Defrel spera. Monchi chiama

Il Messaggero – Da una parte c’è Massara che sta trattando col Sassuolo per Defrel; dall’altra Spalletti che spera di avere il rinforzo chiesto. In mezzo c’è la Roma che colleziona vittorie, ma con una rosa che rischia di essere corta in caso di infortuni in attacco o centrocampo, anche se Lucio attende i rientri/rinforzi di calciatori importanti come Florenzi e Salah. Tra oggi e domani si entrerà nel vivo della trattativa che riguarda l’ingaggio dell’attaccante neroverde: il nodo da sciogliere, però, è la quotazione del calciatore. La Roma lo valuta 16 milioni, mentre il patron Squinzi (forte delle richieste arrivate dalla Cina e dal Leicester) ne chiede 20-22. A Trigoria provano a spingere sull’acceleratore inserendo nella trattativa Seck (ha offerte anche in Olanda), Marchizza e Tumminello (preferisce rimanere a Roma fino a giugno), categorico, invece, il no di Massara alla rinuncia al diritto di recompra (comunemente riacquisto) su Pellegrini. Tra gli affari minori Balasa, attualmente in prestito al Trapani, che passerà allo Steaua Bucarest, mentre è stata rifiutata un’offerta del Lille per Gerson.

NUOVO DS – A meno di una settimana dalla fine del mercato Monchi esce allo scoperto sul suo futuro: «Sento il bisogno di cambiare e di sperimentare cose nuove. Il fatto è che sono intimamente “sevillista” perché sono arrivato qui come giocatore a 18 anni e dopo 30 anni sono ancora qui come dirigente», ha detto il ds spagnolo in un’intervista a BeIn Sports Espana. La Roma è interessata al suo arrivo e lo ingaggerebbe già a marzo, ma oltre alla clausola rescissoria da pagare al Siviglia, c’è il PSG che lo sta corteggiando da mesi: «In Inghilterra certamente girano più soldi, ma vedo troppa distanza tra la proprietà e i direttori sportivi. Io ho bisogno di un maggior potere decisionale, per questo sono convinto che in Ligue 1 e in Serie A potrei lavorare meglio. Non voglio che il mio nuovo club paghi la clausola rescissoria». Sarebbe un dirigente ad ampio respiro che non escluderebbe Massara, ma darebbe una dimensione internazionale al club di Pallotta: «Mi sono ispirato a squadre come il Lione e il Porto, società che comprano spendendo poco e vendendo piuttosto bene. La chiave di tutto? La coordinazione con l’allenatore nel momento in cui si individuano i nuovi rinforzi». L’algoritmo, insomma, si lo si trova con l’allenatore.

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