
Corriere dello Sport (F.M.Splendore) – Derby di notte. Il punto interrogativo resta, ma scolora di ora in ora e scomparirà definitivamente nelle prossime ore. Ci sono segnali che vanno verso questa direzione, quasi quattro anni dopo quell’8 aprile 2013 in cui il derby (era Roma-Lazio) si giocò per l’ultima volta alle 20,45 perché iniziò e finì malissimo fuori dallo stadio. Stavolta sembra proprio che il diktat della Prefettura di Roma (allora fu Giuseppe Pecoraro a darlo) cadrà.
IL QUADRO – Lo scenario è il seguente: come scritto nella scorsa settimana, la Questura di Roma aveva chiesto alla Lega di mettere in orari diurni i derby e le gare con il Napoli di campionato. Richiesta ottemperata. Diverso il caso della Coppa Italia, con il palinsesto della Rai, esclusivista dell’evento, bloccato a tal punto da poter rappresentare un ostacolo allo spostamento della gara in fascia diurna. Bene, ieri la Lega ha confermato ufficiosamente che questo spostamento poteva essere definito, con un esercizio eufemistico, molto complesso: un modo per certificare l’impossibilità del cambio di orario in anticipo, per garantire anche in questa competizione un match alla luce del sole. A questo punto la palla passa al Prefetto di Roma, Paola Basilone: una sua ordinanza per motivi di ordine pubblico, solo quella, potrebbe cambiare lo scenario e “coprire” a quanto pare tutti anche da risarcimenti all’emittente tv. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, presieduto dalla dottoressa Daniela Stradiotto, dirigente superiore della Polizia di Stato, si dovrebbe essere espresso ufficiosamente: bene, l’organismo consultivo del Viminale non ha opposto veti specifici e di conseguenza l’aria che si respira in queste ore è che la Basilone questa ordinanza non ha in animo di farla scrivere e di firmarla.
QUEL PRECEDENTE – Si aspettano solo le conferme, pare tra oggi e domani, per far partire la Lazio con l’organizzazione della vendita biglietti. Certo quell’8 aprile 2013, ultimo derby di notte, andrà ricordato come uno spauracchio da cancellare: una aggressione a Tor di Quinto, sei accoltellati, otto feriti, quattro arresti, scontri al ponte Duca d’Aosta, daspo a go-go per 5 anni da parte del questore che era Fulvio Della Rocca, il quartiere Flaminio in stato d’assedio. Gli appelli del sindaco di allora, Gianni Alemanno, affogarono in una notte di violenza da cui scaturì il giro di vite che è arrivato fino a oggi.
INTELLIGENCE – La Questura di Roma, che sulle frange estreme del tifo della Capitale lavora ogni giorno con personale specializzato, sta continuando a svolgere tutta la mole di attività di prevenzione che servirà alla Prefettura per confermare l’intenzione di non arrivare all’ordinanza. E’ chiara una cosa: che una volta dato ufficialmente l’ok, un errore da parte dei violenti, dicono dagli uffici di via San Vitale, si rifletterebbe proprio sulla gara decisiva per l’accesso alla finale. E potrebbe costare carissimo.
IL PIANO – Nelle prossime ore l’orario di Lazio-Roma, semifinale di andata di Coppa Italia del 1° marzo, sarà ufficiale. E salvo cambi di scenari o colpi di scena dettati da indicazioni in controtendenza rispetto a ora, sarà in notturna. A quel punto entrerà in scena in maniera operativa il Gos, Gruppo operativo sicurezza, che opera all’interno dello stadio per le partite di calcio. Via quindi ai briefing settimanali di avvicinamento al match. Essendo Lazio-Roma e non essendo la finale – lì entrerebbe in gioco l’organizzazione della Lega – sarà il club biancoceleste a farsi carico della pianificazione dello spettacolo. E dal punto di vista pratico lo stadio sarà diviso con le vie di accesso stile derby di campionato: laziali da Ponte Milvio, romanisti da Ponte della Musica, Ponte Duca d’Aosta off limits. Derby di notte: sembrava una chimera e invece si rigiocherà con i riflettori davvero. E’ un’occasione per tutti: la città, le istituzioni, ma soprattutto il tifo più caldo.
