Gazzetta dello Sport – Il tango di Lamela, i gol di Osvaldo. E De Rossi in regia

Cinque mesi di lavoro, quattro di partite ufficiali per la Roma di Luis Enrique: dal 18 agosto — k.o. a Bratislava — al 21 dicembre, successo a Bologna. Eliminata dall’Europa, sesta in campionato, 18 gare, con un bilancio di 7 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. 29 giocatori utilizzati, 18 formazioni diverse. Con queste premesse, ecco le pagelle del primo quadrimestre, meno graffianti del solito, è Natale per tutti.

Allenatore
Si è presentato in bicicletta citando Coelho, avremmo dovuto capire tante cose. Ha scelto di vivere a 40 km da Trigoria, è stato subito abbandonato dal sodale De La Peña, così si è attaccato come una piovra all’amico Llorente. Totti lo ha ribattezzato Zichichi, Fiorello Scucchietta, Borriello ne ha fatto l’imitazione e da allora è finito a Chi l’ha visto? Permaloso anziché no, ma pure, nell’ordine: offensivista, collettivista, integralista. Poi, ha abbassato le orecchie e apportato alcune correzioni. Insomma, ha smesso di recitare da fenomeno e ha cominciato a fare l’allenatore. Con ottimi risultati.

Rivelazioni
Premio tanguero dell’anno a Erik Lamela: ha l’impertinenza degli adolescenti e il talento dei predestinati. Non gioca, danza. Finalmente un 19enne già abbastanza formato per sfidare le altre stelle e stelline italiche. Segnalazioni anche per: Osvaldo fu Cipolla, già sette reti in campionato, anche se Batigol è ancora lontano. Sorprendenti pure Gago, per nulla arrugginito dopo il letargo madrileno; e Taddei, retrocesso a terzino e rinato.

Conferme
Non ha mai tradito Daniele De Rossi, né da regista né da interno, e neppure da difensore centrale. È il capitano di Luis Enrique. Tradirà al momento di firmare il rinnovo? Menzioni importanti anche per Totti — non segna, ma con lui la Roma fa il doppio dei punti, come al solito — e Miralem Pjanic, il nuovo Prohaska (ma più svelto di gambe).

Delusioni
A turno lo hanno cazziato tutti, e in effetti José Angel ha deluso. Corre con la testa bassa come Stefano Tilli, ma dove va? Il premio, anche per l’amicizia che li lega, dovrebbe dividerlo con Bojan, ma siamo sicuri che per lui il momento di gloria arriverà.

Molto vanesia, un po’ spendacciona e presuntuosa. Ma hanno avuto idee originali.

Fuori concorso
Premio speciale al tifoso arrabbiato dopo l’eliminazione dall’Europa League. “Ma chi è ‘sto Verre???”. Per non dimenticare.
Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano

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