Il Tempo – De Rossi e la clausola della discordia

Pendere dalle labbra di De Rossi. Una condizione a cui la Roma si è abituata da mesi e non cambierà neanche dopo una firma data per imminente. Come previsto, il centrocampista sta per autografare il nuovo contratto stilato alle sue condizioni: tanti soldi in più e una clausola rescissoria che gli permetterà di decidere, in determinati periodi, se liberarsi dal club giallorosso pagando una cifra prestabilita e comunque più bassa del suo valore di mercato. La trattativa finale sull’ultimo e decisivo dettaglio è partita dagli otto milioni proposti dal procuratore Berti e i dodici chiesti da Baldini. Un incontro a metà, intorno ai dieci milioni, può essere il punto d’arrivo. Proprio il dg romanista ieri, durante l’assemblea dei soci per l’aumento di capitale, lo ha fatto capire agli azionisti. «Quando verrà presa la decisione – dice Baldini – lascerà il campo aperto a tante interpretazioni. E io mi assumo le responsabilità». Più chiaro di così… «La scadenza del 31 gennaio – aggiunge – ci riguarda poco, lui avrebbe potuto trovare un accordo prima. Adesso non si può parlare di cessione».

L’annuncio della firma, insomma, slitta a febbraio ma il siparietto di De Rossi sabato sera in tv con «Zoro» sa tanto di anteprima. «Abbiamo fatto – conferma l’ad Fenucci – tutte le previsioni di budget mettendo in conto il suo rinnovo. Mantenere i giocatori importanti è una condizione per essere competitivi, ma per fare un matrimonio bisogna essere in due». Il fatidico sì è in arrivo e farà comunque discutere. Ieri a Trigoria le prime avvisaglie. «Se vuole andare via lo faccia – dice un azionista – non si può essere schiavi di certi contratti». «È stato scorretto» aggiunge un altro. Gli americani guardano già avanti. L’assemblea presieduta da Thomas DiBenedetto ha deliberato la ricapitalizzazione fino a un massimo di 80 milioni e ha delegato il cda di decidere tempi e numeri degli interventi. Il primo, già fissato, sarà da 50 milioni, partirà entro il 30 maggio e comunque l’intero iter non si concluderà prima di giugno. Le successive due tranche, per totali 30 milioni, verranno stabilite e «chiamate» dal cda in base alle esigenze finanziarie: se ne parla in ogni caso per gli esercizi 2013 e 2014. I soldi freschi serviranno a riparare le perdite e lasciare qualcosa in cassa per il prossimo mercato. Ratificato anche l’ingresso in cda dei due manager americani Pannes e Klein, scelti da Pallotta. «Non è escluso – conferma Pannes – che l’aumento di capitale possa essere l’occasione di accogliere nuovi partner: li cerchiamo in Europa, Asia e Nord America». Fenucci ha invece annunciato che il monte ingaggi dei giocatori «difficilmente scenderà nei prossimi due anni. Bisogna costruire una squadra vincente e parte dei ricavi è legata ai risultati: l’ingresso in Champions incide per un 30%».

Tra le altre novità annunciate il ritorno ai colori tradizionali nella maglia, l’aumento dell’11% della vendita dei biglietti, il taglio del 70% di quelli omaggio e il lancio del nuovo sito internet che sarà presentato oggi. Il mercato di gennaio, intanto, sta regalando gli ultimi sussulti. Ufficiale l’acquisto di Marquinho che arriva in prestito per 350mila euro, più un bonus da 500mila in caso collezioni almeno 12 presenze da qui a fine stagione, mentre il riscatto è fissato a 5 milioni di euro. Marquinho ha già firmato un contratto quadriennale da un milione di euro netti ed è atteso domani. Arrivato anche il transfer di Nico Lopez, l’ultimo giorno di mercato è tutto dedicato a Pizarro. Ormai sfumata la Juve, il cileno è vicino al Manchester City: oggi il suo agente Bozzo volerà in Inghilterra per chiudere. Si tratta di un prestito con diritto di riscatto che consentirebbe alla società di risparmiare circa un milione e mezzo fino a giugno. Salutano Barusso e Sini, ceduti entrambi al Livorno.
Il Tempo – Alessandro Austini

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