Derby a tutta velocità

Ma quale spaccapartite, spaccacuore. Correa ormai è una freccia titolare. Quasi un anno fa subentrò solo al 53′ nel derby, domenica Joaquin vuole ballare subito fra i lupi. E allora tango, perché il capocannoniere del precampionato è già al top e lo ha dimostrato. A Marassi ha mandato in tilt la Samp, ha accelerato e messo lo zampino sul risultato. Ha segnato e non ha esultato, state certi che con la Roma farà il matto: «Grande inizio, ma ora testa al prossimo incontro». Correa promette di correre più forte del vento, di sollevarsi sugli avversari: «Perché sono pronto al decollo». Allacciate le cinture. Si è preparato tutta l’estate e anche prima con un preparatore personale per questo appuntamento. Il giorno della definitiva consacrazione è scattato il 15 maggio. Correa è esploso: in finale con l’Atalanta indimenticabile l’ultimo scatto, quella corsa forsennata al 90′ per chiudere il conto. Già dalla semifinale di ritorno di Coppa col Milan, Joaquin aveva però preso per mano la Lazio per regalarle l’Europa e un altro trofeo. E pensare che tutti gli rimproveravano la scarsa efficacia sotto porta. Anche alla faccia di chi ancora non lo riconvoca con l’Argentina, Correa ha già segnato alla prima. Contro la Samp, la squadra che lo aveva pagato 9 milioni per portarlo in Italia. La Lazio lo ha ricomprato a 16 (oltre a tre di bonus) dal Siviglia, ma quest’estate ha inserito subito una clausola (da 70 milioni) che fa capire quanto lo stima. Lotito ha voluto blindare così il suo gioiello, insieme all’adeguamento e al rinnovo sino al 2024. Tremano adesso sull’altra sponda. Perché Correa in questa forma può facilmente passeggiare sulle acque della precaria difesa avversaria. A Formello con Inzaghi ha già visionato l’ultima gara, l’argentino non darà nessun punto di riferimento, avrà carta bianca. Lo riporta Il Messaggero.

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