolato segnando uno dei nove gol nell’amichevole della Lazio (dei grandi) contro lo Juventus Club Parma. Con lui, in campo c’erano anche il portiere Guerrieri (uno che, come Marchegiani, sarebbe nel giro azzurro se davanti non ci fossero Scuffet e Meret) e Palombi, entrato al posto di Klose, uno dei suoi idoli fin da quando era bambino. I romanisti sono stati tutti confermati dopo il preritiro: Calabresi e Capradossi al centro della difesa, Pellegrini a centrocampo, Verde all’ala destra. Ieri, all’esordio nel girone di qualificazione, 22 contro la Croazia, tutti e quattro titolari, tre di loro in campo fino alle fine, solo Verde ha tirato il fiato nell’ultimo quarto d’ora, sostituito da Troiani. Nel giro dell’Under 18 sono entrati quest’anno Soleri e D’Urso, in quello della 17 ci sono Marchizza, Tofanari, Bordin, Di Nolfo e Tumminello (anche se nessuno di loro ha fatto il secondo girone di qualificazione, concluso ieri col 22 con la Germania), l’Under 16 è colonizzata dai ‘99 campioni d’Italia: il portiere Greco, il terzino sinistro Pellegrini, i centrocampisti Marcucci, Valeau e Meadows, e l’attaccante esterno Antonucci. Ampia la rappresentanza anche in Under 15: Cervasio e Barbarossa in difesa, Menon a centrocampo, De Angelis, D’Orazio e Antonelli in attacco, tra i ragazzi del 2000.

GLI ESORDI Roma batte Lazio anche sul campo più importante, gli esordi in prima squadra: ha iniziato Somma, nel secondo tempo di Atalanta-Roma, prima di andare a finire la stagione a Empoli, poi Verde, domenica è toccato a Pellegrini. Prce, Murgia, Oikonomidis e Guerrieri (più Palombi in Coppa) sono andati in panchina, come però Calabresi, Vestenicky e Marchegiani sul fronte opposto: al momento Roma batte Lazio 30, il contrario del risultato del campo dell’ultimo derby. E nel prossimo, in Coppa Italia, il pareggio non sarà ammesso.

La Gazzetta dello Sport – M. Calabresi/ F. Oddi

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