Corriere dello Sport – De Rossi campione ovunque

Il senso dei tempi di gioco. Se ce l’hai innato bene, altrimenti addio. E’ questione di istanti, capire o meno dove finirà un pallone, avere la capacità di anticipare i movimenti e, con questi, aiutare anche i compagni in campo. Roba per pochi, roba da campioni. Roba, per parlare di Roma, da Daniele De Rossi. Se hai queste caratteristiche, un buon calcio, passo e movenze giuste, di solito fai il regista, come De Rossi appunto. Nato attaccante, nel corso degli anni, si è spostato a metà campo e in quel ruolo si è imposto, fino a diventare uno dei migliori al mondo in quella posizione. (…)

EVOLUZIONE – Quasi naturale che, nel momento di emergenza in cui non c’erano più difensori centrali a disposizione, la Roma abbia pensato a lui. Perché anche le doti fisiche di De Rossi hanno consigliato a Luis Enrique di provarlo, o meglio riprovarlo. Perché De Rossi, nelle scorse stagioni, qualche volta in difesa ci aveva già giocato. E, nella notte di lunedì contro la Juventus, è arrivata la conferma. De Rossi sa fare il centrale: alla grande, oltretutto. Praticamente una sicurezza, a parte qualche piccola sbavatura, tipica di chi non è abituato ad aspettare i cross avversari da difensore puro, con il pensiero che se arriva l’errore dietro non c’è più nessuno tranne il portiere. E comunque, vale nel calcio come nella vita, quando affronti la novità ci vuole sempre del tempo per assestarsi e dare il meglio.

CERTEZZA – Il fatto è che per dare il meglio da difensore, De Rossi non ha avuto bisogno di tanto: ha dimostrato di poter garantire buone certezze già con la Juventus. Ecco perché una vecchia discussione, si è riaperta proprio in questi giorni: ma il futuro di De Rossi è venti metri indietro rispetto al solito? Difficile fare previsioni, più facile pensare che per ora sia solo una soluzione cui ricorrere nel momento di difficoltà. Anche perché, proprio De Rossi aveva sottolineato che il vestito tattico pensato da Luis Enrique per lui in questa prima parte di stagione «mi piace molto, un ruolo che sento particolarmente mio e in cui mi diverto» . E parlava della posizione di mediano. in cui però, come chiede il tecnico spagnolo, l’interprete si abbassa molto, fino a diventare quasi un libero: diventa in pratica centrale dei centrali, prende palla dal portiere, si gira e comincia a giocare. Pedina fondamentale insomma, quella che infatti qualsiasi avversario si affretta a bloccare con qualsiasi soluzione possibile, sapendo così di arginare la fonte del gioco.

POSSIBILITA’ – Detto ciò, non è da escludere che la soluzione De Rossi difensore non possa essere ripetuta, magari domenica prossima a Napoli. Le armi sono sempre le stesse: la voglia, la grinta, l’intensità. Con queste De Rossi ha stupito anche in difesa, queste chiede sempre Luis Enrique ai suoi, la coppia completata da Heinze ha regalato, contro la Juventus, una partita coi fiocchi. La nota stonata invece è legata al contratto di De Rossi, in scadenza a fine stagione. Possibile che uno così sia arrivato in scadenza e la Roma corra il rischio di perderlo a parametro zero? Possibile. Anche perché di novità non se ne registrano e per dirla con Baldini e Fenucci «lavoriamo nel massimo riserbo, le condizioni per restare insieme ci sono tutte».
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

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