De Rossi: “Spalletti uno dei migliori allenatori che ho avuto. Fonseca? Metterlo in discussione è pura follia”

Daniele De Rossi ha parlato all’interno della Bobo TV, in onda su Twitch, insieme a Christian Vieri, Antonio Cassano, Nicola Ventola e Daniele Adani. Queste le parole dell’ex capitano della Roma:

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Ti saresti sentito pronto per allenare la Fiorentina?

Finché non inizi non sai se sei pronto. Comunque a livello legale non avrei potuto allenare la Fiorentina, non avevo il patentino. Ma comunque bisogna buttarsi, se accetti un’avventura del genere ti senti pronto, poi ci sono da vincere le partite e da fare i punti. Io vedo papà che allena la Primavera della Roma, con molta meno pressione, ma quando perde è sempre nervoso. Io sono elettrizzato all’idea di iniziare e farlo in una piazza calda mi piacerebbe tantissimo.

Gattuso?

Non lo vedevo allenatore, ma ora è uno dei più forti.

La tua idea di calcio?

Non c’è un mio calcio, non ho niente da inventarmi. Il calcio è stato inventato da gente più brava, c’è da prendere spunti. Quando inizi ti relazioni con quelli più bravi, per me il più forte di tutti è Guardiola, lui ha capovolto il calcio, il problema è che tutti prendono da lui ma non tutti sono bravi come lui. Lui già da calciatore aveva la testa da allenatore, vedeva un calcio diverso.

Spalletti?

Anche nella sua seconda esperienza a Roma ho trovato un allenatore fortissimo. Lui è uno dei migliori allenatori che ho avuto, ho un bel rapporto con lui. Non è facile con lui, ha un carattere molto schietto e diretto, ma a livello di campo e idee è molto forte. Mi dispiace che non abbia avuto una consacrazione maggiore, poteva avere un’occasione in una big. Non mi ha influenzato solo lui, ma ne ho avuti tanti per fortuna. Ho avuto Capello, Lippi, hanno fatto la storia del calcio italiano ed europeo. Spalletti è l’allenatore che mi ha segnato di più perché lo ho avuto per più tempo, ma sbaglierei a non guardare anche allenatori diversi.

Luis Enrique?

A Roma lui non aveva un squadra fortissima. Poi quando si parte con un progetto non puoi dargli 10 mesi a Roma, anche se è voluto andare via lui e non glielo perdonerò mai. Lui ha ricevuto tante critiche, ma ha fatto un grande lavoro, ci è entrato dentro da subito. Il primo giorno ha preso un pallone e ci ha detto di giocare, senza dire altro. Voleva capire cosa sapevamo fare noi, per poi dare indicazioni. Inizialmente lo abbiamo preso per matto, non sapevamo che fare. Pur senza ottenere risultati ha cambiato il nostro modo di giocare, con più tempo ci saremmo divertiti tanto.

Fonseca?

Lui è quarto in classifica, ora ha anche un calendario agevole. Metterlo in discussione è pura follia, lui ha vissuto alti e bassi, è innegabile che nei big match la Roma stia facendo fatica, ma la società giustamente è dalla sua parte. La squadra quando scende in campo sa come fare, sicuramente non ci si può accontentare di vincere con le piccole e perdere degnamente con le grandi, ma per gioco e risultati la Roma è in linea. Poi sicuramente c’è da migliorare. La Roma è forte, non è inferiore a Lazio, Milan, Atalanta e Lazio e Fonseca sta rispettando le aspettative. Poi c’è un discorso di ambizione, bisogna tornare a pensare come pensavamo noi, di giocarcela con tutti.

La rosa della Roma senza Dzeko, Mkhitaryan e Pedro è di basso livello?

Bhe, leva Immobile, Milinkovic-Savic e Luis Alberto alla Lazio… Ci sono due squadre con undici campioni, basta.

Il problema a Roma è la pressione della piazza?

Il fatto che la piazza sia esigente e a volte pesante sono d’accordo. Ma quando c’eri tu (riferito a Cassano ndr) ogni anno doveva fare cessioni importanti. Io da allenatore vorrei cambiare questa mentalità, se la Roma non avesse venduto i più forti, anche dopo, i vari Vucinic, Salah, Alisson e così via, la storia sarebbe diversa. Altre squadre non hanno queste necessità, così è dura competere.

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